INTERVISTA TOM CURREN

Guest star della 20esima edizione del Surf Expo sarà Tom Curren. Nato a Santa Barbara, negli Stati Uniti, il 3 luglio del 1964. Ha vinto 3 titoli mondiali ed è riconosciuto come il terzo surfista più influente di tutti i tempi nella storia di questo sport. Celebre fu anche la sua rivalità con il campione australiano Mark Occhilupo. Si laureò campione del mondo nel 1985 per poi ripetersi l’anno successivo. Per qualche anno abbandonò le competizioni, ma nel 1990 tornò e vinse nuovamente. Un vero e proprio personaggio che al surf ha affiancato la passione per la musica. Curren si esibirà live sul palco allestito sotto le mura del Castello di Santa Severa il sabato sera poco prima del celebre Beach Party che porterà il pubblico a scatenarsi fino a notte fonda.

Come si alimentano queste due passioni? La musica è importante per la tua creatività come surfista?
Sicuro. È qualcosa che mi piace davvero fare. Il surf è sempre al primo posto nel mio cuore, ma la musica è sicuramente una parte molto importante della mia vita e ci sono anche momenti di grande soddisfazione.
Sei da sempre uno surfisti più stilosi al mondo. Come si forma uno stile e quanto viene naturale?
Penso che lo stile sia solo tecnica, davvero. Arriva quando ci lavori sopra, proprio come qualsiasi altra cosa, come se facessi dei trucchi. Quasi tutti quelli che navigano bene ora possono avere una loro tecnica.
Tua figlia Lee Ann è una surfista professionista. Ma come te è una musicista. In passato avete anche suonato insieme.
Mia figlia è piuttosto brava. Suona il basso. Ha iniziato quando era piccola. È stato molto divertente suonare con lei, così come con gli altri miei figli. Certamente anche io preferisco suonare in una band, ma questo non succede spesso. Ma è molto più divertente.
Gli hai trasmesso la passione per il surf?
Un po’, ma senza mettergli pressione. Erano sempre in acqua perché gli piaceva. Ho detto loro alcune cose senza andare oltre. A volte capisci che hanno bisogno di un piccolo consiglio ma è sempre meglio non essere un peso per loro, devono essere liberi di imparare da soli. Importante è esserci nel momento del bisogno.
Qual è il tuo posto preferito in assoluto per fare surf?
Il posto vicino a dove vivo a Santa Barbara è davvero meraviglioso. Le onde non sono frequenti ogni giorno, ma quando iniziano a “rompere” sono qualcosa di davvero speciale.
Quando hai iniziato a fare surf c’era meno risalto rispetto a oggi. Ora è uno sport molto più popolare, credi sia un buon passo in avanti?
Sì, penso sia una buona cosa anche se in acqua può esserci più affollamento. Quando surfi nella tua testa sei solo tu con le onde. E in quel momento magari non vuoi condividerlo troppo. L’aumento di praticanti può essere anche un lato negativo da questo punto di vista, ma penso che i fattori positivi li superino di gran lunga. A volte devi essere felice di navigare in mezzo alla folla o di surfare onde che non sono altrettanto buone.
Per la prima volta al Surf Expo come special guest. Come è nata questa idea?
Ho sentito parlate di Surf Expo 6/7 anni fa da Alessandro Marcianò in Portogallo. Ci siamo rivisti per un programma televisivo in Marocco, Ale era uno dei protagonisti della trasmissione e ci siamo promessi di vederci a Santa Severa al più presto. Lo scorso anno a Biarritz (in Francia, ndr) l’ultimo incontro: in quell’occasione abbiamo deciso che la 20esima edizione sarebbe stata il momento perfetto per partecipare.