CHIUSA L’EDIZIONE 2023 DELLA GUADARUN
di Stefano Mappa
Dal 9 al 14 aprile, alla Guadalupa, si è tenuta la 22esima edizione della Guadarun, corsa a tappe sulle sei fantastiche isole caraibiche dell’arcipelago d’Oltremare francese
Tra i raid a tappe particolarmente avvincenti e affascinanti, soprattutto se corsi in contesti tropicali, ce n’è uno che annualmente si tiene sulle isole della Guadalupa, arcipelago caraibico immerso tra l’oceano Atlantico e il mar dei Caraibi a forma di farfalla dove spiagge incantevoli, scenari mozzafiato e una natura incontaminata, fanno di questo angolo del pianeta un autentico paradiso tropicale.
Stiamo parlando della Guadarun, meglio conosciuto come raid della Guadalupa, evento sportivo a tappe, su distanze che variano dai 10 agli oltre 20 chilometri, da percorrere lungo tracciati particolarmente impervi, ma allo stesso tempo suggestivi.
Teatri di questi singoli raid sono gli splendidi scenari naturali e paesaggistici dalle sfumature caraibiche delle isole di Basse-Terre e Grande-Terre, della Désirade, di Marie-Galante, di Terre-de-Haut e Terre-de-Bas, territori dal fascino unico, ognuno con una sua storia, un suo fascino, una sua cultura, sulle quali è possibile vivere esperienze uniche a stretto contatto con un popolo brioso dalle radicate tradizioni creole.
La 22esima edizione della Guadarun 2023, tenutasi dal 9 al 15 di aprile, si è articolata su 7 tappe, di cui 6 competitive ed una fuori classifica per complessivi 94 chilometri, seguendo un programma gare che ha visto gli oltre 70 partecipanti raggiungere quotidianamente le citate isole e dar vita ad avvincenti confronti agonistici dove il senso dell'orientamento, una buona preparazione fisica e mentale, e un'eccellente resistenza al calore, saranno i fattori tecnici essenziali per riuscire a portare a termine ogni singola tappa.
Il primo dei sei raid messo in programma dall’organizzazione è stato quello che è partito alle ore 08.00 del 9 aprile dal giardino d’acqua di Blonzac nella città di Goyave, sull’isola di Basse-Terre, il cuore verde dell’arcipelago grazie all’imponente varietà del suo ecosistema formato da rigogliose foreste, parchi protetti e riserve marine uniche nel suo genere. Quest’isola, infatti, rappresenta quanto di meglio la natura potesse riservare nella sua più autentica biodiversità, e gli 11 chilometri di gara distribuiti sui 488 metri di dislivello, ricavati tra sentieri all’interno della foresta pluviale e attraversamenti di corsi d’acqua, è stata la prima importante sfida che ciascun Guadarunner ha dovuto affrontare al meglio questa competizione.
Dopo una notte trascorsa in tenda all’interno del citato giardino, la seconda tappa è stata disputata sull’isola di Marie-Galante, denominata l’isola dei 100 mulini, un territorio autentico, genuino, rurale, legato alle tradizioni secolari nella coltivazione della canna da zucchero e la produzione del rum. Grazie anche alla presenza di splendidi lidi, è altresì un paradiso tropicale capace di sprigionare sensazioni d’altri tempi. La prova del giorno è partita e arrivata sulla spiaggia del piccolo borgo di St. Louis, e si è snodata per 13 chilometri lungo il sentiero di Vieux-Fort. Superato il dislivello degli 388 metri, è stato raggiunto il versante est della costa per poi aggirare la punta più a nord dell’isola e continuare la corsa lungo le splendide spiagge presenti sul lato ovest di Marie-Galante, come Anse Canot e Anse May.
Terza tappa della Guadarun ha visto i partecipanti raggiungere in traghetto l’sola della Dèsirade, incomparabile rispetto alle altre isole per effetto dei suoi scenari naturali contrastanti. La sua conformazione allungata, bagnata da spiagge meravigliose protette da barriere coralline, la rende una meta turistica romantica e misteriosa in quanto legata ad un passato fatto di storie di deportazioni. Partenza e arrivo dalla splendida spiaggia Fifi, e un tracciato di 22 chilometri con 419 metri di dislivello che porterà gli atleti a coprire una fitta rete di sentieri popolati dalle simpatiche e inoffensive iguane antillesi.
Prima asperità, l’ascesa alla graziosa cappella della Madonna del Calvario, quindi la corsa lungo il Morne du Souffleur, un sentiero sterrato posto in cima al plateau della montagna allungata, quindi la discesa sul versante più a est dell’isola. Da questa punto, si è superato Pointe du Nord, Pointe Doublè, ed il grande faro, per ricongiungersi infine sulla pittoresca litoranea puntellata da splendidi lidi.
Il finale sulla meravigliosa spiaggia Fifi.
Smaltite le fatiche della dura prova alla Dèsirade, il giorno 12 aprile si è tornati sulla seconda isola della grande farfalla, Grande-Terre, un territorio affascinante governato da una magia unica, tipica dei lidi tropicali, dove l’incanto dei paesaggi costieri, plasmato da splendide lagune turchesi e bianche spiagge puntellate da alte palme di cocco, si fonde con la magia del suo altopiano calcareo coltivato con le lussureggianti piantagioni della canna da zucchero.
La quarta tappa ha avuto luogo a St. François, con partenza e arrivo dall’ansa la Gourde.
11 i chilometri da percorrere, lungo un itinerario che ha portato i partecipanti superare Pointe Tarare, nota per una esclusiva spiaggia nudista, attraversare Morne Zambi per quindi raggiungere il versante opposto del promontorio e toccare Pointe Chaise, superare le asperità dell’imponente Pointe-des-Châteaux, la punta più a sud-est di Grande-Terre, particolarmente frequentato dai turisti per effetto del suo panorama mozzafiato sull’oceano Atlantico.
Il tratto finale della tappa ha visto i competitori seguire ansa de Saline e Pointe à Plume, e far quindi ritorno al punto di partenza.
A termine gara, il trasferimento in battello sul pittoresco arcipelago di Les Saintes. Questo angolo dei Caraibi ospita 9 isole, ma gli originali scenari naturali delle baie delle due sole isole abitate, Terre-de-Bas e Terre-de-Haut, offrono ai turisti che quotidianamente popolano questo angolo dei Caraibi un fascino unico nel suo genere. Le colorite abitazioni dagli sgargianti tessi rossi incastonate tra le baie e le rigogliose collinette delle citate isolette, si rivelano agli occhi dei visitatori come due bizzarri quadri naïf.
Scenario della quinta tappa è stata Terre-de-Bas, un tempo considerata il motore economico dell’arcipelago, grazie all’intensa produzione di vasellame prodotto nello storico podere Fidelin.
La tappa di 8 chilometri ha preso il via alle 9.30 da Anse de Mûriers, e si è snodata tra gli ondulati sentieri che s’inerpicano tra Morne Déjel e Morne, Abymes, per poi scendere sino all’ansa Chaux, seguire il versante nord dell’isola sino a raggiungere la magnifica spiaggia di Grande Anse, ultima meraviglia naturale di Terre-de-Bas, prima di tagliare il traguardo posto a Anse de Mûriers.
L’ultima giornata della competizione, gli atleti hanno raggiunto Terre-de-Haut per affrontare i durissimi 14 chilometri del raid caratterizzato da ben 556 metri di dislivello. La tappa è partita da rue de Marigot, ha superato l’omonima baia, quindi affrontato l’ascesa alla collina Mire, luogo particolarmente interessante in quanto ospita l’imponente Fort Napoleon, sito di particolare interesse storico all’interno del quale è anche previsto un piccolo giro, e dal quale è possibile ammirare un panorama mozzafiato della sottostante baia, considerata tra le più belle del mondo.
La prova è proseguita con il ritorno lungo la strada principale dell’isola, quindi l’ascesa del sentiero dei camosci, l’attraversamento della lunga spiaggia di Grande Anse e, dopo aver superato il cimitero, l’arrivo su Rue de la Grande-Anse.
A termine prova, i concorrenti hanno lasciato Terre-de-Haut per raggiungere l’albergo Fort Royal di Desahies, piccolo Comune posto sul versante nord-ovest dell’isola di Basse-Terre, per prendere parte alle premiazioni finali.
Il giorno seguente, il 22esimo raid della Guadalupa si è chiuso con una prova fuori gara denominata “Trail de Desahies”.
I 15 chilometri della prova, da correre lungo le splendide spiagge del litorale, hanno avuto il duplice scopo di di far conoscere le bellezze naturali del luogo, e i principali set della fortunata serie televisiva “delitti in paradiso “.
La tappa ha attraversato la spiaggia della Perle, conosciuta per aver ospitato la casa del commissario, la spiaggia Rifflet, la spiaggia Grande Anse, rinomata per le sue acque azzurre e la sabbia dorata, e per gli splendidi tramonti arancio intenso che quotidianamente attira molti turisti.
Superati i citati lidi è stata la volta dell’ascesa del rilievo di Gros Morme; successivamente, l’attraversamento del piccolo borgo di Desahies, ed infine il ritorno sulle spiagge battute precedentemente sino a raggiungere il traguardo posto presso l’Hotel Fort Royal.
Questo il programma della 22esima edizione della Guadarun, competizione internazionale che ha visto ai nastri partenza atleti provenienti, oltre che dalle isole della Guadalupa, dalla Francia, Germania, Polonia, Inghilterra e Italia, atleti fisicamente e mentalmente ben preparati, ottimamente supportati da uno staff tecnicamente competente e attento alle singole esigenze dei partecipanti diretto da Lucien Datil, e da una logistica in grado di assicurare sicurezza e assistenza nel campo della sanità, della ristorazione e dei trasporti.
Sotto il profilo tecnico, tra gli uomini, Isnard Hilderald si è aggiudicato a pieno titolo il “Raid della Guadalupa 2023” con un crono finale di 7:48’38”, seguito al secondo posto da Eddy Salvator (8:16’27”), al terzo da Christophe Bernard (8:23’52”).
Tra le donne invece, la classifica al termine delle sei tappe ha visto imporsi la francese Severine Bertrand con un crono totale di 9:11’12”; al secondo e terzo posto, rispettivamente, la tedesca Sara Schütze in 10:11’29” e la polacca Aneta Bukowska in 11:36’44”.
Doverosa citazione, infine, anche per l’italiano Simone Olivero. Per il portabandiera azzurro un piazzamento finale in 16esima posizione con il tempo di 12h29’51”.
La Guadarun e Enjoy Guadalupa, media Partner per l’Italia della manifestazione, da ora appuntamento al 2024 con l’edizione numero 23, che verrà disputata dal 30 marzo al 7 aprile sulle stesse meravigliose perle di questo fantastico arcipelago caraibico d’Oltremare francese.