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Taekwondo: un anno indimenticabile!

Intervista ad Angelo Cito, Presidente della Federazione Italiana Taekwondo

 

Le riflessioni di fine stagione. Il Presidente della FITA Angelo Cito fra passato, presente e futuro al termine di un 2022 che ha regalato emozioni, offerto spunti e fornito certezze sul tatami e dal punto di vista organizzativo.

Buongiorno Presidente, siamo reduci da un Mondiale 2022 che ha avuto nella sua coda la fortissima emozione della medaglia d’oro vinta da Vito Dell’Aquila ai Mondiali e il Trionfo di Simone Alessio al Grand Prix Final. Quali sono state le sue impressioni?

“Vincere un campionato del mondo, come ha fatto Vito, non è stata una cosa assolutamente facile, anche perché venivamo da un 2022 ricco di risultati. Concludere con la vittoria di Simone Alessio al Grand Prix Final è stata la ciliegina sulla torta, coronata dal premio come miglior atleta assegnato dalla World Taekwondo.
Un 2022 dove da protagonista quello di Simone Alessio, che invece al Mondiale, avendo dovuto combattere il primo giorno, non è riuscito probabilmente a focalizzarsi al meglio sull’obiettivo, senza dimenticare anche un malfunzionamento dei sistemi elettronici che ha compromesso l’andamento della gara. Ciò non toglie, che questa dev’essere una lezione: in un evento con atleti provenienti da oltre 150 nazioni, non bisogna sottovalutare nessuno. Ogni incontro va affrontato in modo determinato.
Il paradosso è che questo calendario iridato rovesciato, con la categoria -58 kg sistemata nell’ultimo giorno di gare, ha consentito a Vito Dell’Aquila di calarsi al meglio nella rassegna capendo l’andamento imprevedibile della manifestazione. Si è concentrato in maniera importante ragionando su ogni singolo avversario volta per volta ottenendo il rispetto e il supporto anche del pubblico messicano grazie al suo stile di combattimento. Questo è quello che mi sento di dire riguardo alle nostre punte, che occupano i primi posti dei ranking mondiali. Ripeto però: attenzione che il livello si alzato in tutti i settori”.

Allarghiamo un po’ il focus sempre rimanendo a quanto accaduto a Guadalajara: è vero che ci si sarebbe potuto aspettare un po’ di più in termini di risultati, ma una discreta parte della nazionale italiana era alla prima esperienza ad un Mondiale. Lei cosa ne pensa?

“Diciamo che ci si sarebbe potuti aspettare anche di meno. Alle Olimpiadi di Tokyo, ad esempio, mi viene in mente come la Corea del Sud, una nazione di riferimento per la disciplina, non abbia portato a casa neanche un oro. Ormai lo sport non è più scontato: la medaglia, d’oro, è stato un grandissimo risultato. Poi tutti noi avremmo voluto raccogliere di più.
Avevamo una spedizione meno allargata, perché sapevamo che non sarebbe stato facile, sotto tutti i punti di vista, non solo quelli strettamente legati ai tatami. Personalmente sono soddisfatto, perché ho visto tanti atleti giovani in crescita: ci sono state le sconfitte, ma nono sono state sconfitte dove i ragazzi si sono fatti travolgere da atleti titolatissimi. E’ chiaro che avendo un ranking minore, perché si è alle prime esperienze ci si trova a doversi misurare con le teste di serie. Non parliamo di fortuna o sfortuna nei sorteggi: esaminiamo quello che è stato fatto per capire a che livello sono gli atleti.
Sono fiducioso e convinto che, oltre a Vito e Simone, verranno fuori atleti in grado di proporsi sulla scena internazionale, ma ci vorrà un po’ di tempo. Scalare i vari ranking non sarà facile: questo però consentirà a tanti di sviluppare dei percorsi più affrontabili anche nelle grandi manifestazioni planetarie.
Non dimentichiamo che a Riyadh, nelle Grand Prix Finals 2022, abbiamo avuto tre atleti in gara: l’obiettivo è quello di portare un numero sempre più alto di ragazzi e ragazze a presenziare in questi eventi”.

Ci colleghiamo ai Grand Prix, per dire che l’evento di Roma dello scorso giugno ha di fatto certificato una volta di più il valore dell’Italia non solo dal punto di vista sportivo ma anche dal punto di vista organizzativo per la World Taekwondo. Che ricordi le vengono in mente della manifestazione?
“Abbiamo fatto da apripista per tutti, dopo gli anni difficili vissuti in pandemia. Siamo riusciti a costruire un evento importante insieme alle istituzioni sportive: e questo non può che farci piacere. E’ un format, quello dei Grand Prix, che sta funzionando molto bene perché porta il top degli atleti mondiali a misurarsi in varie sedi stando a contatto, quasi a disposizione, dei praticanti e del pubblico. L’Italia ha superato a pieni voti l’esame organizzativo, anche perché siamo riusciti a proporre la cosa in una cornice come quella del Foro Italico che, certamente, non è per tutti. Solo il Grand Prix di Roma, gli Internazionali d’Italia di tennis, il World Padel Tour e gli Europei di Nuoto hanno avuto questa chance: è una grande responsabilità, ma stiamo parlando di uno sport, il Taekwondo, che attualmente è fra i primi cinque sport a livello globale, che è sulla ribalta olimpica e che vanta 214 paesi affiliati alla World Taekwondo. L’Italia ha creato una vetrina e si è resa protagonista e punto di riferimento”.

La Federazione si focalizza sull’attualità, ma ha mostrato anche la volontà, concentrandosi sui più giovani, di proiettarsi verso i Giochi di Los Angeles 2028: quanto è importante avere questa progettualità?

“Assolutamente si. Diciamo che le Olimpiadi di Parigi 2024, per certi versi, sono già passate. Mi spiego meglio: gli atleti su cui punteremo per i Giochi che si terranno Francia sono quelli che hanno già un ranking ben definito. E’ chiaro poi che a livello mondiale potrebbero esserci delle sorprese, ma grosso modo tutti sanno quali saranno i vari partecipanti delle singole categorie.
La vera scommessa è lavorare su Los Angeles 2028: partire in ritardo vuol dire poi dover correre per recuperare. Stiamo lavorando per individuare tutti gli atleti e le atlete che possono avere le caratteristiche giuste per fare parte della nazionale. Lo staff tecnico poi si occuperà della costruzione dal punto di vista agonistico e tattico.
Non va dimenticato infine che il taekwondo è uno sport di combattimento dove gli infortuni fanno parte del gioco, sia dal punto di vista traumatico sia dal punto di vista dello stress fisico. Ci sono sempre più eventi in un calendario ricco di impegni: con la World Taekwondo questo è stato oggetto di profonde riflessioni. Nessuno vuole atleti logorati prima del tempo.
Torno, infine, sulla riflessione cronologica: avremo un periodo di tempo breve verso la chiusura delle qualificazioni per Parigi 2024, poi il tutto sarà orientato verso Los Angeles 2028”.

I PRINCIPALI RISULTATI DEL 2022 DELLA FITA

Riyadh GRAND PRIX FINAL 2022

  • Simone Alessio, ORO -80 kg

2022 World Taekwondo Championships

  • Vito Dell’Aquila, ORO -58 kg

2022 World Taekwondo Junior Championships

  • Angelo Mangione, ORO -68 kg
  • Giulia Maggiore, BRONZO -68 kg
  • Anna Cuorvo, BRONZO -52 kg
  • Giulia Galiero, BRONZO -44 kg

2022 World Taekwondo Cadets Championships

  •  Sofia Frassica, BRONZO -59 kg
  • Gabriele Rosato, BRONZO -53 kg

2022 European Taekwondo Championships

  •  Simone Alessio, ORO -80 kg
  • Vito Dell’Aquila, BRONZO -58 kg

2022 European Taekwondo Under 21 Championships

  •  Sofia Zampetti, ORO -46 kg
  • Giada Al Halwani, BRONZO -57 kg

Manchester Grand Prix 2022

  •  Simone Alessio, ARGENTO -80 kg
  • Vito Dell’Aquila, BRONZO -58 kg

Paris Grand Prix 2022

  •  Simone Alessio, ORO -80 kg

Roma Grand Prix 2022

  •  Simone Alessio, ORO -80 kg
  • Maristella Smiraglia, BRONZO +67 kg

 

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