TI TE DOMINET MILAN
di Luigi Capasso
Sono cresciuto ascoltando e facendo mia la battuta che diceva che la cosa più bella di Milano, fosse
il treno per Roma. Non sono più d'accordo. La "città da bere" è tornata ad essere un punto di riferimento per tutto il mondo occidentale e dopo aver ospitato EXPO ha cominciato a vivere una seconda primavera. Nuovi quartieri, boom di grattacieli, innumerevoli progetti di nascita di infrastrutture e l'irrefrenabile voglia di diventare città olimpica. Infatti, dando fiducia alle quote dei bookmakers, nel 2026 probabilmente Milano, in tandem con Cortina ed in parte il Trentino, sarà al centro del mondo per ospitare la manifestazione più importante del Globo. Lo stesso Evento che noi abbiamo visto svanire per ben 3 volte negli ultimi 20 anni. Roma ha perso con Atene al fotofinish l'edizione del 2004, quella del 2020 ed ha incredibilmente rinunciato alla corsa per il 2024. Tutti sanno che se non ci fosse stato il veto dei Cinque Stelle, la Città Eterna sarebbe riuscita ad ottenere il prestigioso riconoscimento. La candidatura era solida, corretta finanziariamente compatibile ma la grande paura che si ripetessero errori e scandali del passato fece naufragare il sogno a cinque cerchi.
Ora, l'ottimo lavoro svolto nel recente passato viene ripreso dal Comitato Promotore della città meneghina che vede sempre in Diana Bianchedi la figura di spicco.
A noi romani non resta che rimanere a guardare i giusti successi degli altri. Vedere aziende come Sky, Mediaset, Esso, Alma Viva, Opel e tante altre che preferiscono emigrare al Nord per avere più appeal e glamour per gli investitori stranieri. Fa male, molto male. Ma questa è la realtà. Dopotutto, anche l'ultimo tentativo di avvicinarsi ad una capitale europea e diventare una città più eco-sostenibile è naufragata. Il tentativo del gruppo di Singapore di lanciare con 1.200 biciclette un progetto di bike sharing è miseramente fallito con la decisione del colosso asiatico di correre in ritirata a gambe larghe...In fondo, l'unica cosa che riusciamo a condividere noi romani, sono i post sui social network. In quello, siamo i numeri Uno.