SI RIPARTE CONTRO IL GALLES
“C’è chi mi vuole come vuole… un po’ più nuovo, un po’ più uguale, mi vuole come vuole”.
Già: “un po’ più nuovo, un po’ più uguale”. Parole tratte dall’inizio di “Sulla mia strada” di Ligabue, ma che possono benissimo sposarsi con la nuova Nazionale Italiana Rugby. Ho sempre pensato che le canzoni possono collegarsi ad ampio raggio a molteplici esperienze di vita vissuta ed è questo uno dei casi.
Ogni Mondiale tende a tracciare una linea di separazione tra il pre e il dopo con un ciclo che si chiude ed un altro che si apre. Per l’Italrugby è in parte vero. Addii ce ne sono stati: Conor O’Shea – ormai ex Commissario Tecnico della Nazionale – e Mike Catt, ex allenatore della fase offensiva degli Azzurri, hanno salutato l’Italia (anzitempo il primo e dopo la naturale scadenza del contratto per il secondo). “Un po’ più uguale” al passato il nuovo corso con la continuità rappresentata da Franco Smith, voluto inizialmente dallo stesso O’Shea nello staff azzurro – come successore di Mike Catt – e che ora ricopre il ruolo di Capo Allenatore dell’Italia dopo le dimissioni del tecnico di Limerick presentate al termine della kermesse giapponese alla FIR.
Sudafricano, classe 1972, Smith conosce molto bene l’ambiente italiano avendo giocato a Bologna e Treviso e avendo guidato i leoni biancoverdi anche come allenatore dal 2007 al 2013. Il primo momento di confronto con la Nazionale è stato accolto con positività e curiosità da parte del gruppo Azzurro che nella seconda parte di gennaio proseguirà la preparazione al primo match del Guinness Sei Nazioni 2020 in programma contro il Galles a Cardiff il 1 febbraio alle 15.15 italiane.
Un nuovo corso che ripartirà con una parte del gruppo che ha partecipato al Mondiale in Giappone e che sarà arricchito dalla presenza di volti nuovi che andranno a formare l’ossatura della prossima Nazionale: “Un po’ più nuova, un po’ più uguale”.