Pizzogallo
La tenuta Pizzogallo è situata nelle immediate vicinanze di Amelia, con i propri vigneti impiantati sulle colline tufacee che segnano il confine tra il Lazio e l' Umbria.
Si estende per circa 43 ettari, 23 dei quali destinati alla vite. E’ una splendida tenuta, nata dal sogno di Antonio Tavolini recentemente scomparso, dove le antiche tradizioni e valori sono sempre gli stessi, I vigneti preesistenti sono stati completamente rinnovati e da oltre dieci anni condotti con la concezione di una viticoltura moderna e rispettosa della natura. Oggi sua figlia Tiziana ha preso le redini della azienda e dopo il successo riscosso tra i clienti dell’Agriturismo l’azienda inizia a proporre al mercato le sue produzioni vinicole.
Si coltivano varietà autoctone quali il Ciliegiolo, il Sangiovese, il Vermentino, l’Aleatico, e varietà internazionali quali il Merlot, il Cabernet, il Pinot, e lo Chardonnay, per poter produrre vini legati al territorio ma con uno sguardo al mondo. L’impianto a cordone speronato ad alto numero di ceppi per ettaro, il diradamento e il contenimento della vegetazione limitano la produzione a 60-80 quintali di uva per ettaro, per ottenere dei chicchi di alta qualità. Pizzogallo ha come emblema la banderuola che si trova sui tetti per la misura della direzione del vento che fin dai tempi antichi ha la forma di un gallo. Questa particolare abitudine risale all’ IX secolo con Papa Niccolò I , che citò al suo conclave il Vangelo di Marco nel passo dove Gesù, seduto a tavola con i discepoli, disse a Pietro: “In verità ti dico: proprio tu oggi, prima che il gallo canti due volte, tu mi rinnegherai tre volte”. Da lì in poi, il Papa fece nascere l’usanza di collocare sopra la freccia della banderuola, che indica la direzione del vento, la sagoma di un gallo, fissandola sul più alto pinnacolo di ogni cattedrale, abbazia o chiesa della cristianità.
Da qui l’ispirazione di chiamare i propri vini con nomi che rappresentano i venti. I nomi sono quelli mitologici dei figli del titano Astreo e della dea dell’aurora Eos, ogni figlio era un vento.
Lo Chardonnay Euros il vento di levante , il Vermentino Notos il vento del sud, il Traminer Lips il libeccio, il Pinot Bianco Apeliotes il vento dell’ Est che porta la pioggia, il Merlot Boreas il vento del nord , il ciliegiolo Zephirus il vento che soffia da ponente, il Sangiovese Skiron lo scirocco.
Al di là dei nomi i vini sono interessanti per la caratteristica legata al terroir che gli dona freschezza e spessore, bevibilità e longevità. Particolarmente interessante il ciliegiolo per la sua persistenza ed eleganza; piacevole e non così comune il Pinot bianco; intrigante il Traminer peccato che se ne producano solo duemila bottiglie. Pizzogallo una nuova interessante realtà enologica che va assolutamente provata.