Valentino Vergari
Il Padel per me? Non è uno sport ma un gioco
Di Valeria Barbarossa
Imprenditore nel mondo della moda, ex calciatore e attualmente allenatore di calcio dilettantistico. Un giorno si è “ammalato” di padel e non è più guarito. Nell’ambiente è un vero e proprio “personaggio” amatissimo e ben voluto da tutti. Perché? Perché la sua ironia, irriverenza e simpatia sono il suo biglietto da visita. Questo sport lo fa prima di tutto divertire… E lo confermano le sue tifose e partner di gioco (soprattutto “Over sessanta”), che se lo litigano ogni giorno!
Imprenditore nel mondo della moda, ex calciatore e attualmente allenatore di calcio dilettantistico. Un giorno si è “ammalato” di padel e non è più guarito. Nell’ambiente è un vero e proprio “personaggio” amatissimo e ben voluto da tutti. Perché? Perché la sua ironia, irriverenza e simpatia sono il suo biglietto da visita. Questo sport lo fa prima di tutto divertire… E lo confermano le sue tifose e partner di gioco (soprattutto “Over sessanta”), che se lo litigano ogni giorno!
Di Valeria Barbarossa
Iniziamo l’intervista in un clima goliardico e divertente. Chi conosce Valentino sa bene di che cosa parlo. Letteralmente si “sbraca” sulla panca ad una discreta distanza dal registratore, così gli dico “Valenti’ il microfono serve a registrare, se ti metti laggiù…” E lui: “Ma perché non funziona?” e io: “Funziona ma se ti metti a tre metri poi ci serve il megafono!”… e partiamo bene.
Vale ma è vero che sei il numero 550 in Italia?
Nooo!
Ma che fai ritratti? A microfono spento mi hai detto che sei il numero 550!
Voglio dire che la classifica è bugiarda perché dipende dal numero di tornei a cui partecipi, potrei essere posizionato anche meglio…
Sì come no… E tu quanti tornei fai?
Al momento nessuno perché alleno una squadra di calcio e il sabato e la domenica sono impegnato con loro.
Come hai fatto allora a classificarti?
Ho fatto i tornei quando ho potuto, ad esempio finita la stagione calcistica. Mi piace farli soprattutto perché è divertentissimo e non per i punti e la classifica… tanto pippa sono e pippa rimango!
E allora perché il padel se non sei capace?
Perché non ce la facevo più fisicamente a giocare a calcio, visti i sei interventi alle ginocchia. L’unica cosa che mi ha portato via dal campo di calcio è stato proprio il padel.
Chi ti ha fatto provare?
Paoletta Sanchietti. Quanto mi diverto con lei… in campo la insulto, lei rosica e mi chiama ciccione! Ti dicevo, ho provato grazie a lei anche se all’inizio mi ha un po’ annoiato ma poi piano piano ho preso il via e non ne ho più potuto fare a meno… Mi sono fissato a tal punto che mia moglie mi diceva che nel letto, durante il sonno, facevo il movimento col braccio! E tante persone mi hanno confermato che anche a loro è successa la stessa cosa.
Nell’ambiente si dice che tante over 60 si azzuffano per giocare con te… è vero?
Ma no! La verità è che mi piace giocare con tutti, non mi interessa fare la partita con agonismo estremo. All’ora di pranzo mi prendo una pausa che mi serve a spezzare la giornata, per cui se mi chiede di giocare uno forte gioco ma se me lo chiede una sega gioco lo stesso, non guardo il risultato insomma. Le partite con Mauro Antonelli, Ciccio Petillo, Nicola Colavita le gioco con le lacrime agli occhi per quanto ridiamo.
Chi è l’avversario più ostico?
La coppia Tornesi-Antonelli. Una coppia ben bilanciata tra fisicità e tecnica.
Tu con chi giochi in coppia?
Con tutti!
L’aspetto più divertente del padel?
È straordinariamente aggregante! Gioco con persone con cui mai avrei pensato di avere qualcosa da spartire. Grazie al padel ho conosciuto gente con cui non avrei mai nemmeno parlato. Nascono amicizie assurde.
Tu litighi?
No mai. E vedo poche persone litigare. Poi certo, ci sono casi, senza fare nomi, in cui l’agonismo si trasforma in provocazione per ottenere il risultato e lì un po’ mi rode ma finisce dopo poco.
Tu giochi anche con gente molto forte vero?
Sì spesso.
Ma perché giocano con te? Li paghi?
Ma de che! Toccini e Verginelli sono bravi ragazzi e soprattutto, essendo tennisti, erano grandi pippe a calcio ma nonostante questo, giocavo volentieri anche con loro. Adesso, a ruoli invertiti, giocano con me a padel anche se sono una grande pippa! (ride). Ad un torneo non ci dimentichiamo che ho fatto perdere Toccini… Tanta roba! Alla semifinale ho chiesto, alzando le mani: “Mi posso ritirare dal torneo?”, non riuscivo a prendere la pallina: faro giallo, palla gialla, non vedevo niente! Toccini allora mi ha detto: “Mettiti a rete, non fare niente e ci penso io!”. Quando arrivava la palla andavo a vuoto, parevo uno che stava a caccia’ le farfalle! Ridevamo con le lacrime… e abbiamo perso.
La tua vittima prediletta?
Luca Biscarini! Ci giochiamo le cene. Ne ho vinta una contro di lui per diciotto persone!
Chi è stato il tuo primo maestro?
Il primo Sebastiano Sorisio e il secondo Lorenzo Verginelli.
Dove ti vedremo?
Su Sky! Dai scherzo! Non lo so… sicuramente, se potrò, farò qualche torneo ma se non mi diverto stai sicura che lascio perdere.
Senti nell’ambiente calcistico ti descrivono come una persona “leggermente irascibile”; nel padel ti arrabbi come nel calcio?
Assolutamente no! Nel calcio divento matto, il padel non so perché non mi provoca rabbia, anche se ogni tanto qualcuno (l’avvocato Petillo ad esempio), ruba i punti (ride) e si inventa le regole!
Ricevi due telefonate: in una ti propongono una partita a calciotto, nell’altra di giocare a padel, che cosa scegli?
Tutta la vita vado a giocare a padel!
Richiami
Come allenatore di calcio ha vinto per tre anni di seguito il campionato, l’ultimo con sette giornate di anticipo. Attualmente sta allenando la Juniores Elite del Savio.