FONDAZIONE CORRIERE DELLA SERA
La libertà delle idee…
di Marco Oddino
Ascoltare i fermenti della società e cogliere i segnali del suo cambiamento socio-culturale, stimolando il dibattito tra punti di vista differenti nel rispetto di una cultura della democrazia.
La Fondazione Corriere della Sera nasce nel 2001 con lo scopo di custodire e valorizzare il patrimonio storico e culturale del quotidiano di via Solferino.
La Fondazione si ispira al libero scambio di idee e al confronto di punti di vista differenti, con l'intento di costruire una cultura della democrazia e del dialogo, nel rispetto della responsabilità connessa all'uso consapevole degli strumenti d'informazione. In coerenza con tale punto di partenza si è scelto di declinare l'attività della Fondazione nei tre ambiti che corrispondono agli elementi su cui si fonda l'identità stessa del gruppo RCS: parola, immagine, storia.
Nata nel 2001, la Fondazione Corriere della Sera ha come sua attività qualificante e caratterizzante la salvaguardia e la valorizzazione dell'archivio storico del Corriere della Sera, dichiarato nel 1976 di notevole interesse storico dalla Soprintendenza Archivistica per la Lombardia. Si tratta di un complesso documentario unico nel panorama italiano per la varietà e la qualità delle tipologie documentarie: dal carteggio con i maggiori personaggi della vita politica e culturale italiana ai materiali grafici e fotografici; dalla documentazione amministrativo-gestionale di una delle maggiori imprese editoriali italiane alle raccolte rilegate in volumi del giornale e delle numerose testate periodiche edite nel corso di oltre un secolo. Alla luce del valore dei materiali documentari e iconografici conservati e degli interventi di riordino e valorizzazione intrapresi, dal 2008 questo nucleo principale del Gruppo RCS si sta progressivamente ampliando con l'acquisizione degli archivi RCS Libri e RCS Periodici e anche di fondi personali di autorevoli giornalisti e collaboratori legati alla testata. Il decennale impegno profuso, da un lato, nel riordino e accesso alla consultazione dell'archivio e, dall'altro, nell'intensa attività di valorizzazione in campo espositivo e editoriale ha aperto una nuova stagione per la Fondazione Corriere della Sera, che sta svolgendo sul territorio un ruolo culturale sempre più rilevante, proponendosi come un vero e proprio centro studi sulla storia del giornalismo, in grado di preservare e trasmettere questo notevole e variegato patrimonio documentario che racconta la storia del giornale e, di riflesso, quella sociale, politica e culturale dell'Italia degli ultimi centotrent'anni.
L'archivio storico del Corriere della Sera conserva oggi oltre 10.000 fascicoli tra carteggi e documenti amministrativo-contabili, a cui bisogna aggiungere più di 3000 volumi delle raccolte della testata e dei suoi supplementi (da La Domenica del Corriere al Corriere dei Piccoli, da La Lettura a Il Romanzo Mensile), circa 100.000 unità di materiali grafici, legati all'ideazione e alla realizzazione della parte illustrata delle pubblicazioni periodiche, e fotografici (oltre due milioni di immagini, in gran parte negativi), per un totale di oltre 800 metri lineari di documentazione che copre un arco cronologico dal 1876 agli anni 2000. Il riordino, effettuato con il continuo supporto e la supervisione della Soprintendenza Archivistica per la Lombardia, che in questi anni ha fornito le indicazioni metodologiche e approvato gli strumenti di corredo, ha seguito, ove possibile, la ricostruzione dei fondi documentari e delle serie nel rispetto della sedimentazione originaria delle carte, tenendo sempre presenti le peculiarità delle varie parti che compongono l'archivio. Gli inventari, alcuni dei quali realizzati con il contributo della Fondazione Cariplo, sono a disposizione su un database informatizzato creato ad hoc, in grado di offrire a ricercatori e studiosi una migliore consultazione degli strumenti di corredo, attraverso interrogazioni complesse e trasversali sui vari fondi documentari, arricchite, in alcune sezioni, da immagini digitali visualizzabili insieme ai dati archivistici Attualmente l'archivio è organizzato in sei "sezioni" suscettibili di accrescimenti futuri.
L'ampia produzione di documentazione derivata dall'attività dei diversi settori aziendali si concretizza nella sezione amministrativo-gestionale: dagli atti istitutivi generali a quelli societari dell'impresa, ma anche documenti amministrativo-contabili, di gestione del personale e dell'attività legale. A questi si possono aggiungere i documenti legati all'attività produttiva, in stretta relazione con le pubblicazioni, quali la gestione legale del diritto d'autore, le collaborazioni, gli impianti per la stampa del prodotto. Le oltre 10.000 unità archivistiche riordinate occupano circa 560 metri lineari e coprono un arco cronologico dalle origini del Corriere della Sera agli anni Novanta del '900.
La sezione denominata carteggio è costituita dall'insieme della corrispondenza del giornale (direzione, segreteria di redazione, personale) con collaboratori, dipendenti, personaggi e istituzioni tra la fine dell'800 e gli anni Ottanta del '900. Si tratta nel complesso di 1.523 unità archivistiche, frutto della revisione e approfondimento di un precedente intervento della metà degli anni '80, che, non tenendo conto della sedimentazione delle carte, accorpò i vari documenti, secondo una logica alfabetica, in fascicoli intestati a personaggi e istituzioni, ma anche ad avvenimenti di particolare importanza. Da questo è scaturita l'attuale organizzazione del carteggio in tre parti: carteggio personaggi, eventi e cronologico, quest'ultimo per tutti quei documenti che non rientravano nei primi due casi.
La sezione della raccolta del Corriere della Sera, insieme alle raccolte di altre testate pubblicate dall'impresa (La Domenica del Corriere, Il Corriere dei Piccoli, La Lettura, Il Romanzo mensile, ecc.), presenta numeri quotidiani rilegati in volumi di tutte le edizioni giornaliere del Corriere. Infatti il giornale, che pur iniziò le pubblicazioni con un'unica edizione giornaliera, arrivò ben presto a raddoppiare le uscite sino a raggiungere le quattro edizioni, due del mattino e due del pomeriggio, cosa che rimase per lungo tempo la caratteristica del quotidiano di via Solferino, ed arrivò, in epoche più recenti, fino a sette edizioni presentando anche varie "versioni" di una stessa edizione. In archivio si conservano circa 180 metri lineari di volumi, tra quelli del Corriere della Sera e delle altre testate periodiche, dal 1876 ai giorni nostri.
La sezione fotografica consta di materiale realizzato o acquisito a diverso titolo in funzione della pubblicazione delle diverse testate. In particolare si tratta di negativi - circa 63.000 servizi- per oltre un milione di singole immagini realizzate dai fotografi del giornale tra il 1962 e il 1997. Queste fotografie ritraggono gli eventi e i personaggi che hanno attraversato la cronaca italiana (e in particolare milanese e lombarda) sotto tutti i profili, dalla cronaca nera o rosa, alla politica, allo sport, allo spettacolo.
L'ultima sezione è quella delle cartoline fotografiche, circa 5.500 unità, che si sono sedimentate negli archivi del Corriere della Sera fin dai primi anni del Novecento, quando abbonati e lettori cominciarono a testimoniare la loro affezione per la testata, spedendo alla redazione cartoline illustrate da ogni parte d'Italia e inaugurando una prassi che si è protratta fino agli anni Settanta. La raccolta, riordinata alfabeticamente in base al toponimo, è costituita, nella maggior parte dei casi, da stampe fotolitografiche e stampe alla gelatina ai sali d'argento, che raffigurano, con la forza e l'immediatezza del linguaggio visivo, monumenti, vedute, paesaggi urbani e industriali, raccontando le trasformazioni dell'Italia del XX secolo.
Archivio Storico Corriere della Sera
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