Raggi laser e Display sul casco
Le moto del futuro
Di Marta AngelucciUn ringraziamento speciale a Valerio Giorgino
Tecnologia e motociclette, ultimamente, vanno di pari passo: sono sempre di più, infatti, i dispositivi elettronici che vengono montati sulle moto moderne, a partire dai diversi dispositivi di sicurezza.
Gruppi ottici Laser BMW
BMW gioca un grosso ruolo sulla sicurezza: sul concept K 1600 GTL compaiono dei gruppi ottici laser, una tecnologia derivata dalle auto (sono già montati su Serie 7 e i8). Oltre ad essere molto luminoso, il fascio abbagliante raggiunge i 600 metri di distanza, il doppio di un faro normale. In questo modo la visibilità notturna aumenta considerevolmente. Inoltre, la tecnologia laser utilizza strutture robuste e compatte e richiede poca manutenzione, garantendo quindi una lunga durata. Il problema, per ora, è il costo troppo elevato per essere montati su una motocicletta.
Head-up Display
La seconda novità elettronica introdotta da BMW è un casco con head-up display, cioè un dispositivo che proietta nel campo visivo del pilota le informazioni necessarie su traffico e sul veicolo. L’obiettivo è quello di mantenere la concentrazione del pilota fissa sulla strada, così da evitare distrazioni dovute al cruscotto o al navigatore. Il display, in questo caso, sarebbe programmabile a piacimento, per visualizzare solo le informazioni desiderate (per esempio, velocità, marcia, temperatura, eccetera). Il sistema è stato sviluppato anche per riconoscere la segnaletica stradale e le segnalazioni di pericolo, che a volte sono poco appariscenti per il pilota. Non mancano, poi, i dati per la navigazione e una telecamera per registrare il viaggio direttamente dal casco. Una delle idee per il futuro è invece quella di integrare una fotocamera nella parte posteriore con la funzione di specchio retrovisore. Il casco, che integra anche un mini computer e altoparlanti, sarebbe controllato tramite dei comandi al manubrio, così da scorrere in tempo reale le informazioni richieste. Interessante, infine, la possibilità di integrare questa tecnologia in caschi già esistenti.
Caricatore wireless per moto Continental
La società Continental ha presentato anche un sistema di ricarica wireless conforme allo standard “Qi” del Wireless Power Consotrium (WPC); i motociclisti potranno ricaricare il proprio telefono, inserendolo in un particolare box portaoggetti integrato nella moto, che protegge da vibrazioni e intemperie. Molti smartphone sono già predisposti per la ricarica wireless: è sufficiente sostituire il case o la cover con una compatibile Qi.
Continental intende integrare il sistema NFC (Near Field Communication – connettività wireless bidirezionale a corto raggio) con la ricarica senza fili, permettendo la connessione con l’elettronica della moto via Bluetooth. Questo sistema di ricarica prevede meccanismi che leggono la temperatura sia dello smartphone che dei componenti della moto coinvolti nel processo, evitando che i dispositivi, possano surriscaldarsi e quindi danneggiarsi. Il sistema è anche in grado di rilevare oggetti indebitamente “parcheggiati” nel box di ricarica (chiavi o monete), interrompendo immediatamente la ricarica.
Blipper
Questa soluzione tecnica arriva dalle moto da corsa dove il cambio elettronico è utilizzato da parecchi anni. Non altrettanto “storico”, invece, il downshift elettronico che ha cominciato a diffondersi solo da qualche anno con l’arrivo dei sistemi ride by wire che consentono il “blip” ovvero la doppietta automatica.
Questo sistema lavora in modo molto semplice: sul comando del cambio è posto un micro interruttore; quando azioniamo la leva per effettuare la cambiata, il micro interruttore manda un segnale elettrico alla centralina che toglie corrente per una frazione di secondo (circa un decimo, ma nelle moto da gara si scende anche a pochi millesimi) consentendo al motore di tagliare la potenza per il tempo strettamente necessario a inserire il rapporto superiore.
Tutta l’operazione si può fare senza chiudere il gas. In scalata al contrario, a gas tassativamente chiuso, il sistema manda un segnale alla centralina che apre le farfalle quel tanto che basta per favorire l’innesto della marcia inferiore. Semplice, e molto molto efficace. In pista questo sistema si traduce in una guida più fluida e in tempi sul giro nettamente migliori. Su strada, nell’utilizzo quotidiano, è comodissimo: la frizione si utilizza solo per partire e una volta in movimento si comanda tutto solo con il piede sinistro.