MANIACI DEL PADEL
La storia della passione senza confini di un gruppo di amici. Viaggi, trasferte, cene, feste, musica e barbecue tutti insieme e naturalmente… partite e tornei. La forza del Padel.
Si chiamano Maniaci perché per una partita a Padel farebbero di tutto. Nessuno lo confessa ma è risaputo che da quando giocano a Padel hanno spostato appuntamenti di lavoro, cambiato turni e scaricato altre incombenze familiare come se nulla fosse. In verità, oltre che giocare non disprezzano troppo anche i momenti successivi alla partita, seduti al bar del circolo per un caffè o un aperitivo. Sono esigenti, esclusivi, casinari, simpatici e non si fanno troppi problemi del livello tecnico. La cosa importante è stare insieme e divertirsi. Loro sono il vero Social Padel. Il gruppo dei Maniaci è nato nell’agosto del 2014 quando – ci tengono a sottolineare – a giocare erano pochissimi. Le regine ispiratrici del gruppo dei Maniaci sono Francesca “Chicca” Brugnoli e Mariella Sigillò che non appena conosciuto il gioco fecero una chat per reclutare possibili giocatori.
“Soprattutto della nostra età –sottolinea sorridendo Chicca – il primo Torneo che abbiamo fatto eravamo solo in 20, tutti vestiti di bianco. Da lì è iniziato tutto. Ora siamo una cinquantina. Tutta gente selezionata perché non vogliamo problemi”.
In che senso?
Mariella: “Chicca mi chiede cosa ne penso ma poi è lei che, alla velocità della luce, depenna dalla lista chi si comporta male“.
Chicca: “Abbiamo organizzato tre viaggi alla scoperta del Padel. A Barcellona nel 2015, poi Valencia e Cascais. Tutti in concomitanza a tappe del World Padel Tour o ai Mondiali. Ogni viaggio un confronto tecnico con un club spagnolo. Il primo è stato fichissimo perché eravamo un gruppo di 32 persone, tutti con la divisa, tutti entusiasti e tutti con idee bellicose. Ma il primo contatto fu terribile. Al Real Polo Club di Barcellona ci aspettava un gruppo di una trentina di spagnoli di tutte le età. In pochissimo tempo abbiamo fatto un tabellone e siamo entrati in campo. Abbiamo perso tutti 6/0, 6/0. Anche i più bravi sono stati battuti miseramente. Dopo il torneo abbiamo pranzato al circolo e parlando con i nostri amici spagnoli abbiamo scoperto che giocavano tutti da almeno 15 anni. Noi da qualche mese”.
Mariella: “Abbiamo giocato contro gente anche di 70 anni, un ragazzo era senza una mano. Incredibile. Non potete immaginare come giocavano. La consolazione più grande erano i loro commenti incoraggianti ma a un certo punto uno spagnolo ci invitò a mischiarci con loro per equilibrare le partite. Il Padel è veramente uno sport per tutti. Nessuno di loro si è lamentato dei nostri errori da principianti.”
Chicca: “Un anno dopo siamo andati a Valencia e abbiamo avuto la nostra rivincita vincendo tutti i confronti. Incredibile. Valencia è una città bellissima. Giravamo in bici, andavamo a vedere il World Padel Tour e non saltavamo neanche un pasto specialmente la Paella in spiaggia”.
Mariella: “La filosofia di questo gruppo è solo il divertimento . Se qualcuno si comporta male viene depennato dalla chat. E’ già successo. Se qualcuno è troppo agguerrito non va bene con il nostro approccio.”
Chicca: “L’attività del gruppo è quella di giocare tra noi e organizzare tornei. Il Trofeo dei Maniaci però si fa solo l’8 dicembre.”
Definite il vostro livello tecnico. Chicca e Mariella si guardano e poi dicono convinte…
“Beh il livello è medio. Medio-buono. A parte Luigi Freni – che vince tutti i tornei – Il livello è “buonino”, un livello per divertirsi... Non ci sono i top player e neanche quelli scarsi”.
Chicca: “La nostra casa è il Padellino. E’ nato tutto qui ma per errore. Tre anni fa mi avevano dato l’ indirizzo di un circolo dove cominciare a giocare e ho sbagliato. Sono entrato qui, ho conosciuto Paco e non l’ho più lasciato. Poi lui ha lasciato noi.”
Le parole scorrono veloci, con entusiasmo, ma la sensazione è che se gli dovessi chiedere di raccontare di nuovo la storia dei Maniaci sarebbe ancora diversa.. Altra risata…
Cos’è per voi il Padel?
Chicca: “Due anni fa era la nostra vita poi ci siamo “acquetate”. Diciamo che a una certa età gli infortuni si sentono di più e i tempi di recupero sono sempre più lunghi. Il Padel è un’aggregazione di gente che si ritrova, ride, scherza e gioca.”
Mariella: “E’ un divertimento. Un modo per stare insieme. Conosci un sacco di gente. Anche organizzare una partita è aggregante. Nessuno ti chiede nulla, nessuno conta le assenze. Succede tutto nell’arco di due ore.”
Chicca: “Le partite si organizzano in chat. Credo di averne 14. Tutte silenziose altrimenti mio marito mi lascia. Prima di entrare a casa scremo i messaggi per dieci minuti e poi salgo. Ne vale la nostra serenità mentale perché il Padel ti può prendere anche male.”
Sinceramente quante ore siete rimaste sul campo in un giorno?
Mariella: “Massimo tre ore ovvero due partite. Ma di più non ce la farei fisicamente. Poi quando ci sono i tornei fai un sacco di partite di un set.”
Chicca: “Io tre (4 ore e mezza). La mattina, a pranzo e la sera. Poi non ho camminato per tre giorni perché mi faceva male tutto!”.
Si Chicca, ma una volta tu non sei uscita dal campo per un giorno….
Chicca: “E’ vero. Dalle 10,00 alle 19,00. Ho fatto anche due domeniche consecutive così. Togliendo i momenti di pausa, l’aperitivo, il pranzo etc sono stata 6-7 ore effettive in campo. E’ uno sport molto coinvolgente. Io gioco con tutti e faccio giocare anche chi non è capace”.