173 anni nel mondo sulle ali di Branca.
Nel cuore di Milano la Collezione Branca: un percorso prezioso tra storia, tradizione e innovazione
Luogo di fascino senza tempo e custode di innovazione, è uno dei luoghi più ricchi di fascino di Milano
La Collezione è un prezioso sguardo sull’evoluzione del talento industriale del nostro Paese, sulla sua capacità di mantenere sempre attuali e proiettati nel futuro i valori fondanti che ne hanno dato i natali.
Un viaggio affascinante tra profumi di erbe, radici e spezie naturali dove la cultura degli antichi speziali si è declinata, da Bernardino Branca nelle sei generazioni successive, in un progetto fatto di imprenditorialità, innovazione, ricerca della qualità, etica e responsabilità sociale.
La sede della Fratelli Branca Distillerie è una delle ultime fabbriche d’epoca rimasta nella sua struttura architettonica come un tempo, un emblema del patrimonio culturale e industriale di Milano che rappresenta tutt’oggi una parte fondante del tessuto urbano e sociale della città.
Ma custodisce e sviluppa quotidianamente anche il talento e l’eccellenza del saper fare italiano che viene portato, oggi come negli ultimi 173 anni, nei cinque continenti attraverso il gusto inimitabile di prodotti come Fernet-Branca, Brancamenta, Stravecchio, Carpano Punt e Mes e Antica Formula, il liquore Caffè Borghetti, Candolini. Qui infatti, nel cuore più profondo dello stabilimento e di Milano, riposano e invecchiano, all’interno di uno dei più preziosi patrimoni di botti di rovere, in attesa di varcare oceani oggi come allora.
In questo straordinario luogo è nata la Collezione Branca che, per iniziativa della famiglia Branca, ha voluto raccogliere, conservare e valorizzare preziosi oggetti e documenti, rendendoli disponibili dal 2009 al pubblico.
Un’estensione di oltre 1000 metri quadrati, frutto di oltre 10 anni di lavoro nei quali sono state coinvolte tutte le persone dell’azienda. Oggi la Collezione non solo presenta una ricca documentazione storica di un sistema produttivo riconosciuto nel mondo, ma anche l’affascinante storia della comunicazione e dell’impegno culturale di un’azienda che ha sempre scelto di abbinare l’innovazione con la tradizione e di investire costantemente in cultura ed innovazione confermando il proprio impegno nel territorio in cui opera: con il Museo Carpano a Torino, con il Museo d’Arte moderna nell’antica distilleria di Fernet-Branca a Saint-Louis in Francia, con il restauro di Torre Branca a Milano nel cuore del Parco Sempione e infine con la Collezione Branca.
Varcando l’ingresso dello storico complesso di Via Resegone 2, che venne edificato, con grande maestria ed innovazione, agli inizi del Novecento e si estende oggi come allora per un intero isolato, si viene accolti da un profumo avvolgente che guida la salita al primo piano e ne pervade gli spazi. La Collezione si apre con la sala dedicata al fondatore Bernardino Branca ed alla famiglia che dal 1845 guida le Distillerie ed oggi la Branca International, gruppo internazionale condotto da Niccolò Branca.
Nella prima parte del lungo corridoio si è voluto rappresentare parte del ciclo produttivo con gli strumenti che appartengono a una realtà industriale nata nel 1845: mortai, alambicchi, distillatori, caldaie in rame, imbottigliatrici, l’antico laboratorio chimico per la qualità e l’analisi delle erbe, la falegnameria, un ufficio dell’epoca.
Cuore della Collezione è il maestoso espositore di spezie che raccoglie molte delle erbe, spezie e radici che danno vita ai prodotti Branca, e che attrae i molti ospiti che giungono da ogni parte del mondo per visitare la sede delle Fratelli Branca Distillerie.
Si possono scoprire anche una straordinaria collezione di piccoli oggetti – ventagli e tazzine, matite, giochi da tavolo, piccoli giocattoli, apribottiglie - che testimoniano l’attenzione e l’essere vicini alle persone nella quotidianità, nell’intimità della casa e della famiglia.
Alle pareti si possono ammirare inoltre diplomi e medaglie e soprattutto una collezione di calendari annuali realizzati dal 1886 al 1913, che hanno dato vita a una vivace cronaca iconografica, dalla Belle Époque a poco prima del primo conflitto mondiale, legata agli avvenimenti di maggior rilievo.
Spiccano quindi i famosi manifesti promozionali disegnati da artisti quali Leonetto Cappiello, Jean d’Ylen, Achille Mauzan, Attilio Codognato, e la prima apparizione del logo Fernet-Branca nel quale l’aquila sorvola il mondo portando con sè una bottiglia di Fernet-Branca, firmato da Leopoldo Metlicovitz, che testimoniano la costante attenzione innovativa di Branca all’immagine d’impresa. Un’attenta analisi dei calendari e dei manifesti consente di individuare l’evoluzione del gusto estetico italiano, oltre che di rappresentare le condizioni sociali del nostro paese in quell’ epoca.
Il racconto della storia di Branca prosegue con una splendida raccolta fotografica di insegne pubblicitarie, arredi di locali pubblici, grafica per esterni nelle mescite ovvero bar, ristoranti e punti vendita, frutto di scatti effettuati dalla fine dell’Ottocento in tutta Italia che costituiscono una fonte unica nel suo genere.
Nell’area dedicata alla pubblicità il profumo di spezie si accompagna alle musiche ed alle voci dei Caroselli che hanno fatto storia. Fra questi, quelli pluripremiati con la plastilina, animati da Max Squillace e Fusako Yusaki, brevi sketch immaginifici, culturali e curati, accompagnati da una musica ritmata e travolgente. Precursori degli altrettanto famosi spot di oggi.
Sorprendono inoltre il modello originale del bicchiere dello spot di Brancamenta e i bellissimi bozzetti nella sala Carpano.
In speciali occasioni il percorso si conclude con uno spaccato sulla realtà industriale che si rinnova ancor oggi: le botti in rovere in cui matura il Fernet-Branca e quelle nelle quali riposa il brandy Stravecchio. Una sorpresa inaspettata è anche la Botte Madre di Stravecchio.
Il connubio tra arte contemporanea e impresa è stato nuovamente celebrato con il restyling della Ciminiera dello stabilimento, decorata nel dicembre 2015 in occasione dei 170 anni della Branca con una straordinaria opera di street art affidata al collettivo artistico Orticanoodles, duo di street artist di fama internazionale originari del quartiere milanese dell’Ortica. L’opera di Orticanoodles, che con i suoi 55 metri di colore è il murale più alto d’Italia, riprende gli elementi chiave della comunicazione di Branca, accentuandone lo stile contemporaneo e si può ammirare dall’interno e dall’esterno del complesso.
La Collezione Branca, è parte dell’Associazione Musei di Impresa agli inizi del 2000, a testimonianza della storia di una comunicazione innovativa ed espressione di un’epoca, da metà Ottocento ai giorni nostri, con uno sguardo sempre attento al futuro.
La Collezione è aperta su prenotazione/invito, per gruppi di massimo 25 persone. La visita ha una durata di un’ora e mezza circa. L’ingresso è gratuito.
Le visite guidate alla Collezione Branca sono prenotabili online sul sito www.museobranca.it e sono disponibili in italiano ed inglese.