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CARLOTTA CASALI

“Ho 24 anni e vengo dal tennis come tutte le altre giocatrici. Poco meno di un anno fa sono capitata per caso in Spagna e ho conosciuto il Padel. Non sapevo neanche cosa fosse ma ho cominciato a giocare lì senza mai fermarmi.”
Carlotta Casali è una ragazza dolce ma determinata che ama inseguire i suoi sogni. Ha carattere e non molla mai. E’ romana ma vive in Spagna, a Madrid. La sua famiglia la sostiene e supporta. Sua sorella le ha regalato la sua prima racchetta da padel. E’ laureata in Giurisprudenza ma studia per la seconda laurea in Scienza Politiche.
“Gioco negli impianti dell’Università Autonoma dove studio. Volevo fare il concorso in Diplomazia ma poi ho conosciuto il Padel e ho cambiato un po’ i piani. Vivo a Madrid, mi alleno, faccio l’istruttrice di Padel e naturalmente studio. Mi mancano solo tre esami poi farò le dovute riflessioni. Il Padel mi riempie la vita, mi fa stare bene. Per il momento è così.”
Sei determinata? Sei una tosta?
Carlotta sorride e poi risponde… “spero… “Ho cominciato a giocare a tennis all’età di cinque anni. Ho fatto tutto il percorso classico partecipando ai tornei giovanili più importanti ma poi a 18 anni ho smesso come molti altri.”.
Cosa è cambiato con il Padel?
“Innanzi tutto la mia età. quando giocavo a tennis ero troppo bambina per affrontare i tornei più impegnativi. Il Padel ha il bello del tennis però si gioca in coppia. Mi piace vincere anche per la mia compagna e poi quando stai passando un brutto momento puoi condividerlo ed affrontarlo meglio. Condividere questi problemi per me è fondamentale.”
Chi è la tua guida mentale dal punto di vista tecnico?
“si chiama Alejandro Morel, mi ha fatto fare la prima prova di livello quando ancora non sapevo prendere la racchetta in mano e ha visto in me del potenziale. A me piacciono le sfide e ho deciso di provare questa esperienza. E’ successo tutto molto rapidamente. Ha iniziato ad allenarmi, poi altri maestri mi hanno convinto a continuare.”
Cosa dice la tua famiglia?
“A casa è stato uno shock perché il mio percorso di studi non lasciava immaginare che avrei fatto i bagagli per andarmene in Spagna a giocare a Padel. Nonostante tutto però la mia famiglia mi supporta sempre, per il momento ci divertiamo un po’ tutti.”
Sei fidanzata in Spagna?
“No, in realtà sono fidanzata a Roma ma il mio ragazzo è il primo mio fan.
Quanto sei migliorata e in quanto tempo
“Ho giocato due volte in Italia a marzo al Pro Roma con gli amici. E’ accaduto tutto per caso, mancava una persona per fare la Coppa a Squadre e ho aderito ma con qualche ritrosia perché ero ancora una fedelissima del Tennis e il Padelmi dava quasi fastidio. Sono partita per Madrid con il borsone da tennis, poi però ho capito che la realtà era diversa. In Spagna ci sono milioni di appassionati a tutti i livelli, anche più del tennis e mi sono innamorata perdutamente.”
Ci spieghi come si migliora?
“In questo momento la Spagna è avanti anni luce. C'è un'altra impostazione, difficile da spiegare a parole ma c’è sicuramente molta più professionalità perché lì il Padel è un business vero. Comunque se qualcuno è appassionato che parta subito per la Spagna.”
Nella finale della Serie A faceva un certo effetto te, un'italiana, a sinistra e a destra una spagnola internazionale.
“Io gioco solo a sinistra. Mi alleno lì e quella è la posizione sul campo in cui sono più a mio agio, perfino quando gioco i misti mi metto a sinistra. Lo sa bene il mio compagno Stefano Pupillo!
Come ti definisci tecnicamente come giocatrice
“Quando gioco qui in Italia vedo la differente impostazione rispetto alla Spagna però venendo dal tennis mi piace tanto spingere ma soprattutto mi piacciono i cambi di ritmo.”
Se ti dicono che in campo sei una “jena” ti offendi?
“Assolutamente no, lo prendo come un complimento. In campo bisogna essere determinati perché a parità di livello - ma anche un po' meno - la differenza la fa la testa. Spero davvero di essere così determinata da sembrare una “jena”.