3 DOMANDE A GIOVANNI MALAGÒ E A GIOVANNI PANEBIANCO
Cosa l’ha spinta ad impegnarsi in favore del Premio Paganini?
Le grandi sfide fanno parte del codice genetico che appartiene al mondo che mi onoro di rappresentare e l’operazione di rilancio in atto a Genova è certamente tra queste. Sport e musica hanno molti denominatori comuni, sono un binomio straordinario, linguaggi universali che superano ogni barriera e in quanto tali vanno sempre incoraggiati. Paganini era un vero talento, un virtuoso insuperabile, ma ha saputo coltivare il suo formidabile estro allenandolo: ore e ore con il violino per poi esibirsi in prestazioni straordinarie. Il Premio a lui dedicato tramanda questa tradizione, questa cifra di stile, di disciplina e impegno. In un certo senso, rappresenta una sorta di “Giochi Olimpici del violino”. Potevo restarne fuori (sorride)? Conosco poi sia il Sindaco Bucci che Giovanni Panebianco, posso dire due “fuoriclasse”, e il progetto culturale messo in campo, ambizioso e innovativo, lo dimostra. La prossima edizione ha registrato il record di candidature e il maggior numero di Paesi rappresentati. Le ragazze sono più numerose dei ragazzi e anche questo è un bel messaggio. Il momento clou si avvicina e nelle finali di ottobre - al teatro Carlo Felice - 30 giovani talenti, selezionati ovunque nel mondo, si contenderanno il podio. Grazie alla rete dei “Paganini Ambassadors” di cui mi onoro di far parte, tante personalità si stanno impegnando per far conoscere questa straordinaria eccellenza genovese e italiana anche fuori dai confini degli “addetti ai lavori”.
A Genova, dunque, non solo per Ocean Race, ma anche quale “Ambasciatore del Premio Paganini”
Dopo mesi di regate nei mari di tutto il pianeta, il “Grand finale” di Ocean Race a Genova, organizzato per la prima volta in Italia, è stato un grande successo e voglio ringraziare il Sindaco Bucci, il Presidente Toti, e coloro che hanno reso possibile questo risultato, tra cui la Federvela. Sono convinto da sempre che la strategia di abbinare eventi culturali, sociali, sportivi rappresenti una scelta vincente. Genova è in pieno fermento e basta guardarsi attorno per accorgersene. Inoltre, dopo il titolo di “Capitale Europea dello Sport 2024”, la città ha ricevuto, nel Salone d’onore del CONI, anche quello di “Capitale dello Sport del Mediterraneo 2024”. È così che si mobilitano risorse ed energie, si avvicinano i giovani, si creano alleanze tra territori e comunità. La logica di squadra, il rispetto dell’ambiente, la capacità di fare gruppo è alla base di ogni successo, da costruire partendo dai valori ineludibili che connotano il nostro movimento. L’idea di radunare tutti gli Ambasciatori del Premio Paganini mi è sembrata davvero ottima. Una rete straordinaria, alla quale, il 26 giugno scorso, si è aggiunto anche Alberto di Monaco, mio collega CIO. Ma, come dicevo, molte personalità autorevoli hanno scelto di impegnarsi a favore del Premio, penso tra gli altri a Gianni Letta e Renzo Piano”.
Ha definito il Premio Paganini una sorta di “Olimpiade del violino”. Ha già qualche idea in mente?
Il Premio ha indubbiamente fatto un grande salto di qualità, affermando un modello vincente. Sarebbe fantastico poter valutare l’idea di coinvolgere i giovani vincitori del Concorso, magari quelli delle edizioni più recenti, inserendo particolari momenti musicali nell’ambito delle ipotesi legate al programma culturale dei Giochi Olimpici Invernali Milano Cortina 2026. Melodie del violino immerse nella magìa del circo bianco, un connubio suggestivo”.
3 domande a Giovanni Panebianco
Il 26 giugno è stata una giornata particolare per Genova e per il Premio Paganini
Una bella pagina di musica, di cultura, di violino con la quale abbiamo sviluppato il programma di rilancio del Premio che tende a promuoverne gli eventi collaterali anche in concomitanza di grandi eventi sportivi. Il “Grand finale” di Ocean Race è stato un successo. All’emozione dell’arrivo delle barche, all’entusiasmo del pubblico concentrato nell’area dell’Ocean Live Park, si è aggiunta, nutrendo un programma cittadino già ricco e articolato, la Conferenza che per la prima volta ha riunito gli Ambasciatori del Premio Paganini, figure del panorama nazionale e internazionale introdotte dal nuovo Regolamento. Lieti di aver accolto, tra gli altri, Amyn Aga Khan, giunto appositamente da Parigi e anche l’amico Giovanni Malagò. Davvero interessante il momento di confronto intellettuale attorno al tema della stravaganza come condizione poetica del capriccio in musica, pittura e architettura. Ne hanno discusso personalità di rilievo come Salvatore Accardo, Sylvain Bellenger, Serena Bertolucci, Luigi Ficacci e Francesco Micheli. E per finire, la solenne cerimonia di conferimento del titolo di Ambasciatore del Premio al Principe Alberto di Monaco nel Salone di Rappresentanza di Palazzo Tursi, sede del Comune di Genova. Di certo, una bella tappa di avvicinamento alla 57^ edizione del Concorso che si terrà ad ottobre 2023.
Quali novità sono in serbo per questa edizione?
Posso dire che sarà di altissimo profilo. Salvatore Accardo presiede la Giuria Internazionale, composta da nomi eccellenti del panorama mondiale. La Direzione Artistica è di Nazzareno Carusi che ha presieduto le commissioni di preselezione, tornate ad essere svolte all’estero e dal vivo, grazie alla collaborazione della Municipalità di Guangzhou e degli Istituti Italiani di Cultura a New York, Praga e Tokyo. Dai 117 candidati si è giunti a 30 giovani che misureranno il loro talento con un programma musicale difficilissimo, da qualcuno ritenuto addirittura troppo impegnativo. D’altra parte, oltre al premio in denaro, sono in palio per il vincitore una serie di concerti in 60 tra teatri e festival. Per la prima volta nella storia, anche il palcoscenico de La Scala di Milano si aprirà per il vincitore del nostro Concorso. Rispetto al passato, vi sono differenze importanti anche nella macchina organizzativa che finalmente lavora secondo moderne logiche di project management. Nuova la brand identity. Puntiamo al massimo coinvolgimento della città e dei giovani. Stiamo lavorando per creare sinergie con le istituzioni del territorio, specie quelle culturali, mantenendo alta l’attenzione anche tramite i canali social e campagne di comunicazione ad hoc.
Cosa bolle in pentola per l’anno prossimo visto che la 58^ edizione si svolgerà nel 2025?
Stiamo già lavorando a due importanti concerti a Parigi e Londra, città nelle quali Paganini si esibì più volte. Il 23 gennaio 2024, il vincitore della 57^ edizione terrà un concerto al Museo del Louvre, nella prestigiosa Cour Pugét. E’ un progetto ambizioso, in collaborazione con gli Amìs du Louvre, nato grazie a Sylvain Bellenger, Ambasciatore del Premio. Per il 15 ottobre 2024, abbiamo invece in programma un concerto alla Guild Hall di Londra con la prestigiosa London Symphony Orchestra diretta da Antonio Pappano. Ulteriori iniziative potranno riguardare un’altra celebrità, il violino Cannone che lo stesso Paganini donò alla città di Genova, ma anche collaborazioni sul territorio per diffondere la cultura della musica classica e del violino tra i giovani e gli studenti, così come progetti in Cina, Stati Uniti e Nord Africa. In questo senso, proprio la Conferenza dei Paganini Ambassadors ha offerto spunti interessanti e tante idee su cui lavorare.