politica

Questa città non sa più cosa sia orgoglio e dignità.

Ora leggerete uno degli articoli più negativi e deprimenti che abbiate mai trovato sulle pagine di questa rivista.
Ma che purtroppo, fotografano fedelmente la nostra amata Città.
Perchè chi vive nella Capitale, sta male. E' tanto oggettivo, quanto pacifico.
Ogni volta che si esce di casa si ha un colpo al cuore.
Non c'è posizione politica, non ci sono interessi personali o di casacca che tengano, la Città Eterna attraversa uno dei periodi più bui e tristi della sua recente storia.
Il degrado ed il totale abbandono delle nostre strade, oramai, non conosce limiti. Fossero solo le buche, quello che colpisce sono gli arbusti abbandonati sui marciapiedi, gli alberi che improvvisamente cadono, un traffico insopportabile,i lampioni spenti, i sacchi dell'immondizia lasciati per giorni a terra, i giardini e le ville che sembrano foreste, le sterpaglie che sporgono dovunque e che mettono alla prova i nostri migliori riflessi, neanche fossimo dei schermidori. Insomma, un girone dantesco, quello dell'Inferno chiaramente. Inoltre, le grandi aziende che chiudono e si trasferiscono a Milano e quella struggente malinconia di vedere negozi chiusi in ogni quartiere con il triste pensiero che lì, prima, c'era una famiglia che lavorava e che produceva reddito ed ora chissà dove sta. Forse, in uno dei pochi sportelli bancari rimasti aperti ad elemosinare una linea di credito. Che tanto non gli concederanno.
E per noi che viviamo di sport, peggio ancora. Stadio Flaminio abbandonato e consegnato ai senzatetto, Palazzetto di viale Tiziano chiuso per diversi anni e Stadio Olimpico che è diventato il primo impianto che fa anche il check up medico: se riesci ad arrivarci a piedi e tornare a casa ancora vivo, allora stai in gran forma. Il bello che la prospettiva è ancora peggio. Perchè gli impianti che dovevano essere costruiti sono spariti dal radar. La cittadella dello sport di Tor Vergata, mai finita, dopo aver cambiato lo skyline di Roma Sud è stata lasciata incompleta e vandalizzata, lo stadio della Roma a Tor di Valle se ne parla da anni e sappiamo tutti come è andata a finire.
Ma tanto nessuno si scandalizza più. E' tutto nella norma.
Anche noi, alla fine, come gli altri ci sentiamo sconfitti. Non ci si lamenta più di tanto, nessuno alza un braccio per chiedere attenzione, nessuno urla a squarciagola che, forse, l'Olimpiade sarebbe stata l'unica medicina per curare il malato.
Ma il vero problema è solo uno, Questa Città non sa più cosa sia l'orgoglio e la dignità, perchè alla fine delle fiera, confusi nella nostra quotidianità, accettiamo tutto e a nessuno gliene importa niente...
Ed è proprio ora che abbiamo toccato il fondo, possiamo trovare il coraggio di rialzarci. Quindi Damose da fà perchè siamo sempre Roma ed un giorno non troppo lontano sentiremo riecheggiare le note di Giacomo Puccini "...tu non vedrai mai nessuna cosa al mondo maggior di Roma..."