Muoversi a Roma
Scioperi, targhe alterne, incidenti. Ma come vivono i cittadini?
Di Fabio SieniIl 17 dicembre nella Città Eterna c’è stata la concomitanza di diverse circostanze che, per loro natura, hanno finito per paralizzare la città, rendendola invivibile. Nello stesso giorno c’è stato lo stop per tutte le targhe dispari e lo sciopero dei treni. I cittadini si sono ritrovati privati della propria libertà di movimento. E’ legittimo limitare il traffico di auto per il problema delle emissioni, ma è una misura da attuare con un minimo di raffronto con la situazione nella città.
Roma vista dal basso
Perché ad essere danneggiati sono i cittadini: non possono usare le auto e i treni sono in sciopero. Molti hanno dovuto prendersi un giorno di ferie dal lavoro, i più coraggiosi hanno affrontato la città non sapendo nemmeno come avrebbero fatto a tornare a casa. Senza contare che, nello stesso giorno, si stava tenendo la prova finale dell’Esame di Stato per l’Abilitazione alla professione Forense, che ha contribuito a creare il caos in tutta la parte Nord del Grande Raccordo Anulare.
Un’Amministrazione lontana
Non è sbagliato creare delle piste ciclabili. Tutte le città più civilizzate ne hanno. Ma Roma ha un’urbanistica che permette la creazione di piste ciclabili? O è una città cresciuta su se stessa, dove la confusione regna sovrana e dove basta una fatalità qualunque per paralizzare le strade? Roma è la città più bella del mondo. Ma è sempre meno vivibile.
La metro
In tutte le città europee più importanti sono state allestite almeno sette linee di metropolitana, che portano in ogni quartiere della città. A Roma ce ne sono tre: metro A, B, C. E, spesso, almeno una è sempre bloccata per qualche motivo. In alternativa ci sono gli autobus, allora. Quando passano, e troppo spesso non passano. Salire su un autobus alle otto di mattina per andare a lavorare corrisponde a salire su un tritacarne umano. Di prendere la macchina non se ne parla: tutto bloccato. Andare a piedi? Potrebbe essere un’idea, se non si aprono le voragini. Poi se piove…