“Aquananda” approda Al Due Ponti Sporting Club
Il suo nome è Boris Ginzburg e lui è l’ideatore di “Aquananda”, un progetto riabilitativo acquatico rivolto a bambini con disabilità varie basato su una serie di esercizi che spaziano dai primi movimenti in acqua ai giochi, fino all’immersione completa.
Il Due Ponti Sporting Club - in collaborazione con l’Associazione Unici - lo ha accolto per una settimana intensiva di terapie che ha riscontrato una straordinaria partecipazione.
Tanti bambini sono stati accolti in uno dei circoli più esclusivi della capitale, accompagnati dai loro familiari che non si sono voluti far scappare l’occasione di migliorare le competenze dei loro figli capaci nel luogo più adatto per migliorare la loro condizione ed i loro movimenti e cioè nell’acqua.
Noi di Sportclub non potevamo farci scappare l’occasione di incontrare il dr. Ginzburg che abbiamo intervistato per capire meglio il segreto del suo successo del suo metodo.
Da dove nasce il progetto “Aquananda”?
“Dalla mia esperienza ventennale accumulata prima in Russia, poi negli Stati Uniti ed infine in Italia. L’elemento acquatico è - come intuibile - al centro del progetto di riabilitazione che si propone l’obiettivo di accrescere il tono muscolare del paziente, le funzioni motorie, le prestazioni respiratorie e lo stato di benessere generale: questa la nostra missione”
Ci parla del suo percorso professionale ?
“Sono laureato in cibernetica e in matematica applicativa. Ho costruito modelli matematici in vari centri di ricerca sovietici per conto di biologi ,medici ed ingegneri . Negli anni 80 ,con Igor Tcharkovsky, accademico delle scienze di Mosca, ho lavorato in importanti progetti di ricerca sugli effetti dell’immersione del corpo in acqua e sulla sua reazione all’assenza di gravità nello spazio.
Nel 1991 mi sono trasferito in California e dal 1993 risiedo in Italia in Versilia dove ho elaborato una metodica personale sull’idromotricità nei bambini e per la gravidanza a cui ha dato appunto il nome di “Progetto Aquananda”.
A chi sono rivolti i vostri corsi e dove opera generalmente ?
“Sono rivolti soprattutto a bimbi abili e diversamente abili ma anche ad adulti. Svolgo la mia attività di operatore di acquaticità in diverse strutture pubbliche e private, tra cui il centro Don Gnocchi di Marina di Massa ed il Cardinale Ferrari di Parma. Alla Clinica S.Chiara di Firenze per diversi anni anni è stato usato usato il metodo Aquananda per la preparazione al parto. Ma oltre a queste collaborazioni ormai da anni svolgo la mia attività in maniera autonoma, organizzando settimane intensive in tutta Italia, come questa che ho fatto a Roma presso il Due Ponti Sporting Club. Le richieste sono veramente tante e provengono da tutt’Italia, ragion per cui ho pensato che la cosa migliore - anche per le famiglie - fosse quella di spostarmi su tutto il territorio”
Come si è trovato al Due Ponti Sporting Club ?
“Molto bene. Non conoscevo questo circolo e devo dire che ho trovato una struttura di grande qualità. La piscina che ci è stata messa a disposizione ci ha permesso di sfruttare al meglio lo spazio acquatico e di lavorare con i bambini in stretta sintonia con i loro genitori che il più delle volte erano in acqua con noi. Mi sento veramente di ringraziare Emanuele Tornaboni, il Presidente del Circolo, per la sua accoglienza ed Alessia Ioli, dell’Associazione Unici, che mi ha fortemente voluto far venire a Roma. L’organizzazione devo dire è stata impeccabile. Spero di tornare molto presto, la richiesta c’è anche se non è facile trovare delle strutture di questo genere”
Soddisfatto dell’iniziativa anche il Presidente del Due Ponti Sporting Club Emanuele Tornaboni.
“Ci è stato chiesto dall’Associazione Unici, una associazione che si occupa di malattie genetiche rare, di utilizzare i nostri spazi per questo tipo di riabilitazione e non c’ho pensato due volte. Credo che - al di la della logica del profitto - ognuno di noi debba aiutare chi ha più bisogno. Buttafuoco Stefano, il presidente dell’Associazione Unici, nostro socio, mi aveva parlato da tempo di questa opportunità e credo che insieme siamo riusciti a fare veramente un bel lavoro, soprattutto per questi meravigliosi bambini “speciali” che hanno dato un senso ai nostri sforzi”