Riformare lo sport dilettantistico per far crescere l’Italia
On. Daniela Sbrollini
Alla Fiera del Fitness e del Wellness di Rimini, il più importante evento annuale del settore, si è svolto il convegno nazionale dell’Anif (Associazione Nazionale Impianti Fitness & Sport ) dove ho presentato la nuova legge quadro sul futuro dello sport dilettantistico. Si sono inoltre sviluppati, di fronte ad un pubblico davvero ampio e qualificato, temi importanti per lo sviluppo dello sport in Italia denunciando anche, giustamente, le difficoltà che oggi incontrano le imprese che vogliono investire in questo straordinario settore.
La proposta di legge è nata insieme all’Anif, in particolare grazie alla preziosa collaborazione con il presidente Giampaolo Duregon, con Nerio Alessandri e Luigi Angelini per la Fondazione Wellness, il testo sarà depositato entro la fine di questo mese in Parlamento e poi partirà subito l’iter nelle commissioni della Camera, è un tema in cui vuole investire anche il Governo, e il miglioramento del testo verrà proprio grazie al percorso di analisi e modifica del testo su cui vogliamo coinvolgere gli addetti del settore.
Immagino la possibilità di un nuovo tipo di società sportiva che mantenga la mission ed il valore delle attuali ASD e SSD (che rimarranno) ma nella quale contemporaneamente sia possibile creare valore, distribuire e anche re-investire gli utili. Può essere l’occasione di migliorare la qualità dell’offerta sportiva per impartire l’avviamento allo sport dei giovani, l’attività fisico/sportiva di base di tutti i cittadini, il mantenimento della salute e la prevenzione delle malattie, e con riconoscimento del CONI e Ministero della Salute costruire vantaggi per i club migliori impattando positivamente sui costi sociali per la sanità .
Lavoriamo insieme anche perché si trovino efficaci soluzione anti evasione fiscale, anti concorrenza sleale, ma contemporaneamente anche crescita del gettito a favore dell’erario e chiarezza per gli organi di controllo.
Questa riforma può essere una grande occasione per lo Stato perché attraverso l’Iva (magari al 10%) e attraverso le imposte sui redditi può raccogliere risorse magari da re-investire nel mondo dello sport : un’occasione di sana crescita.
Migliaia di operatori e responsabili dei centri fitness aspettano una nuova normativa che definisca , senza margini di interpretazioni, le modalità di contratto dei lavoratori del mondo dello sport così da poter prevedere per i dipendenti i diritti dei normali lavoratori come il pagamento della malattia, il tfr, le ferie e i contributi previdenziali ecc…
A partire dall’estate sarà necessario costruire un dialogo permanente tra il Parlamento e i principali protagonisti della riforma, Anif in primis insieme a tutte le realtà coinvolte ed insieme alle associazioni di professionisti devono sentirsi in diritto di contribuire alla scrittura definitiva del testo così da migliorare fino in fondo il mondo dello sport. L’Italia deve recuperare oltre vent’anni di ritardo, e deve farlo presto, offrendo agli imprenditori italiani la possibilità di creare valore e benessere investendo in maniera sana in un settore che può crescere molto.
Finalmente ci sono le condizioni politiche per poter completare una riforma di questo tipo , necessaria ed attesa da molti anni. Intendo spendermi per questa battaglia fino alla fine della legislatura perché migliorare lo sport di oggi significa investire nel benessere, nella salute, nell’educazione e nella crescita economica dell’Italia del domani.