JANNIK SINNER ALLA CONQUISTA DEL FORO ITALICO

Il N.2 al mondo cerca di scrivere una nuova pagina di storia del tennis italiano. 

Come si dice, le sconfitte forgiano. Fanno crescere, ti insegnano a maturare e a trasformare i tuoi difetti in pregi. E vanno anche aldilà di un clamoroso errore arbitrale e di un infortunio al polpaccio. Non sarà certo un piccolo incidente di percorso a Montecarlo e di una sconfitta al terzo set contro il greco Tsitsipas a fermare l'irrefrenabile ascesa di Jannik Sinner. Perché della sua figura, già iconica, il nostro Paese ne ha bisogno. Lo aspettavamo da tempo, forse da sempre. L'Italia del tennis ancora orfana fino a qualche anno fa dei successi di Adriano Panatta, si è risvegliata dal torpore ma gli sembra ancora di sognare. Il 22enne di San Candido, è numero 2 al mondo e non ci pensa minimante, nonostante la terra rossa monegasca, ad interrompere la sua ascesa. Dopo aver maramaldeggiato, insieme ai suoi compagni, nel trionfo azzurro a Malaga della Coppa Davis, dopo ben 47 anni, lo scatto decisivo c'è stato in Australia quando si è aggiudicato la sua prima vittoria di un Masters 1000 del Grande Slam ed è salito prepotentemente sul podio dei migliori al mondo per la classifica ATP. Non era mai successo per un tennista italiano, da quando è stata introdotto il ranking con calcolo computerizzato, di salire così in alto. Di sicuro vedere tutti i colleghi dall'alto in basso, non scalfira' la determinazione del giocatore altoatesino che in testa ha solo un obiettivo: diventare il N. 1 al mondo. Ha colpito tutti la sua tranquillità e la sua saggezza mediatica nel gestire al meglio questo enorme periodo di notorietà. Niente tv, show rimandati per restare nella sua città adottiva per preparare ottimamente la stagione della terra rossa e del prato verde. Ora, Roma, sembra arrivare al momento giusto. Dopo una stagione straordinaria, ha l'occasione di una vita, alzare il Trofeo davanti al pubblico amico dopo ben 48 anni. Nei 94 anni di storia, la Città Eterna ha visto solo una volta vincere un italiano, quel ragazzo di Roma, Adriano Panatta, che nel 1976 scrisse una pagina di storia, ancora unica. Ma il "ragazzo dai capelli rossi" è solo il capofila di un Gruppo di giocatori nostrani che, da un momento all'altro, può regalarci altre importanti soddisfazioni. Il prepotente ritorno di Matteo Berrettini dopo il successo di Marrakech, il valore di Lorenzo Sonego e Lorenzo Musetti, ed il futuro di ragazzi che possono solo crescere e migliorare come Matteo Arnaldi, Luca Nardi, Flavio Cobolli e l'Italo-argentino Luciano Darderi, possono solo far sperare un futuro roseo per il prossimo futuro della racchetta tricolore. Per non parlare del movimento rosa, che grazie ad una straordinaria Jasmine Paolini sta tornando a far sognare l'intero pianeta femminile che segue sempre con la massima attenzione anche le gesta sportive di Camila Giorgi, Lucia Bronzetti, Martina Trevisani ed Elisabetta Cocciarietto. Saranno degli Internazionali Bnl Italia da urlo. Biglietti quasi Sold out ed un popolo di appassionati in fibrillazione perché, come di dice dalle nostre parti, fusse che fusse la vorta 'bbona....