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    ANDY DIAZ. UN LUNGO SALTO VERSO LE OLIMPIADI

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DALLE VITTORIE SUL RING AI SUCCESSI DA YOUTUBER. MATTIA FARAONI SI RACCONTA

Quel Campione con il Mondiale negli occhi

Montagnola. Lunedì mattina. Roma si presta a vivere una nuova settimana. Diversa dalle altre. Il sapore del Ponte dell'Immacolata è vicino, il profumo natalizio già si sente. Il vociare del mercato rionale, stride con il silenzio assordante della Palestra Team Roma Boxe XI. 

Qui si lavora sodo, qui si fanno i Campioni. Il freddo di Dicembre è solo una carezza per chi si allena sul ring. Mattia Faraoni, romano, classe 1991, 188 cm., 90 kg, in questo impianto è entrato da bambino con il sogno di innamorarsi di uno sport e ne è uscito con la certezza di esserne diventato Campione del Mondo. La Kickboxing, la sua categoria dei 95 kg e la sua passione per i guantoni. Lo scorso 18 Novembre, in diretta Dazn, all'ombra della Mole Antonelliana, all'Oktagon 2023, ha confermato il Titolo iridato mettendo KO alla seconda ripresa il temibilissimo fighter rumeno Bodgan Stoica. 

 

Quando hai iniziato con la Kickboxing? 

Da quando ho 7 anni che pratico arti marziali. Ho iniziato con il karate a semi-contact per poi passare al Karate a contatto pieno. A 15 anni sono entrato al Team Boxe Roma praticando pugilato, prima a livello dilettantistico per poi passare al professionismo (9 incontri disputati, 8 vinti di cui 4 per KO). Dopo karate e pugilato, mi sono specializzato nella Kickboxing, disciplina che mi ha portato tante soddisfazioni e a collezionare ben 3 titoli mondiali (30 incontri disputati, 26 vinti di cui 13 per KO). 

 

Qual è la tua giornata tipo prima di affrontare un incontro? 

Si lavora chiaramente tutto l'anno. Un mese prima del match la mia quotidianità comincia a cambiare. Tutti i giorni 2/3 ore di ring ed altrettanto di palestra, esercizi e studio dell'avversario. Il tutto con una rigorosa dieta che mi porti a mantenere il peso forma. In previsione dell'Evento posso tranquillamente dire che tutte le 24 ore sono gestite al fine di arrivare al Top sul ring. 

 

Cosa differenzia un ottimo atleta da uno che conquista la Cintura? 

La testa. Quando arrivi ad un livello così alto, è un attimo che puoi riscendere. In quel momento, con tutta la pressione ed ansia che possono trasmetterti dall'esterno, devi mantenere la calma e con la concentrazione gestire anche le situazioni difficili. Sono sempre più convinto che un gancio sferrato bene o un pugno andato a segno possono essere importanti, ma ad essere determinanti, quella che sposta l'asticella e ti fa salire sul tetto del mondo, è solo la testa.

 

Quali sono i prossimi impegni da Campione del Mondo? 

Per fortuna c'è molto fermento. L'interesse ed il successo che ha suscitato la vittoria di Torino, ha messo in moto una ricca agenda di appuntamenti. Presto, saranno pubbliche le date ed, ovviamente, il mio sogno è tornare a combattere a Roma ed avere un Palazzetto pieno. Negli Studios di Cinecittà World, il 26 Novembre 2022, sconfissi l'australiano Charles Joiner ai punti e conquistai il Mondiale per la prima volta, mi piacerebbe replicare un incontro nella mia Città. A questa Terra ho dato tutto il mio impegno, i miei sacrifici ed il mio sudore, spero che un giorno possa di nuovo celebrare una vittoria di fronte alla mia gente. 

 

Parlando di Roma, dove sei cresciuto? 

Il mio quartiere è da sempre Roma 70. Alla Montagnola sono diventato un uomo, si può dire casa e palestra. La mia famiglia è del Tufello, ma questa Città per me non è un territorio per me è casa.

 

Grazie ai Video del canale "Scuola di botte", insieme a Simone Cicalone, sei diventato una vera e propria star di You Tube... 

Con Simone ci conosciamo da una vita, anche lui Fighter e grande appassionato di Arti marziali. Ho vissuto la sua incredibile ascesa. Vedevo con interesse i suoi documentari sulla Capitale e le mille domande che facevano i followers sui quartieri degradati di Roma. Lì nacque l'idea di andare in giro e testimoniare lo stato dell'arte delle zone più pericolose e borderline della Città. Allenamenti permettendo, cerco di partecipare più possibile alle riprese che, comunque, prendono una buona parte della giornata e sono diventati dei veri e propri reportage giornalistici. Ci vuole anche tanto equilibrio e pazienza per non rispondere, alcune volte, alle provocazioni. Da professionista devo stare molto attento a mantenere il controllo e chi ha visto la nostra visita alle Cascine di Firenze, sa bene di cosa parlo. Nonostante fossi sotto Mondiale, mi ha fatto molto piacere partecipare anche alla Tre giorni nelle banlieue parigine dove tra un girato e l'altro, pur di mantenermi in forma mi allenavo con Mattia Pileggi in mezzo alla strada... Come i matti!

 

Il fatto che potresti essere conosciuto dai più, prima come YouTuber e dopo come atleta, ti fa piacere o infastidisce? 

Mi inorgoglisce. Mi fa molto piacere. Perché seguendomi nelle mie "avventure" sul canale di Scuola di Botte, seguitissimo da 592mila iscritti, possono essere incuriositi ed invogliato a scoprire l'altra faccia della medaglia e quindi avvicinarsi al mio universo di kicboxer. È un lavoro a cui può servire tempo, ma alla fine sono sicuro che premierà portando tanti nuovi appassionati alla mia disciplina e molti nuovi tifosi di Arti marziali. 

 

Un giorno tornerai al mondo del Pugilato? 

Sono perfettamente consapevole che il pianeta boxe stia attraversando un periodo non roseo, alla ricerca di nuovi pugili che abbiano il carisma ed il fascino di combattenti di anni fa. Non penso che sia un problema delle troppe sigle o delle molteplici categorie, ma solo di trovare i personaggi giusti che creino empatia verso i tifosi. Gli ultimi anni sono stati periodi che, magari, hanno più interessato agli sportivi discipline come il Taekwondo e MMA, ora il 

hickboxing sta andando molto forte. 

 

Sono luoghi comuni da confermare o smentire, che i grandi pugili devono venire da percorsi di vita difficili... 

Non credo agli stereotipi e alle generalizzazioni. Per arrivare a certi livelli non importa né da dove vieni né in che modo sei cresciuto. Tantissimi sacrifici e devi avere ambizione, grinta e tanta fame, non devi mai mollare e avere l'umiltà di capire che nel momento che pensi di essere arrivato al Top, è da lì che devi partire per iniziare il tuo progetto da Campione.

 

Si parla di sperimentare il Kickboxing alle Olimpiadi di Los Angeles 2028. Cosa ne pensi? 

Guarda, se nel 2028 ci sarebbe stato l'Evento a cinque cerchi in Asia, dove la kickboxing è nata e sviluppata, sarei stato più fiducioso, ma negli States, a mio avviso, ad oggi c'è più interesse verso altre discipline di Arti marziali. Comunque, io mi tengo pronto...

 

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