L'Università Niccolò Cusano vince puntando sullo sport
L'ateneo romano è diventato un punto di riferimento per la ricerca scientifica e la formazione di futuri dirigenti
Recentemente il Miur e il Coni hanno dato vita ad un programma sperimentale per gli atleti professionisti (in un prima fase rivolto ai giovani calciatori tra i 14 e i 17 anni, poi esteso alle altre discipline sportive) che, come ha spiegato il Presidente del Coni Giovanni Malagò, “apre una nuova era”. Per gli studenti-atleti che parteciperanno al programma ci sarà la possibilità di svolgere, con l’aiuto di tutor, un 25% dell’orario di studio in e-learning, senza dover raggiungere fisicamente la scuola, ma ovviamente senza «sconti» sui programmi di studio rispetto agli altri compagni. Quanto in attivazione per gli atleti in età scolare, è già invece una realtà per gli sportivi iscritti all’Università Niccolò Cusano. La metodologia didattica offerta dall’ateneo, che unisce l’e-learning e lezioni frontali tradizionali, permettono infatti anche agli sportivi di alta fascia di studiare con profitto.
Frequentano l’Ateneo romano tanti atleti di talento che potremo addirittura ammirare a Rio2016: la nuotatrice Giada Galizzi, (una medaglia d’oro e una di bronzo agli Europei di Berlino 2014), Veronica Inglese, fondista e mezzofondista con dodici titoli italiani in bacheca, Eusebio Haliti, specialista sia nei 400 metri piani che sui 400 metri ostacoli e vincitore di 9 titoli italiani, diversi calciatori, protagonisti della spedizione azzurra alle Universiadi del 2015 che si è conclusa con la medaglia d’oro, e un addirittura un pilota. Si tratta di Eddie Cheever III, figlio d’arte, subito vittorioso al debutto nel GT Italiano come pilota del team ufficiale Ferrari.
Lo sport come percorso di crescita personale ma anche come strumento per veicolare l’importanza dei risultati ottenuti dalla ricerca medico-scientifica. Lo sa bene il Miur e ne è fortemente convinta la Cusano, consapevole di come questo impegno sia in linea con la cosiddetta “terza missione culturale e sociale” affidata dall’ANVUR alle università italiane. Si tratta della produzione di beni pubblici dal contenuto culturale, sociale, educativo che contribuiscano allo sviluppo di una consapevolezza civile. Questo principio ha spinto l’Università Niccolò Cusano ad investire energie e risorse in progetti sportivi che rappresentassero un punto di partenza per divulgare i temi strettamente legati alla ricerca scientifica.
Il lavoro quotidiano, silenzioso e sistematico, che si svolge all’interno di un laboratorio di ricerca oggi può vedere la luce attraverso le molteplici iniziative della Cusano che, nel giro di pochi mesi, ha affiancato il suo nome a quello di prestigiose società sportive, impegnate in settori diversi, dal calcio, al basket, al nuoto. Ogni settimana i giocatori dell’UnicusanoFondi Calcio scendono in campo per ricordare l’impegno quotidiano di medici e ricercatori del nostro Paese. La squadra degli universitari ha ottenuto al termine della scorsa stagione la promozione in Lega Pro. Un successo che rappresenta un’importante occasione per la squadra dell’Ateneo di riproporre ancora una volta, su un palcoscenico così importante, il proprio messaggio di sostegno alla ricerca medico-scientifica, così come fanno ogni settimana anche le atlete dell’Unicusano Queens Tivoli, impegnate nel campionato di serie A femminile di calcio a 5.
Coinvolge ancora il mondo del calcio il progetto dell’Academy Unicusano, nato nel 2015 con lo scopo di far fare sport gratuitamente ai ragazzi di Roma e dintorni. L’obiettivo era quello di mettere a disposizione dei giovani romani un staff di allenatori preparato ed una società attenta ad aspetti diversi, non solo quelli legati allo sport. L’Università Niccolò Cusano ed il patron Stefano Bandecchi hanno preso quindi in gestione decennale il centro sportivo di Via di Tor Bella Monaca della Roma VIII, nella Capitale. La scelta è stata presa per ospitare le formazioni under 15, 16,17 nazionali: questi ragazzi avranno la possibilità di giocare, quindi, allo “Stadium Unicusano”. Sempre su questi campi, poi, si alleneranno tutti gli altri ragazzi del settore giovanile romano dell’UnicusanoFondi. Insomma, l’Academy Unicusano ha una sua casa a Roma ma non solo. Ad oggi, circa 500 ragazzi, nati tra il 2004 ed il 2011, vestono la maglia dell’Academy Unicusano, una scuola calcio che vuole essere anche una scuola di vita, forte del grande bagaglio di esperienze maturate dall’Università Niccolò Cusano.
Sostegno alla ricerca scientifica che arriva anche dalle piscine grazie ai ragazzi dell’Unicusano Aurelia Nuoto, una delle più importanti realtà natatorie italiane, a cui si devono i successi dell’olimpionica Alessia Filippi, di Martina Caramignoli (bronzo nei 1500 agli Europei di Berlino), della già nominata Giada Galizzi, delle sincronette azzurre Manila Flamini, Mariangela Perrupato ed Elisa Bozzo e del campione italiano di sicronizzato Giorgio Minisini.
Infine, risale all’ottobre scorso l’accordo con la BasketArtisti Unicusano, il progetto che riunisce sport, spettacolo e solidarietà e al quale, in quindici anni di attività, hanno aderito quasi un centinaio di personaggi tra cui Fabrizio Frizzi, Massimo Giletti e Dj Ringo, ancora oggi Presidenti Onorari della squadra. Il primo impegno della BasketArtisti Unicusano, in campo a dicembre contro la Gas&Power Eurobasket Roma, ha sostenuto il progetto della CRI di Roma per l’istituzione di una casa protetta per ragazzi LGBT, la prima in Italia.