IL WORLD TAEKWONDO GRAND PRIX FA POKER: INTERVISTA AL PRESIDENTE ANGELO CITO

 

Il prestigioso circuito di qualificazione olimpica giunge alla quarta edizione capitolina e dal 9 all11 giugno torna a stupire al Parco del Foro Italico

Intervista: Alice Maestri, Foto: Zazzara e Di Tondo.

Il torneo di Roma è il più importante al mondo del circuito dei GP e rappresenta un appuntamento fondamentale per i migliori atleti al fine di qualificarsi ai Giochi Olimpici. Cosa rappresenta per il movimento della Federazione Italiana Taekwondo?

Il Gran Prix di Roma è qualcosa di unico nel panorama mondiale. È l'espressione stessa della FITA. Nessun altro torneo è simile al nostro, dove i più grandi campioni condividono lo stesso luogo, il Foro Italico, con migliaia di bambini del Torneo "Kim e Liù". La loro passione va oltre una semplice gara. I nostri risultati sono la dimostrazione del livello che il Taekwondo italiano ha raggiunto oggi: abbiamo campioni olimpici, mondiali ed europei, sia a livello senior che giovanile! Ogni anno i nostri migliori atleti consolidano la loro posizione, e nuovi talenti avanzano nelle classifiche continentali. Tuttavia, tutto ciò non sarebbe significativo se non lo condividessimo con gli altri, soprattutto con i bambini e le loro famiglie. Questo è il Gran Prix di Roma!

Gli atleti che tutti ci invidiano?

Vito Dell'Aquila detiene attualmente il titolo olimpico, mondiale ed europeo. Simone Alessio, già campione mondiale e vincitore dell'ultima edizione del World Taekwondo Roma Grand Prix, è al primo posto sia nel ranking mondiale che in quello olimpico.

Oltre a loro, abbiamo 6 atleti tra i primi 32 posti nel ranking mondiale e ben 12 atleti qualificati per i prossimi giochi olimpici europei che si svolgeranno in Polonia a fine giugno. Il livello internazionale del nostro sport è estremamente elevato, con 214 paesi affiliati a World Taekwondo che si sfidano in competizioni di altissimo livello tecnico. I nostri atleti sono ammirati in tutto il mondo, molto più di quanto si possa immaginare.

C'è consapevolezza di tutto questo in Italia ?

Il nostro paese è spesso distratto, e questa distrazione porta a minimizzare risultati straordinari, con la conseguenza di discriminare determinati atleti e discipline sportive. Il risultato sportivo non è mai fine a se stesso ma deve servire a creare cultura sportiva e deve essere inteso come conclusione di un percorso fatto di duri allenamenti, impegno costante, forte motivazione nel perseguire un obiettivo, la vittoria di un Atleta rappresenta tutto questo ed è giusto valorizzarlo affincè diventi un modello e sia da traino per tutti cittadini a fare sport.

Ci può spiegare meglio?

Vincere un'Olimpiade, un mondiale, un europeo non accade tutti i giorni, e quando succede bisogna garantire lo stesso trattamento e attenzione riservati ad altri, soprattutto da parte delle istituzioni e dei media.  Oggi c'è grande fermento nel mondo dello sport, una dimensione in continua evoluzione. I giovani di oggi amano confrontarsi con realtà diverse, e lo sport, grazie alla sua natura, si presta molto a queste esigenze. I nostri giovani desiderano confrontarsi e mostrano un grande interesse per discipline sportive non convenzionali, prendendo lo sport molto seriamente, come è giusto che sia. Purtroppo, mi dispiace dirlo, lo stesso impegno non viene mostrato dalle istituzioni competenti.

E-sport, come si lega al vostro mondo?

Gli e-sport sono strettamente legati a ciò di cui ho parlato prima. Il mondo degli e-sport e degli sport virtuali è un fenomeno di grande interesse per i giovani e non solo. Il settore dei giochi virtuali ha trasformato lo sport in uno strumento accessibile e attuale per milioni di appassionati, arrivando persino a proporlo a livello olimpico.

Lei ci ha sempre creduto.

Come federazione sportiva, siamo stati i primi a dare spazio a questo mondo e sono felice che oggi il Taekwondo sia tra le nove discipline incluse dal CIO ai primi Giochi Olimpici dei Virtual sport che si terranno quest'anno a Singapore. Sarà un modo straordinario per avvicinare milioni di persone al nostro sport, permettendo loro di conoscerlo e praticarlo. Avevamo visto giusto.

Quali sono gli obiettivi della federazione nel prossimo futuro?

Come Fita, continueremo a perseguire i nostri obiettivi, che sono vincere il più possibile e diffondere il nostro sport e promuovere i nostri valori, quali la solidarietà, l'inclusione e il miglioramento della persona.

Nonostante la Fita sia fortemente orientata verso l'aspetto olimpico, presta molta attenzione anche agli aspetti sociali. Si parla molto di ciò che state facendo per soccorrere gli atleti ucraini.

La solidarietà si pratica, non si predica. Le persone vanno aiutate concretamente, non solo a parole. Bisogna essere disposti a sporcarci le mani, capire la sofferenza degli altri e creare le condizioni per alleviarla, rinunciando a qualcosa di nostro per offrirlo agli altri. Il progetto della Fita con la THF, la fondazione umanitaria di Taekwondo, ha risposto alla richiesta di aiuto non solo di sei atleti ucraini, ma anche di un'atleta afgana e di un atleta iraniano, entrambi rifugiati politici nel nostro paese. Abbiamo accolto l'invito del Presidente Mattarella e di Papa Francesco ad accogliere chi fuggiva dalle zone di guerra. Questi atleti hanno il diritto di continuare ad allenarsi per realizzare i loro sogni sportivi e avere una vita migliore. Tutto questo rappresenta l'essenza dei valori olimpici!