Intervista Lorenzo Fontana
Consigliere al secondo mandato, ora con la carica di Vice Presidente, eletto come primo per numero di voti (114), Lorenzo Fontana può essere definito senza ombra di dubbio un esponente rappresentativo delle Società di base. Il suo segno distintivo principale è la passione per la pallacanestro del territorio, accomunata ad una forte inclinazione al volontariato sportivo, tipica conseguenza della provenienza “salesiana” che lo caratterizza. Ha iniziato dal minibasket, all’età di 6 anni, per poi partecipare a tutti i campionati giovanili regionali ed infine, da senior, ha giocato in Serie C2 e in Serie D.
Nel 2005 ha unito la passione per il basket giocato, alle nozioni acquisite grazie al suo lavoro di Consulente Aziendale, diventando il Dirigente Responsabile della PGS BORGO DON BOSCO, che dal 1965 è una storica realtà di base della Capitale.
Quanto è importante, nel suo ruolo, avere una conoscenza approfondita della pallacanestro di base?
“La pallacanestro di base è un concentrato di luoghi, storie e persone che dedicano la quasi totalità del loro tempo libero alla passione sfrenata per il basket, molto spesso gratuitamente. Io amo la pallacanestro di base e mi piace seguirne tutti i campionati. Ad ogni fine settimana cerco di assistere ad almeno 2 partite dei cosiddetti campionati Minors. Se fai attività senior, dalla C Gold in giù, non lo fai sicuramente per acquisire ricchezza, anzi al contrario devi avere grandissime capacità per far quadrare i conti. Quando giro per i campi regionali, vedo tanti amici fare le stesse cose che ho fatto e faccio ormai da 15 anni. E’ come se fossimo una grande famiglia. E’ anche molto bello confrontarci tra noi, parlare dei nostri problemi che purtroppo sono tanti e molto spesso difficili da superare. A volte terminiamo i nostri confronti con un “ma chi ce lo fa fare!”, ma poi il giorno dopo siamo di nuovo sul campo. A livello di base, la pallacanestro come tutto lo sport in generale, è importantissimo anche dal punto di vista sociale perché consente di salvare molti ragazzi dalla strada. Se stai in palestra ad allenarti insieme ai tuoi compagni, in un ambiente dove ci sono delle regole e bisogna remare tutti dalla stessa parte, di conseguenza non hai tempo (e forse nemmeno interesse) a stare sul muretto con gli amici. Sappiamo bene cosa succede quando i giovani vivono in un contesto che li annoia e in questo, lo sport può essere la medicina giusta.”
E’ al suo secondo mandato… che differenze vede rispetto ai primi 4 anni da Consigliere?
“Il mio primo mandato è stato molto formativo ed è servito soprattutto a capire quali sono le cose che vanno migliorate. Non è stato facile, perché mi sono trovato spesso in disaccordo con le decisioni prese. Ma in un contesto di democrazia dopo aver espresso le proprie opinioni, anche in maniera accesa, bisogna accettare le scelte fatte dalla maggioranza.
Il nuovo Consiglio Regionale è composto da rappresentanti di Società. Quindi si tratta di persone che vivono quotidianamente i vari problemi del nostro basket. Credo che questo rappresenti un grande vantaggio.”
Quali sono, quindi, le cose che vanno migliorate?
“Poco fa ho detto che la pallacanestro di base, ha come fondamenta il lavoro dei tanti dirigenti e tecnici che mettono smisurata passione in quello che fanno. Ecco… la prima cosa da fare è restituirgli la dignità.
Lavorare gratis (o con rimborsi simbolici) non significa fare male le cose. Anzi, a volte, un volontario fa le cose con più cura e amore rispetto ad un professionista, perché lo fa per pura passione.
Ovviamente mi piace la pallacanestro di vertice, ma quello che dobbiamo ricordare sempre è che se la base della piramide è più grande (e aggiungo solida), la punta si troverà più in alto. Per questo migliorare la nostra pallacanestro territoriale, significa anche ottenere in futuro risultati importanti a livello di vertice.
Un bilancio di questi primi 90 giorni del nuovo Consiglio Regionale?
Purtroppo da quando si è insediato il nuovo Consiglio, non ci sono ancora state gare dei nostri campionati regionali. Stiamo cercando di sfruttare questo tempo per riorganizzare la struttura del Comitato e farci trovare pronti quando, finalmente, questo maledetto COVID sarà sconfitto e si potrà tornare all’attività.