Obiettivo: medaglia d’oro!
Daniele Lupo, romano, olimpionico di beach volley, partner di Paolo Nicolai per quella che al momento è la miglior coppia italiana, ci racconta il suo amore per questo sport e le speranze di un successo ai prossimi Giochi Olimpici di Rio
di Giuliano Giulianini
Alle Olimpiadi di Londra 2012 balzò agli onori della cronaca una coppia italiana di beach volley, Paolo Nicolai e Daniele Lupo che, abbastanza a sorpresa, sfiorò il podio delle medaglie. Daniele è di Roma, cresciuto all’Aurelio. Lo intervistai dopo quell’exploit, ed era un tipico ragazzo romano poco più che ventenne: semplice, disponibile e simpatico; non certo un divo sportivo. Lupo e Nicolai hanno continuato ad allenarsi e giocare insieme in giro per le spiagge di mezzo mondo, diventando la prima coppia italiana a vincere un torneo del World Tour, a Fuzhou in Cina nella primavera del 2014, raddoppiando pochi giorni dopo a Shanghai. Il successo più prestigioso per la squadra è stato però il titolo europeo, in quella stessa estate di un 2014 da ricordare. Oggi i due sono tredicesimi nel ranking mondiale, con legittime aspirazioni di medaglia, nonostante un 2015 meno vincente… e Daniele, nel frattempo diventato aviere scelto dell’Aeronautica militare, è più maturo, forte e responsabile. Soprattutto è ancora sorridente, disponibile e innamorato del suo sport.
Come hai iniziato, e perché hai scelto il beach?
Ho iniziato seriamente quando avevo 15 anni al Pala Beach di via Cortina D’Ampezzo con Mauro Mercanti e Giorgio Pallotta perché mi divertiva tanto giocare. Poi ho fatto i primi tornei ad Ostia, organizzati dalla Beach Volley Academy di Gianni Mascagna: i famigerati temerari, che si allenavano d’inverno per poi affrontare i tornei giovanili d’estate!
A differenza di tanti non sei arrivato al beach dal volley tradizionale, e so che hai sempre preferito la sabbia. Per quali motivi, a parte l'ovvia preferenza di una spiaggia rispetto a una palestra?
Mi sono appassionato perché in estate giocavo sempre con gli amici, con tanto di scommesse e prese in giro. Mi piace essere libero, ragionare con la mia testa, uscire da solo dalle difficoltà, e questo sport credo sia uno dei più adatti per questa situazione.
Da ragazzino giocavi con tuo padre e tuo nonno. Oggi giochi ancora con amici e parenti?
Si. La mia passione è proprio giocare a beach: contro Dalhausser (ex campione del mondo e olimpico statunitense; ndr.), contro mio fratello (Andrea, anch’egli campione di beach; ndr.) o contro mio padre e i suoi amici, l’importante è giocare e divertirsi. Loro mi hanno insegnato ad amare questo sport: amici di papà e di nonno che hanno giocato una vita e mi hanno regalato bellissime emozioni pur non essendo dei professionisti!
Giochi ancora tutti i giorni nonostante il consiglio contrario degli allenatori, come mi confessasti tre anni fa?
Gioco tutti i giorni perché è la mia passione. Ormai anche i miei allenatori mi lasciano fare perché comunque sto diventando grande e responsabile.
Quali sono le tue spiagge preferite in Italia?
Indiscutibilmente Fregene, dove sono nato e ho tutti gli amici. C’è un’atmosfera unica: prima si scende in campo, tutti contro tutti, e poi andiamo a mangiare insieme. E’ davvero bellissimo, spero che non finisca mai.
Dove ti alleni, e dove giochi con gli amici?
Mi alleno all’Infernetto, al centro sportivo Babel. Quando andiamo al mare ci ospita Gianni Mascagna all’Hibiscus, uno stabilimento di Ostia.
Uscendo dai confini, quali sono le spiagge migliori per il beach volley?
Ormai tutti i tornei sono bellissimi, anche se il mio preferito è Klagenfurt in Austria: atmosfera pazzesca, tutti che amano divertirsi e vedere giocare a beach. Spero che un giorno diventi così anche in Italia.
Il sodalizio con Nicolai va avanti dal 2011. Che coppia siete?
Con Paolino ormai siamo una coppia consolidata. Sono contento di giocare con lui perché è una grande persona e, prima di essere il mio compagno di gioco, è un amico, sia fuori che dentro il campo.
Qualcuno lo ha definito il migliore al mondo a muro, sei d'accordo?
Come atleta è un grande professionista e sicuramente anche uno dei giocatori più forti al mondo. Ma abbiamo tantissime cose da imparare e da migliorare.
Vi frequentate fuori da... la spiaggia?
Stiamo sempre insieme durante l’anno, tra allenamenti e tornei. Entrambi siamo fidanzati quindi, appena abbiamo un po’ di tempo libero, lo dedichiamo a “loro”!
Prima volta alle olimpiadi nel 2012 e gran quinto posto finale; due vittorie in tornei nel World Tour nel 2014 e primo titolo prestigioso, l'Europeo, sempre l'anno scorso: emozioni e conquiste diverse. Quale consideri il vostro miglior successo?
Siamo stati grandi in questi anni. Siamo cresciuti anno dopo anno e i risultati lo dimostrano. Grandi emozioni, grandi sconfitte e grandi vittorie. Le emozioni che ti danno le olimpiadi però sono uniche al mondo. Non vedo l’ora di rifarmi, anche se la vittoria europea non è stata da meno, perché ottenuta in casa (in Sardegna; ndr).
Che cosa hanno cambiato le vittorie nel World Tour e il titolo europeo? Siete più considerati, più temuti, più famosi o più sponsorizzati a prima?
Naturalmente quando una squadra inizia a vincere e a impostare un grande gioco, tutte le altre iniziano a studiarla, ad avere più rispetto e timore in gara; è anche il bello di questo sport. Se vinci arrivano anche grandi sponsor, come è successo a noi quest’anno: Smart e poi Red Bull ci hanno aperte le loro porte, offrendoci grande sostegno e grosse professionalità. Poi c’è l’Aeronautica Militare, che è una grande famiglia; devo dire che siamo stracontenti di stare dove stiamo.
Come giudichi la vostra stagione 2015? I mondiali, in Olanda, sono finiti al secondo turno e non siete riusciti a riconfermare il titolo europeo. Deluso?
I tornei non sono andati come avevamo previsto. Abbiamo fatto un passo falso ma il nostro grande obiettivo è la medaglia d’oro a Rio. Abbiamo avuto dei problemi per la preparazione ma ormai è tutto passato. Ora si inizia la preparazione e si diventa più forti di prima.
Siete già qualificati per le Olimpiadi di Rio. Chi saranno i vostri avversari principali?
Quest’anno, pur non giocando ai massimi livelli, abbiamo battuto tutte le squadre più forti ma non siamo riusciti ad andare avanti nei tornei (miglior piazzamento nel World Tour: due quinti posti; ndr). Credo che Rio 2016 saranno grandissime olimpiadi: secondo me almeno 15 squadre si giocheranno il titolo. Ci sarà da divertirsi!
Una nuova coppia italiana, Ranghieri-Carambula, ha vinto l'argento agli europei, in cui tu e Nicolai siete arrivati noni, cedendo il titolo vinto nel 2014. Sta nascendo una rivalità nazionale?
Tutte le squadre sono rivali a beach, anche se sono connazionali. Il movimento sta crescendo, quindi si sta alzando anche il livello di gioco. Sono contento di avere dei buoni rivali per portare l’Italia in alto.
Ora finisce la stagione agonistica e comincia quella degli allenamenti. Che farai questo autunno-inverno? Dove ti allenerai, e quali sono le competizioni del prossimo futuro?
In realtà non vedo l’ora di iniziare la preparazione. Sono carico e ho una voglia pazzesca di riscattarmi. Ci alleneremo a Roma come abbiamo fatto quest’anno. Credo che faremo qualche giorno di stop per ricaricare le batterie e poi fino a Rio, pronti per giocarci la medaglia!