1º maggio. Il padel a lavoro per il sociale
di Silvia Sequi
Padel e sociale. Ma anche sorrisi ed entusiasmo. Questi gli ingredienti della domenica di festa ospitata sui campi dell’Area Sporting Club di Roma in cui è stato avviato il progetto Paddlemania per il Sociale, iniziativa della omonima associazione di Matteo Manetti e Giovanni Sartore che si pone come obiettivo quello di abbattere le barriere nello sport, questa volta nel padel, per un accesso senza limiti alle persone con disabilità. Alcuni ragazzi dell’AIPD (Associazione Italiana Persone Down) hanno impugnato la pala per la loro prima volta e - dopo la spiegazione delle regole del gioco da parte degli istruttori federali della Paddlemania - si sono cimentati con divertimento nel cosiddetto “tennis in gabbia”.
LA GIORNATA INAUGURALE
Testimonial dell’evento del 1º maggio è stato il presentatore tv Paolo Bonolis, mentre ad accompagnare i giovani in campo sono stati alcuni personaggi del mondo dello sport, dello spettacolo e dell’informazione appassionati al padel: tra questi gli ex-calciatori della Roma, Vincent Candela e Luigi di Biagio, l’ex portiere della Lazio - ora commentatore Sky - Luca Marchegiani e i giornalisti Paolo Cecinelli e Francesco Giorgino.
IL PROGETTO
«L’idea è nata dalla passione per il Padel del nostro amico Gianluca Tirone che ha coinvolto il figlio con la sindrome di down e la AIPD» spiega Matteo Manetti. «Gli obiettivi primari sono quelli di promuovere un percorso di educazione, integrazione e inclusione sportiva per le persone con disabilità – spiega il responsabile della Paddlemania - individuando quei soggetti in grado di passare da un livello semplicemente amatoriale ad un livello agonistico». A partire da settembre, alle persone con disabilità psichica e/o motoria - che vorranno imparare a giocare a padel - ogni settimana verranno offerte lezioni gratuite, impartite da istruttori federali della Paddlemania. «Un progetto a lungo termine in cui crediamo molto» conclude Manetti. Gli atleti, già con esperienza nel mondo del tennis saranno inseriti nei corsi organizzati dall'associazione, mentre gli altri verranno prima seguiti individualmente, e poi inseriti nei corsi. Inoltre, il progetto verrà realizzato in stretta collaborazione con le associazioni di riferimento dei vari fruitori dell’iniziativa al fine di assicurare che per ogni atleta ci siano una corretta preparazione atletica e il miglior approccio psicologico.
Plauso da parte del Comitato Fit Paddle, prima per bocca del suo presidente, Gianfranco Nirdaci - intervenuto alla presentazione alla stampa - e poi con la partecipazione alla giornata inaugurale di Giorgio Sgobbi e Luca Cimino, componenti del Comitato della branca della Federtennis.
L'AIPD
La prima realtà ad aderire al progetto “Paddlemania per il Sociale” è stata l’AIPD, associazione nata nel 1979, con lo scopo di evitare la ghettizzazione dei soggetti affetti da questa sindrome. In particolare, Catello Vitiello, presidente della sezione romana ha parlato del padel come di «una opportunità che intendiamo sfruttare per proseguire nel nostro percorso. Questa nuova disciplina sportiva - in continua crescita - ci consentirà di allargare i nostri àmbiti».