Verso una città a misura di sportivo
L’Organizzazione mondiale della Sanità stima che nei prossimi decenni la popolazione urbana rappresenterà il 70% della popolazione globale. In Italia il 37% della popolazione risiede nelle 14 Città Metropolitane e il tema della salute sta diventando una priorità di azione amministrativa da parte dei Sindaci.
On. Daniela Sbrollini
I circoli, associazioni sportive, società operano ogni giorno in tutte le città d’Italia e anche nelle periferie, svolgendo un ruolo unico ed insostituibile per la salute e la crescita di tantissimi ragazzi e per la qualità della vita di tanti anziani.
Da parlamentare, penso che la politica può, deve , dare un’indirizzo chiaro su questi temi: deve avere la forza di indicare ed operare nell’ottica della prevenzione sanitaria e nell’ottica di dare opportunità nella vita dei cittadini.
Lo sport è la risposta agli interrogativi sulla sostenibilità del sistema sanitario, educativo e sociale dei prossimi anni. La politica serve ad unire, serve a prevedere le problematiche e a fornire ed organizzare soluzioni efficaci anche per questi temi poiché La città è un bene collettivo.
I cittadini residenti negli spazi urbani condividono non solo gli spazi comuni, come i parchi, le strade e servizi, ma anche la cultura e la salute. E’ in quest’ottica che tutti gli attori del panorama sportivo devono lavorare per crescere insieme alle istituzioni.
L’OMS ha coniato il termine “healthy city”, che non descrive una città che ha raggiunto un particolare livello di salute pubblica, ma piuttosto una città che è conscia dell’importanza della salute come bene collettivo e che, quindi, mette in atto delle politiche chiare per tutelarla e migliorarla.
Lo sport all’interno delle aree urbane è fondamentale, in una società sempre più complessa può essere uno strumento eccezionale perché parla un linguaggio universale ed è capace di creare educazione, cultura sportiva, migliorare la qualità della vita costituendo anche una grande occasione di crescita economica, occupazione e turismo.
Più saranno le “healthy city” nel nostro Paese più avremo una società migliore, più sana e più preparata alle sfide del futuro.
In questi mesi il CONI e le Federazioni si stanno rinnovando, un’occasione importante per tutto il mondo dello sport di compiere l’analisi su quanto è stato fatto ed andare avanti, correggendo gli errori, più forti di prima e consapevoli che la politica da un po’ di tempo è più vicina al mondo dello sport e che si sta vivendo una fase di importante fermento che tende a considerare tutto il mondo dell’associazionismo sportivo come settore di sviluppo strategico per l’Italia. Noi politici abbiamo bisogno dei migliori dirigenti sportivi possibili con cui confrontarci, vogliamo poter lavorare con personalità che lavorino al meglio per la diffusione dello sport capillarmente in Italia con strutture sempre più innovative, dinamiche e orientate al futuro. Il 2017 sarà un anno importante per lo sport italiano perché l’assenza di eventi olimpici permetterà di concentrare sforzi e risorse sui progetti da sviluppare in ambito nazionale. In particolare per l’anno prossimo lo Stato non ha solo confermato il finanziamento al CONI e alle FSN, bensì si confermano i finanziamenti per lo sviluppo dell’impiantistica nelle periferie e si garantisce anche finanziariamente il pieno e corretto avvio dei lavori in vista della RyderCup di Roma 2022 e dei Mondiali di Sci a Cortina D’Ampezzo (BL) per il 2021.
Personalmente ho anche presentato alcuni emendamenti per migliorare il nostro mondo sportivo, in primis un emendamento per il riconoscimento della maternità delle atlete dilettanti, al momento sprovviste di qualsiasi tutela ed inoltre una defiscalizzazione piena per l’iscrizione alle società sportive per i minori di 26 anni e per chi è in pensione.
A metà novembre ho partecipato orgogliosamente alla cerimonia di Aces Europe prima a Roma, presso il salone d’onore del CONI, e poi nel cuore dell’Europa, a Bruxelles al Parlamento Europeo dove la mia città, Vicenza, è stata ufficialmente insignita del premio di “Città Europea dello Sport” per il 2017. Proverò anche nella mia città a costruire una piccola-grande “healty city” che rappresenti una “rivoluzione” culturale che abbia lo sport al centro.