LE FIAMME ROSSE SI TINGONO DI BRONZO! ALESSIA SCORTECHINI SI TUFFA IN VASCA ED È SUBITO MEDAGLIA.
Di Andrea Cicini
Lei, è una ragazza semplice, atleta dal cuore impavido, anima gentile che quando entra in acqua da il massimo.
Da quest’anno entra a far parte del prestigioso corpo dei Vigili del Fuoco e scende in vasca come atleta delle Fiamme Rosse, ed è subito BRONZO a Parigi 2024.
La sua giovinezza e solarità la rendono unica, sempre pronta a dare il massimo soprattutto perché ora Alessia rappresenta il gruppo sportivo delle Fiamme rosse, parte del glorioso corpo dei Vigili del Fuoco, di cui lei da sempre ne va estremamente fiera!
L’emozione è sempre tanta, dopo l’oro nella staffetta a Tokyo 2020, Alessia torna a far parlare di lei e con la sua determinazione entra in vasca con una marcia in più, perché quella medaglia lei la vuole!
Una stagione intensa, a volte dura e difficile, ma con un traguardo olimpico da immenso, iconico podio.
1) Alessia che significa per te preparare un Olimpiade? Quanto è psicologicamente impegnativo saper attendere 4 anni prima di quel tuffo in vasca?
il periodo di preparazione a Parigi è stato duro all’inizio perché ci sono stati molti cambiamenti, che non sono sempre negativi anzi a me hanno portato ancora una gran voglia di mettermi in gioco, ho cambiato il mio corpo ho perso peso per arrivare al massimo a Parigi. Ho migliorato la mia nuotata, forza e frequenza. Lavoro duro ma quando andavo a gareggiare sapevo bene cosa potevo fare grazie all’aiuto del mio allenatore.
2) È vero che lo Sport aiuta a migliorare lo studio ed il raggiungimenti degli obiettivi?
Nel mio caso, lo sport per me è stato fondamentale in tutto. Ho imparato a gestire il tempo riuscivo a conciliare sport e studio senza troppa fatica.
Penso che lo Sport debba entrare nella vita di tutti i ragazzi, perché aiuta ad organizzarsi le giornate, gli impegni e soprattutto a migliorarsi focalizzando obiettivi certi in modo continuativo e non dispersivo. Oltretutto è anche un ottimo scarico di pensieri e ti aiuta a svuotarti quando ti senti che dentro tutto ribolle, soprattutto in alcune giornate in cui anche il meteo non ti aiuta.
3) Quanto è stato importante per te avere il calore della tua famiglia li a Parigi? Conciliare affetti e vasca non è cosa facile. Come trasformi la complessità della tua disciplina Paralimpica allo studio?
Sicuramente sapere che avevo tutta la mia famiglia lì è stato emozionante ma alla stesso tempo rassicurante. Non è facile conciliare lo sport e affetti nell’anno di una paralimpiade ancora più difficile è fare il sacrificio di non poter uscire, come tutte le tue amiche, ma comunque chi ti sta vicino lo sa cosa vuol dire.
Bisogna imparare a saper rinunciare senza rimorsi, ma con l’obiettivo di crescita interiore, da atleta e come persona migliore soprattutto.
4) Come è andato l’arrivo a Parigi? Quali sono state le tue prime emozioni che ti hanno travolto? Ci racconti come ti sei sentita?
È stata un’esperienza bellissima e anche a dir poco emozionante, é stata la mia prima competizione ad avere così tanto pubblico il tifo si faceva sentire e anche tanto, infatti il primo giorno di gare pensavo che mi potesse far agitare, invece, tutto il contrario, mi ha gasato un sacco. Poi l’emozione più grande è stata salire sul podio, su qui tre gradini, che hanno dato un senso concreto a tutto quello a cui ho rinunciato, sognato, desiderato. Infatti , non vi nascondo che lì, qualche lacrima è scesa, e la porto con me ancora oggi. Sarà eterna dentro di me.
5) Cambiare piscina per le diverse competizioni, immagino abbia le sue difficoltà. Tra acqua e feeling con il contesto intorno. Quali sono le caratteristiche importanti per te di una piscina e come ti sei trovata con quella a Parigi rispetto a quelle di Tokyo?
Sicuramente come vasca mi sono trovata meglio a Tokyo, anche se da fuori sembrano tutte uguali. Invece come contesto pubblico e atmosfera Parigi una paralimpiade che non si scorda.
6) Sei passata da un oro nella staffetta a Tokyo 2020 ad un Bronzo tutto tuo. CI speravi? Quali erano i tuoi obiettivi?
Allora diciamo al 100 stile non ci speravo a una medaglia, perché, si , era una gara che avevo preparato tanto ed avevo lavorato duramente, però ancora mancava qualcosa per esser performante al meglio e tra i primi. Allora dopo la delusione del 4 posto al 50, ho affrontato la gara con una mentalità di dover rischiare, infatti ho fatto un passaggio ai 50 metri molto forte ma ero consapevole che sapevo e potevo passare così il mio dubbio era soltanto negli ultimi metri, non vedevo le altre solo schizzi quindi ho cercato di accelerare il più possibile. Quando sono arrivata non ho guardato il blocco se era accesso e non ho guardo il tabellone , e non capivo all’inizio, poi ho girato lo sguardo verso i miei compagni e ho capito qualcosa in più. C’è l’avevo fatta, ero li, sul podio!
7) Quali sono i tuoi prossimi traguardi? Quali sono le tue più’ grandi difficoltà da Atleta oggi?
I prossimi traguardi quest’anno saranno il mondiale a Singapore.
Difficoltà, bhe ce ne sono diverse ma fanno parte del crescere e della vita. Poi noi in qualche modo impariamo prima a cadere che a vincere, percorso fondamentale per costruire una anima solida e tenace che punta in alto.
Grazie Sport Club, ci vedremo presto, perché questo è solo un grande inizio per me, il bello sarà tutto da costruire. Ora è tempo di tornare in vasca!