Benvenuto in Maldive


Le Maldive attraggono i turisti con la promessa di offrire l'ultimo paradiso terrestre: se la vostra idea di paradiso corrisponde a un'incontaminata isola tropicale con palme, spiagge bianche e lagune turchesi, questo arcipelago non vi deluderà. Questo è anche il luogo ideale per le immersioni, poiché si possono ammirare coralli e ogni genere di fauna marina. Eppure, questa meta non è stata pensata per chi viaggia da solo con zaino in spalla né per gli appassionati di antropologia che vogliano vivere come la gente del posto. Alle Maldive ogni aspetto della vita turistica è organizzato e controllato. I funzionari governativi identificano i tratti di costa più belli, le località alla 'Robinson Crusoe', ma poi non li consegnano al turismo di massa. La totale mancanza di risorse locali impone l'importazione di qualunque bene necessario per il soggiorno dei turisti, dai mobili alla verdura fresca, e da ciò consegue che i prezzi siano poco competitivi. Si è proceduto quindi allo sviluppo di villaggi di alto livello, pochi per ciascuna isola, in modo da limitare il traffico, la folla, la criminalità e l'iniziativa commerciale. Questa politica mira anche a non stravolgere la vita tradizionale delle comunità musulmane. Ai turisti viene concesso di partecipare a brevi visite guidate in villaggi di pescatori, al termine delle quali devono tornare al loro albergo. Molti si ritengono soddisfatti di un veloce sguardo alla vita tradizionale, anche perché chi vuole visitare zone non incluse nei circuiti turistici deve dimostrare di avere una ragione plausibile e chiedere un permesso speciale, ottenibile solamente dietro presentazione di un invito ufficiale del residente dell'isola che si intende visitare. Dopo aver visto una delle poche zone concesse, non è difficile capire come mai sia impossibile spostarsi liberamente: le piccole comunità isolate sarebbero gravemente danneggiate dal turismo di massa. Piaccia o no, questa politica turistica restrittiva ha dato i suoi frutti, poiché le stazioni balneari sono di buon livello, il numero di turisti è in continuo aumento e l'impatto sulla natura e sulla società è stato minimo. Le Maldive sono diventate il modello per uno sviluppo turistico non distruttivo.

Documenti e visti
I viaggiatori di nazionalità italiana, così come quelli della maggior parte dei paesi, necessitano di un visto d'ingresso, che consente un soggiorno di trenta giorni e viene concesso gratuitamente, direttamente in aeroporto al momento dell'arrivo. Occorrerà presentare il passaporto con una validità residua di sei mesi, il voucher di prenotazione dei servizi alberghieri e il biglietto aereo di andata e ritorno o di proseguimento del viaggio. Si ricorda che è richiesta la compilazione di un modulo prestampato e due foto tessera da presentare all'Autorità locale Ufficio Immigrazione entro i 30 giorni dall'arrivo. Per ottenere il visto d'ingresso (in caso di viaggi non organizzati da tour operator) è richiesta una prenotazione confermata presso una delle strutture alberghiere. Per maggiori informazioni occorre contattare l'Ambasciata delle Maldive in Belgio, sede accreditata per il nostro paese: (tel. 0032-1-06 892 12; fax 0032-1-06 892 13; Clos des Genêts 17, 1325 Chaumont-Gistoux).

Quando andare
Per sfruttare al massimo la luce del sole conviene andare alle Maldive nella stagione secca, tra dicembre e aprile, che però corrisponde all'alta stagione, con alberghi spesso pieni e prezzi più alti. I giorni più cari e più affollati sono quelli delle vacanze di Natale. Tra maggio e novembre, invece, i prezzi sono più bassi e i turisti sono meno ma, sebbene non ci sia freddo, è spesso nuvoloso e umido e ogni tanto piove. I due mesi intermedi, cioè novembre e aprile, sono caratterizzati da maggior trasparenza dell'acqua e migliore visibilità.