Meryl Streep

“UNA DIVA FORMATO FAMIGLIA” 

di Elena Oddino

Ama l’Italia ed è molto felice ogni volta che torna nel nostro paese. La sua città preferita è Bologna.
E’ una delle star più brillanti di Hollywood, protagonista di film che hanno fatto la storia da “La mia Africa” (1985), a “I ponti di Madison County”, (1995), “Il diavolo veste Prada” (2006), “Mamma mia” (2008). Tre volte premio Oscar, nel 1979 con “Kramer contro Kramer”, nell’82 per “La scelta di Sophie”, e nel 2012 per “The Iron Lady”, Meryl Streep vanta anche il record assoluto di nominations all’Oscar, ben 20, evento mai accaduto a nessun’ altra diva. Eppure ciò che davvero fa grande questa diva, da poco in Italia per presentare l’ultimo film, “The Post”, di Steven Spielberg, è la sua assoluta normalità, la mancanza di divismo, i modi easy ed i sorrisi per tutti. Oltre al legame alla famiglia e ai ruoli di moglie e di madre che sempre ha messo al primo posto. Per Meryl la vittoria più grande è il matrimonio con lo scultore  Don Gummer, che dura da 40 anni, e i loro 4 figli, Henry, musicista, Mamie e  Grace, attrici, e Louisa, modella. Come la Streep ha detto anche pubblicamente nel 2012, ritirando l’Oscar per “The Iron Lady”: «Voglio che mio marito sappia che tutto quello che amo di più nella vita me l'ha dato lui».
In “The Post” (favorito agli Oscar come miglior film) Meryl recita con Tom Hanks nel ruolo di Katharine Graham, prima donna editore del “The Washington Post” in un’epoca, il 1971, in cui il potere era solo maschile. Lei e Ben Bradlee (Tom Hanks), testardo direttore del giornale, con il loro coraggio sveleranno al mondo la massiccia copertura di segreti governativi sulla  Guerra in Vietnam durata 30 anni, lottando contro le istituzioni per garantire la libertà di stampa e rischiando carriera e libertà per rivelare ciò che quattro Presidenti hanno nascosto e insabbiato per anni.
"Nelle redazioni, allora, le uniche donne presenti erano le segretarie, per questo la Graham fu all'avanguardia", ha detto la Streep. “Lei aveva preso le redini del Post alla morte del marito, ha preso posizione anche se le costava farlo, non solo i suoi avversari dubitavano di lei ma anche gli amici. Credo ci si senta molto soli a difendere le proprie idee in tali circostanze. Tutti in questa storia si sono sentiti soli, ognuno correva grossi rischi ma questo è il cuore del film, come la gente comune riesca a cambiare il corso della storia. Le cose grandi possono nascere da una semplice persona”.
-Quando è nata l’idea del film? 
“La prima versione della sceneggiatura è stato scritta prima delle elezioni, quando tutti pensavamo che presto  avremmo avuto il primo Presidente donna degli Stati Uniti e che avremmo guardato il film con uno sguardo nostalgico pensando a quanta strada la società e le donne avessero fatto. Poi le elezioni sono andate diversamente, siamo tornati indietro negli anni parlando di libertà di stampa e di attacchi donne, ed il film è diventato un’occasione per riflettere su quanta strada le donne non hanno ancora fatto”.
-Il coraggio si può imparare?
“Sì, non è sempre facile, ma sicuramente si può imparare. Nel film Kate non si sentiva non al suo posto, quasi il suo ruolo non le competesse. Eppure ha sfidato Nixon, è diventata una leader. Il coraggio si impara. Il problema è che non lo insegniamo abbastanza alle nostre ragazze. Dovremmo farlo. “
-Oggi l’aria è cambiata? 
“Sì e il movimento "Time’ s Up" (movimento fondato da 330 star americane per combattere le molestie sessuali sui posti di lavoro) lo ha dimostrato. Perché il tempo è davvero scaduto. Ci è voluto del tempo, il motivo non lo so, forse è perché gli esseri umani imparano molto lentamente. Ora però le cose sono cambiate, nel cinema ma anche nell’Esercito, al Congresso. Le donne combattono da sempre molestie e disparità, ma da quando c’è il supporto dei grossi nomi di Hollywood si sentono più forti e appoggiate. Sono molto ottimista”.
Elegante, e donna di innata classe, Meryl Streep è molto legata al nostro paese dove è sempre felice di venire. “Amo l'Italia” ha detto l’attrice, “ci sono venuta anche in luna di miele, ero incinta di 5 mesi, in Sardegna, eravamo in tenda, in campeggio. Molto scomodo ma bellissimo”. Bologna è la sua città preferita. “La conosco bene perchè mia figlia ha fatto l’Università lì e  ci abbiamo passato anche il più bel Giorno del Ringraziamento nella storia della nostra famiglia", ha ricordato una volta la Streep. Si perché la famiglia per lei è sempre stata al primo posto. E la “star” sotto i riflettori non è mai venuta prima della “donna” legata al suo privato e pronta a  difenderlo da tutto e da tutti. Quando i figli erano piccoli li portava sempre con sé sul set. Poi quando sono diventati adolescenti e più autonomi ha sempre scelto ruoli e film che non la tenessero lontana da casa più di due settimane. Una diva davvero formato famiglia. Una perla rara nel mondo dello star business dove è impresa praticamente impossibile riuscire a conciliare una lunga e prestigiosa carriera con la famiglia, i figli e un matrimonio felice. Qualcuno una volta ha chiesto alla Streep qual è il suo segreto, come ci sia riuscita. “Beh, la prima cosa è avere un ottimo marito”, ha scherzato lei, “io l 'ho trovato molti anni fa e sono fortunata”.