LO SPORT COME CHIAVE DI INCLUSIONE SOCIALE

di Marco Oddino

Negli ultimi anni, la crescente preoccupazione per il coinvolgimento dei giovani in ambienti negativi ha spinto molte comunità a cercare soluzioni innovative. Uno degli strumenti più potenti a disposizione è lo sport, un veicolo versatile che può svolgere un ruolo chiave nel riportare i ragazzi lontano dalle strade pericolose e offrire loro un ambiente positivo in cui crescere e svilupparsi. Lo Sport come alternativa costruttiva.

Il mondo dello sport offre molteplici possibilità di coinvolgimento per i giovani, con una vasta gamma di discipline che si adattano a diversi interessi e talenti. L'accesso a programmi sportivi ben strutturati può aprire porte a opportunità sociali, educative e di sviluppo personale, fornendo ai ragazzi alternative positive alle influenze negative presenti nelle strade.

Costruzione di Comunità: La partecipazione a squadre sportive favorisce la creazione di una forte comunità. Gli atleti imparano il valore del lavoro di squadra, della lealtà e della condivisione di obiettivi comuni. Queste lezioni si traducono in relazioni significative che fungono da sostegno sociale, riducendo il rischio di coinvolgimento in attività illegali o dannose.

Sviluppo di Competenze: Lo sport non solo offre benefici fisici, ma anche un terreno fertile per lo sviluppo di competenze importanti per la vita. Gli atleti imparano a gestire la pressione, a stabilire obiettivi e a gestire il tempo in modo efficiente. Queste competenze trasversali non solo sono cruciali per il successo nello sport, ma sono altrettanto rilevanti nella vita di tutti i giorni.

Mentorship e Modelli Positivi: I programmi sportivi spesso coinvolgono allenatori e mentori che agiscono come modelli positivi. Queste figure possono influenzare profondamente la vita dei giovani, guidandoli non solo nella pratica dello sport, ma anche nella navigazione delle sfide della vita. I rapporti costruiti tra allenatori e giovani atleti possono essere duraturi, offrendo un sostegno costante e un punto di riferimento in momenti critici.

Inclusione Sociale: Lo sport è un linguaggio universale che può superare barriere culturali ed economiche. La partecipazione a squadre sportive favorisce l'inclusione sociale, creando un ambiente in cui la diversità è celebrata e le differenze vengono abbattute. Questo senso di appartenenza può essere particolarmente significativo per i ragazzi che altrimenti potrebbero sentirsi emarginati o trascurati.

 

IL PROGETTO “THE SPOT” A OSTIA…UN ESEMPIO DA SEGUIRE.

Proprio in quest’ottica si inserisce THE SPOT, lodevole progetto che il fondatore Willy Zanchelli porta avanti da moltissimi anni ad Ostia grazie al suo bellissimo skatepark che ogni settimana raduna migliaia di ragazzi e ragazze insieme anche alle loro famiglie, per divertirsi ed imparare questo sport. THE SPOT organizza da anni diversi eventi legati anche al basket, breakdance, graffiti, musica, ma soprattutto è la location ufficiale da sempre dei campionati italiani, europei e mondiali che si svolgono in Italia.

Scopriamo qualcosa di più insieme a Willy.

 

Quando nasce l’idea e perchè?

THE SPOT nasce nel 2003, da un gruppo di amici che ha messo insieme le proprie esperienze sportive per realizzare qualcosa di costruttivo. Abbiamo scelto di farlo nel quartiere in cui abbiamo sempre vissuto. Inizialmente, pensavamo ad un basket playground stile USA. Ci sembrava un modo efficace per offrire qualcosa al quartiere ed ai suoi ragazzi. Dopo pochissimo tempo però, vedendo la passione degli skater che frequentavano la zona, abbiamo pensato che fosse una buona idea proporre uno skatepark. All’inizio non sapevamo come sarebbe evoluto il tutto, ma oggi, a distanza di oltre 20 anni eccoci qui, con tante attività ed eventi organizzati anche per importanti aziende, ed una community grande e solida che ci supporta costantemente e che può contare su di noi.

 

Ostia sappiamo tutti che non è una piazza semplice. Quali difficoltà hai trovato all’inizio?

Come Ostiensi doc, abbiamo messo da parte il pregiudizio, e ci siamo rimboccati le maniche, a dispetto di molte persone critiche che ci dicevano che quello che volevamo fare era folle e destinato al fallimento. Invece, abbiamo scelto il dialogo e l'apertura verso tutti, e la risposta della città è stata eccezionalmente positiva. Siamo stati visti come una risorsa in un territorio i cui giovani o non potevano fare sport, o non lo mettevano tra le loro priorità, mentre invece il gioco e lo sport sono diritti fondamentali del giovane.

 

Un progetto che ti ha permesso di unire lo sport, attraverso una filosofia di vita che è quella di chi fa parte del mondo delle “tavole” con la voglia di togliere i ragazzi dalla strada per formare una community sana e con valori ben precisi. Ci racconti qualcosa di più?

Sin da piccoli abbiamo avuto la possibilità di viaggiare, in molti paesi europei, in Asia e negli USA. Qui abbiamo notato che lo skateboarding ha un potenziale smisurato in termini di creazione di community, perchè è informale e permette di esprimere creatività e tecnica senza troppe costrizioni. Come ebbe modo di dire il nostro carissimo amico e mentore Sasha Steinhorst (RIP), "lo skateboarding è una forma d'arte, in cui la città è la tela e la tavola il pennello con i colori, con i quali dipingere quello che si vuole. Si tratta della più libera e vera forma di sport che si possa praticare". Forse, la cosa che ci ha più colpito dello skateboarding è il fatto che anche in contesti sportivi di alto livello lo spirito competitivo è sopravanzato dal senso di comunità. Non sono a conoscenza di altri sport o attività in cui si esulta per il successo altrui come accade nello skateboarding. 

 

Come sono i rapporti con le istituzioni e cosa gli chiederesti per valorizzare ulteriormente il sistema? E per THE SPOT quale desiderio avresti?

I rapporti sono costruttivi e molto positivi a tutti i livelli: c'è dialogo, una costante interazione culminata lo scorso Ottobre con WORLD SKATE. In questa occasione si è creata una sinergia unica, nell'ambito della quale tutti hanno dato un contributo fattivo, senza badare ai colori o agli interessi politici. Sia il Municipio X che Roma Capitale e la Regione Lazio hanno garantito un grande supporto, permettendo agli organismi sportivi, FEDERAZIONE ITALIANA SPORT ROTELLISTICI, SPORT E SALUTE e Ministero dello Sport, di svolgere al meglio il loro compito istituzionale. Questo evento è la prova che questi sport hanno grande potenziale e che Ostia è la location perfetta per ospitarli. Abbiamo tutto: il mare, le pinete, la cultura ed una gastronomia che il mondo ci invidia. Per THE SPOT non chiediamo niente, ma auspichiamo per la città che si potrà far crescere ulteriormente il nostro progetto, per renderlo ancora più esteso ed inclusivo, così da poter offrire più contenuti anche per promuovere la destinazione Ostia, che in questo momento si trova in pole position a livello nazionale ed europeo per questo sport. Sappiamo che altri comuni d'Italia, tra cui Modena, hanno stanziato fondi per realizzare strutture analoghe a THE SPOT. Questo ci fa molto piacere, ed è estremamente importante anche per la nostra città riuscire a sfruttare questo abbrivio, per porsi ancora più al centro della scena mondiale. Questa estate abbiamo ospitato per mesi alcuni tra gli skater migliori del mondo ed il loro entusiasmo per lo skatepark e la nostra città ci hanno fatto ancor più aprire gli occhi di fronte ad un potenziale che deve essere ulteriormente sviluppato.

 

Quali sono gli eventi più importanti che avete ospitato e con cui collaborate ancora?

Oltre al già citato evento WORLD SKATE, valido come qualifica per le Olimpiadi di Parigi 2024, siamo stati i primi nel 2010 a portare in Italia TONY HAWK & Friends: parliamo di una leggenda! Abbiamo inoltre organizzato 5 edizioni di WORLD CUP SKATEBOARDING e 3 di ETNIES EUROPEAN OPEN, di cui una all'interno dello Stadio dei Marmi, al Foro Italico. Abbiamo un ottimo rapporto sia con WORLD SKATE (che è l'organismo riconosciuto dal CIO per lo skateboarding) che con FISR (Federazione Italiana Sport Rotellistici) e da anni ospitiamo competizioni del circuito CIS (Campionato Italiano di Skateboarding). Prevediamo che queste collaborazioni continuino anche durante il 2024 ed inoltre, siamo sempre lieti di mettere la struttura e la nostra esperienza a disposizione degli skater, che sono l'elemento più importante, poi tutto il resto viene di conseguenza.

 

Come si finanzia un centro del genere?

E' molto difficile dare una risposta esauriente e che non risulti noiosa. In generale dipende dal centro sportivo in sè, cioè dalle condizioni ed i disciplinari che ne regolano l'utilizzo (privato o pubblico). Le voci di entrata possono essere di tipo commerciale (punto vendita e di ristoro per esempio), sportivo (lezioni e corsi di skateboard, centri estivi) o provenire da operazioni di marketing, in particolare attraverso le sponsorizzazioni. Discorso a parte andrebbe fatto per i finanziamenti ed i bandi pubblici di gara, ma sono anch'essi una risorsa per finanziare eventi ed attività affinchè siano offerti gratuitamente.

 

Se dovessi convincere uno sponsor a supportarvi, che leve utilizzeresti?

Come prima cosa inviterei il potenziale sponsor a visitare la struttura. Crediamo che siamo fondamentale capire esattamente che cosa sia THE SPOT ed in quale contesto operi, per poter valutare come il target commerciale dello sponsor possa adattarsi ad esso. Abbiamo avuto ed abbiamo ottime collaborazioni con sponsor e partner, di ogni settore merceologico. Ad oggi, la cosa che possiamo evidenziare - in un generale contesto di difficoltà a livello internazionale - è una storica mancanza di capacità dei marchi del settore tecnico dello skateboarding di supportare la scena ed alimentarne eventi ed attività. La maggior parte del supporto finanziario arriva dall’extra-settore, nonostante la presenza, anche in Italia, di marchi importanti e prestigiosi. E' forse mancata in passato - ma ciò potrebbe cambiare - una visione specifica che inquadri lo skater non solo come cliente di un prodotto, ma come un membro attivo dell'"industria" stessa dello sport.

 

So che hai in testa di fare un format televisivo, dove si svolgono gare in varie specialità, ci puoi svelare qualcosa di più e quali sono?

E' un'idea che ci gira per la testa da parecchio tempo. Si tratta di un format a squadre miste, composte di atleti di vari "urban" sport: skateboard, basket 3x3, street football e breakdance per esempio. I team competono contro i loro omologhi nelle rispettive specialità in eventi e gare, portando punti alla propria squadra. In questo momento siamo in fase di sviluppo, ed in cerca del giusto partner media TV che possa sposare il progetto.

 

Quali sono i tuoi progetti e obiettivi futuri?

THE SPOT punta ad offrire  un’esperienza sempre più immersiva, grazie ad una proposta sportiva sempre più ricca ed un’accoglienza puntuale per enfatizzare al massimo anche l’intrattenimento. Abbiamo intenzione di aggiungere delle altre strutture sportive e relative attività, perchè crediamo molto alla polivalenza delle strutture sportive. Stiamo guardando ad infrastrutture per la pratica del basket 3x3 con un playground, della breakdance con la prima "plaza" d'Italia, del surf skate e di molte altre, tra cui l'arrampicata sportiva. Dal punto di vista degli eventi, nel breve periodo intendiamo proseguire con le collaborazioni di cui abbiamo parlato in precedenza, perchè secondo noi funzionano bene e sono utili alla città ed allo sport. In questi 20 anni di attività abbiamo imparato tanto e faticosamente ed oggi siamo ben consapevoli che per crescere ancora, il nostro impegno dovrà essere maggiore sia in termini qualitativi che quantitativi.

 

Sogno nel cassetto?

Creare il primo Club in Italia dello skateboarding, strutturato come una vera e propria società sportiva.