OFFICINE DEL PADEL STORY

Dietro questo roboante nome ci sono tre amici e la loro partita più importante. Far crescere i talenti di casa nostra imparando i segreti dagli argentini e spagnoli. La squadra dell’Eschilo Gentilini, vice-campioned’italia, è l’immagine di questo gruppo fatto di passione e talento.

Non stanno mai fermi. In campo con la racchetta in mano ma anche quando non giocano. Tutti i giorni. Più di una passione, un lavoro. Piacevole, molto piacevole. Gianluca Pennino, Giulio Petrucci e Roberto De Persio sono giocatori, manager, tecnici, finanziatori e imprenditori del Padel. Loro muovono le idee. Sempre una in più, guardando lontano e spaziando dalla composizione della squadra di Serie A, alla gestione delle società che hanno creato nel mondo del Padel, ai corsi di aggiornamento tecnici, alla comunicazione. Uno spettacolo. Hanno creato una vera multinazionale per questo sport ma sognano ancora come principianti e disegnano progetti di espansione. Energia pura ma soprattutto tre persone che credono nello sviluppo di questo nostro fenomeno.
Come avete iniziato?
Giulio Petrucci: “Il progetto è nato circa due anni fa, nell’estate del 2015 quando abbiamo organizzato le prime Clinic con Adrian Caviglia. Lo facevamo venire a Roma per allenare e spiegare il vero Padel a un gruppo di giocatori italiani di livello alto. Volevamo creare un progetto nuovo di Padel per capire come si gioca in Spagna e Argentina”.
Il nome Officine del Padel è affascinante come vi è venuto in mente?
Roberto De Persio: “Si, dà l’idea che stiamo lavorando. Vogliamo far diventare il Padel una vera e propria disciplina sportiva proprio perché non rimanga solo un gioco. C’è bisogno di un bel salto di qualità, a tutti i livelli. Il nostro intento è quello di formare e di far capire l’importanza di questo passaggio. Intendiamo formare prima di tutto gestori poi allenatori ed infine atleti che possano brillare nelle competizioni internazionali. Tutto questo grazie ad un metodo che abbiamo messo a punto e con il quale certificheremo i circoli e le scuole.”
Avete nel vostro organico uno dei top allenatori del mondo…
Gianluca Pennino: “Avere German Tamame, Chico Gomes e Andres Britos nella nostra squadra di specialisti è un orgoglio. Con loro stiamo affrontando il tema della crescita tecnica in Italia. Riccardo Romagnoli è il nostro esempio. Per la prima volta un’azienda italiana ha sponsorizzato giocatori del World Padel Tour. Un segnale.”
Quando si parla di metodo a cosa si riferisce?
Roberto De Persio: “Abbiamo ritenuto che il corretto approccio fosse quello di organizzare un centro di Padel in modo quasi scientifico. Primo di tutto ci poniamo come consulenti per eventuali start-up, poi mutiamo nella figura di tutor nella fase di avviamento per poi diventare dei partner strategici nella gestione, elemento che vede coinvolte svariate materie. Dal marketing alla giurisprudenza per finire nelle vere e proprie attività didattiche e sportive. Tutto questo avviene seguendo delle linee guida precise che tendono a semplificare la gestione ed aumentare i profitti in tempo inferiori alla media senza tralasciare la soddisfazione dei propri clienti.”
Giulio Petrucci: ”Quando abbiamo montato i campi agli Internazionali di Tennis il progetto è un po’ cambiato. Abbiamo moltiplicato i contatti e ci siamo dedicati anche alla vendita di prodotti e materiali attraverso il nostro marchio “PadelNuestro” di cui abbiamo l’esclusiva in Italia e Svizzera”.
Giulio Petrucci: “A fine 2016 abbiamo fatto la fusione con P-Padel il gruppo di Andrea Zambrini, Luigi Cutolo e Roberto Mainiero da qui è nato un progetto nuovo molto importante di gestione circoli ed ora abbiamo l’Eschilo a CasalPalocco dove ci lavora Alessia La Monaca, il The Fox a Via Baldo degli Ubaldi dove ci lavora Lorenzo Rossi e la Casetta a Ostia.”
La domanda più frequente che si pongono i giocatori a tutti i livelli è se e quando esploderà il Padel.
Giulio Petrucci: “credo che il movimento stia crescendo bene ma ha bisogno di un maggiore indirizzo tecnico. Non mi sembra che stiamo imparando molto dagli argentini e spagnoli. Bisogna far circolare i personaggi che possono trasmettere la cultura del Padel. Per esempio Marcelo Capitani è una risorsa importantissima.”
Giulio quando fai le previa del World Padel Tour?
“Il prossimo anno, sto uscendo ancora da un brutto infortunio. Ci vuole tempo”.