MUSEO DUCATI...UN VIAGGIO NEL MITO
Storia e futuro, sfide e successi, visione e determinazione…in ogni prodotto c’e un’opera d’arte.
di Marco Oddino
Una storia raccontata attraverso un linguaggio composto da forme e colori, enfatizzata da allestimenti diafani ed eterei. Un’avventura intensa, in cui ogni moto esposta diventa una vera e propria opera d’arte da vivere.
Il nuovo Museo Ducati si presenta così, caratterizzato da un concept molto moderno in cui domina il colore bianco, per offrire al prodotto il centro della scena, senza distrazioni.
Ogni moto esposta è enfatizzata da installazioni dedicate; inoltre, nel nuovo Museo Ducati si respira tutta la brand identity della Ducati fatta di Style, Sophistication and Performance.
Nella sua nuova veste, il Museo Ducati è un viaggio nel mito Ducati, nel cuore di un’azienda in cui ciascun prodotto è pensato, disegnato e realizzato per regalare emozioni uniche.
Il nuovo Museo Ducati ha un’intera area dedicata ad alcune moto stradali più iconiche che hanno fatto grande la storia dell’Azienda. Ed è qui che il cosiddetto “prodotto di serie” è raccontato nella sua interezza, ossia come progetto ideato e sviluppato in contesti tecnologici, economici e sociali ben precisi.
Da qui la nuova narrazione proposta dal Museo, che si articola lungo tre diversi percorsi: la storia delle moto Ducati di serie e il contesto socio-culturale in cui si inseriscono; la storia del racing, l’esposizione delle moto da corsa e dei trofei vinti; l’ultimo percorso racconta i ‘Ducati moments’ ovvero fatti, persone, innovazioni tecnologiche che hanno fatto la storia Ducati, e infine i ‘Ducati heroes’ che sono i piloti che hanno fatto storia alla Ducati e diventati i suoi eroi.
Il percorso museale inizia con un cenno alle origini dell’azienda, per poi passare all’area dedicata ai prodotti di serie che ospita, suddivise in quattro sale, 19 moto di cui alcune mai esposte prima.
In ogni sala le moto hanno a corredo le relative schede tecniche, quelle dei singoli componenti esposti, l’installazione artistica che enfatizza il prodotto.
Un percorso entusiasmante che ha un curatore DOC - Livio Lodi - che ben conosce l’azienda da quando nel 1998 inizio a collaborare con lo staff del museo per poi diventarne a dicembre 2001 il responsabile.
Ecco cosa ha raccontato a Sport Club.
Dott. Lodi cosa rappresenta il museo Ducati?
Il Museo Ducati non è solamente una collezione permanente di moto storiche. Il nostro Museo, che è stato aggiornato lo scorso anno, in occasione del novantesimo anniversario della Ducati (1926 – 2016) vuole essere una experience storica che non si limiti alla narrazione delle vittorie su pista, ma racconta anche la storia del nostro prodotto attraverso una timeline che raccoglie i momenti più importanti della casa di Borgo Panigale, e li contestulizza in un panorama storico sociale legato alla storia del nostro Paese.
Quali sono i compiti, pregi e difficoltà nel dirigere un museo cosi prestigioso?
Personalmente, ho ritenuto che la mission del Museo Ducati non fosse solamente ridurre il tutto alla narrazione della storia di una motocicletta rossa, ma che possa servire a comprendere meglio quale importanza, e che ruolo ha, una azienda come Ducati, attraverso le testimonianze degli ex dipendenti, o degli ex piloti, i veri protagonisti di un passato così importante; questo potrebbe essere il compito più importante che ho, senza tuttavia banalizzare l’ aspetto storico della Ducati.
Per quanto concerne i pregi, è una esperienza unica nel suo genere, perché chiunque desideri visitare il Museo o lo Stabilimento, indipendentemente dal fatto che sia un appassionato od un profano, ha la possibilità di capire realmente cosa sia la Ducati, e viverne la passione che si respira all’ interno delle sue mura.
Per le difficoltà, direi che forse la cosa più difficile è cercare di fare capire ai visitatori che è troppo riduttivo pensare a Ducati semplicemente come una bella moto rossa, o ad un marchio vincente nelle competizioni. Sarebbe come cercare di capire le dimensioni di un iceberg vedendone solo la parte che galleggia, che è sempre la più piccola; ed ancora, rendere un accattivante ed appassionante un argomento non sempre facile come la storia, semplicemente perché molte persone la reputano noiosa.
Qual’è stato il progetto che ha realizzato in cui ha trovato maggiore soddisfazione e quali sono le sezioni ed i pezzi che preferisce?
Tutti senza alcuna distinzione; non per non rispondere alla domanda, ma perché per me ogni piccolo frammento di storia recuperata, e narrata, fosse attraverso una moto od una immagine, è meritevole della stessa attenzione, e della stessa passione nel recuperarne il significato.
Ci può raccontare qualche aneddoto particolare sul museo o su uno o più modelli in particolare?
Il Museo Ducati è uno dei musei più visitati a Bologna; dal 1998 ad oggi abbiamo ipotizzato ad un numero di circa 650.000 visitatori da tutte le parti del mondo, non poco, considerando che Borgo Panigale è un quartiere della città, e a parte la Ducati ed alcuni dipinti di Guido Reni nella locale chiesa, non c’è molto altro da visitare. Abbiamo alcune moto davvero importanti, quali la Ducati 750 Desmo di Paul Smart che vinse la 200 Miglia di Imola, o la 900 SS usata da Mike Hailwood al Tourist Trophy del 1978. Ogni moto ha un suo aneddoto, e sarebbe impossibile citarli tutti.
Quali sono le novità per il futuro ed i nuovi spazi tematici che verranno inaugurati?
Preferisco mantenere un doveroso riserbo sulle novità, che, comunque, a tempo debito, arriveranno !