Onoriamo le maglie
Per chi colleziona, vende o semplicemente ama le maglie da calcio il riferimento in rete è Passionemaglie.it. Matteo Perri, collezionista e ideatore del sito, è il capofila di migliaia di appassionati che commentano nuove maglie, scarpini e palloni con ironia, competenza, e senza volgarità.
di Giuliani Giulianini
Che pensano i tifosi della controversa maglia grigia della Roma? o di quella vintage della Lazio? o della rivoluzionaria maglia a strisce orizzontali del Barcellona? C'è un luogo, in rete, dove gli appassionati di maglie da calcio si ritrovano e si confrontano; un sito dove regna la correttezza, la competenza e il piacere di condividere con gli altri una passione nata da bambini. Nonostante i prezzi alti, gli sponsor deturpanti e i design a volte discutibili, ci sono talmente tante persone amanti dei colori del calcio che passionemaglie.it riceve in media tra 10 e 15.000 contatti al giorno, il profilo Facebook conta 27.500 "mi piace", e su Twitter @passionemaglie ha 5450 follower.
- Matteo, come è nato PassioneMaglie.it, e quali sono le ragioni del successo?
Sono un collezionista di maglie, principalmente del Parma, la mia squadra. Frequentavo siti di collezionismo esteri e amministravo un forum privato. In Italia non c'erano siti dedicati alle maglie e ho pensato di verificare se ci fosse interesse sull'argomento. Il successo venne con l'anticipazione della maglia dell'Italia del 2010, che finì sul sito di Repubblica e nel circuito Ansa. Il sito crollò: avevo un hosting da due soldi e arrivarono tutte insieme 18 mila visite. Da quel momento il sito iniziò a crescere ed ebbi i primi contatti con le aziende che avevano interesse a che io pubblicassi notizie sui loro prodotti.
- Il tuo sito e i suoi profili social si distinguono per commenti sempre pacati e spesso competenti, nonostante gli utenti siano quasi tutti anonimi. Come lo spieghi?
I commenti contenenti insulti vengono automaticamente censurati dal sistema del sito. Se il commento è uno sfottò, che in sé non ha nulla di offensivo ma potrebbe dare il via a litigi, in passato rispondevo in privato spiegando che genere di commenti desideravo sul sito, adesso a volte non devo neanche intervenire: c'è qualche utente che spiega che su PassioneMaglie si discute in un certo modo.
- Facciamo l'esempio di una stessa notizia sul lancio di una nuova maglia di Serie A: su PassioneMaglie si critica o si apprezza con correttezza, sui siti delle maggiori testate sportive compaiono commenti indicibili.
A differenza di altri il mio non è mai stato un progetto commerciale: non mi sono mai preoccupato del numero di commenti sul sito. Preferisco avere 100 commenti corretti piuttosto che 1000, di cui 900 litigiosi. Mi rendo conto che chi vive di numeri debba ottenere i 1000 commenti, ma a me non interessano.
- Veniamo alle maglie. Quali sono le novità più interessanti tra le divise della Serie A?
Io sono un tradizionalista non purista: fatta salva la tradizione per la prima maglia non mi scandalizza se viene introdotta qualche innovazione. Ad esempio la nuova maglia della Roma a me sta benissimo anche se ha toni di rosso diversi, rimane una maglia che guarda ai tempi moderni in un contesto tradizionale. Ho apprezzato il ritorno alla tradizione di Inter e Milan, in particolare per i neroazzurri. La maglia dell'Inter dello scorso anno (con le strisce azzurre molto scure e di spessore ridotto, ndr.) non rientra tra quelle che apprezzo: una maglia totalmente snaturata. Tra le "piccole" apprezzo ogni anno il Chievo: Campedelli è l'unico presidente che dimostra sempre di essere veramente appassionato e di tenere ad avere maglie ispirate.
- Quali sono le maglie del campionato più apprezzate dai i tuoi utenti?
Le due dell'Inter, con il ritorno alle strisce larghe e la banda neroazzurra sulla seconda; anche quelle della Sampdoria e del Torino.
- Quali le meno riuscite secondo i loro commenti?
La maglia della Lazio è tra le più "massacrate". Del resto quelle dell'anno scorso erano tradizionali ed è normale che si critichi una maglia più moderna. Poi la seconda della Juve, con quel "pastrocchio" sul petto (sulla banda pettorale bianca si sovrappongono una linea rossa e la "toppa" nera dello sponsor, ndr.).
- Questo è stato l'anno della cosiddetta "maglia bandiera" della Lazio. Utilizzata come seconda maglia da gennaio a fine campionato, è stata estromessa dal kit 2015/16, salvo tornare in versione "dark" per le trasferte e l'Europa League. Che ne pensano gli appassionati?
Ha avuto un tale successo che Macron ha dovuto comunque proporla in altra forma. Anche all'estero pare sia stata apprezzata.
- Molti però l'avrebbero voluta invariata anche quest'anno. Perché secondo te non l'hanno mantenuta?
I tifosi pensano che siano scelte dello sponsor tecnico, ma un buon 80% delle decisioni sulle maglie sono del club. Forse alla Lazio non vogliono che diventi la prima maglia, come qualcuno vorrebbe. Per me sarebbe sbagliato: dopo più di cento anni non si può cambiare la prima, anche se l'altra è bella.
- A livello internazionale, quali erano le novità più attese?
C'era grande attesa per il Manchester United che passava ad Adidas dopo anni con Nike. Il risultato alla fine è stato apprezzato anche perché si ispira a un classico degli anni '80. Il Barcellona ha presentato le strisce orizzontali, ma all'estero sono meno attaccati di noi alle tradizioni. Esteticamente mi piace, ma non direi che è una maglia del Barcellona.
- Come è stata accolta la seconda della Nazionale vista per la prima volta contro Malta?
Come la banda tricolore divide in due la maglia, così si sono divisi i commenti: cinquanta e cinquanta. Se la banda tricolore fosse stata decentrata a sinistra avrebbe raccolto più consensi.
- Le maglie più attese del prossimo futuro?
A novembre, o ad inizio 2016 dovremmo vedere la maglia dell'Italia per gli Europei, ma giuro che non ne so niente.