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MUOVERSI e VIAGGIARE SOSTENIBILMENTE NON E’ PIU’ UNA UTOPIA

di Marco Oddino

Dopo tante chiacchiere e promesse, c’è chi questa volta ha fatto sul serio, strizzando decisamente un occhio alla mobilità “green ed alla semplificazione.
Sia su rotaia e sia su gomma, finalmente anche a noi italiani potremmo muoverci in modo sano e comodo come fanno da sempre nei paesi stranieri, visitando posti anche in bicicletta che fino ad oggi non avremmo mai pensato minimamente di poter raggiungere con tale mezzo.
Sport Club ha incontrato l’Onorevole Emiliano Minnucci, primo promotore di questo importante traguardo, già Deputato della Repubblica Italiana e membro della Commissioni Trasporti, Poste e Telecomunicazioni, oltre che della Commissione d’Inchiesta Aldo Moro.

ONOREVOLE MINNUCCI, LO SCORSO GENNAIO A MONTECITORIO AVETE APPROVATO LA PDL SULLE FERROVIE TURISTICHE: UN PASSO IMPORTANTE PER LA CRESCITA DEL NOSTRO PAESE CHE TIENE INSIEME IL FATTORE MOBILITÀ E QUELLO LEGATO AL TURISMO. LEI, ANCHE COME MEMBRO DELLA COMMISSIONE TRASPORTI, È STATO UNO DEI MAGGIORI SOSTENITORI DI QUESTA PROPOSTA DI LEGGE: CI PUÒ SPIEGARE QUALI SONO GLI OBIETTIVI DI QUESTO PROVVEDIMENTO CHE ORA ATTENDE SOLO L’APPROVAZIONE DEL SENATO?
“Il 24 gennaio è stato senza ombra di dubbio un giorno importante per il settore trasportistico del nostro Paese a testimonianza della grande volontà di dotare i nostri territori di infrastrutture adeguate a sostegno della mobilità ma anche del turismo che, da sempre, ha rappresentato uno dei punti di forza della nostra economia nazionale. Abbiamo approvato un provvedimento con l’obiettivo di valorizzare sia le tratte ferroviarie di pregio ma anche le stazioni e pertinenze con opere d’arte e rotabili storici e turistici abilitati a percorrerle. Dalla Sulmona-Castel di Sangro alla Mandas-Arbatax, da Asciano-Monte Antico alla Fano-Urbino: saranno diciotto le linee ferroviarie ad essere classificate come tratte ad uso turistico che consentiranno di viaggiare tra le eccellenze ambientali e paesaggistiche del nostro Paese, utilizzando binari e stazioni dimenticate a cui abbiamo voluto garantire una nuova vita trasformandole in vere e proprie risorse nazionali. In questo contesto, l’altro elemento importante, introdotto dalla legge, riguarda l'opportunità di utilizzare diversi modi di utilizzo delle ferrovie turistiche introducendo la possibilità di far viaggiare, oltre ai treni, i velorail o ferrocicli in modo integrato o alternativo rispetto ai treni medesimi: strumenti necessari alla costruzione di nuove prospettive  legate al turismo culturale e ferroviario  che nel resto d’Europa rappresentano, già da anni, esperienze  importanti e significative”.
MILLETRECENTO CHILOMETRI PER DICIOTTO FERROVIE: QUALI SONO LE TRATTE CHE VERRANNO CLASSIFICATE COME TRATTE A USO TURISTICO? IN QUESTO QUADRO, RIENTRA ANCHE LA NOSTRA REGIONE?
“In Sardegna la Mandas-Arbatax, la Isili-Sorgono, la Sassari-Tempio-Palau e la Macomer-Bosa. In Abruzzo la Sulmona-Castel di Sangro e la Castel di Sangro-Carpinone. In Sicilia l'Alcantara-Randazzo, la Castelvetrano-Porto Palo di Menfi, l'Agrigento Bassa – Porto Empedocle e la Noto-Pachino. la Cosenza-San Giovanni in Fiore in Calabria e l'Avellino-Lioni-Rocchetta Sant'Antonio in Campania. La Sacile-Gemona in Friuli, la Palazzolo-Paratico in Lombardia e la Ceva-Ormea in Piemonte. L’Asciano-Monte Antico in Toscana e la Fano Urbino nelle Marche. E poi, finalmente, la Civitavecchia-Capranica-Orte nel Lazio: un risultato importante, dunque, anche per la nostra regione che, attraverso questa Legge, si doterà di una tratta strategica che collega il litorale con il suo entroterra attraverso un percorso affascinante tra le eccellenze ambientali, storiche e paesaggistiche di un territorio florido come quello dell’alto Lazio. La riapertura della Ferrovia, che per lunghi anni ha attirato l’attenzione delle istituzioni locali e dei cittadini, è senza ombra di dubbio una grande prospettiva per il nostro territorio, non solo sul piano turistico ma anche su quello occupazionale. A riguardo, dunque, il mio pensiero e il mio grazie va sicuramente a tutti gli amministratori locali e a tutti quei cittadini organizzati in Comitati che in questi anni hanno offerto un grande contributo alla discussione convinti dell’importanza strategica di un sogno che finalmente sta per diventare realtà”.
FERROVIE TURISTICHE, CICLOTURISMO E GREENWAYS: ANCHE IN ITALIA, DUNQUE, INIZIANO A PRENDERE PIEDE MODALITÀ DI MOBILITÀ SOSTENIBILE CHE NEGLI ALTRI PAESI EUROPEI SI ATTESTANO ORMAI COME FENOMENI CONSOLIDATI. COME LE ISTITUZIONI POSSONO INTERVENIRE PER FAR PRENDERE LE ALI A QUESTE NUOVE FORME DI MOBILITÀ SOSTENIBILE?
“Come ho ribadito più volte, le Istituzioni, dal Governo alle Amministrazioni Locali, hanno un ruolo fondamentale che comprende non solo l’aspetto della programmazione ma anche quello pedagogico e della sensibilizzazione. Abbiamo il dovere di far crescere questi fenomeni anche attraverso una seria e fattiva collaborazione con le associazioni di settore che, per il numero degli associati e per il lavoro offerto in questi anni, si attestano come una vera e propria risorsa da considerare per garantire un serio sviluppo a questo settore. Un esempio su tutti, il grande lavoro svolto dall’Associazione Orte Greenway, affiliata al Consorzio Greenway Orte/Civitavecchia, e dal suo Presidente Fabrizio Tardito che, nell’ottica di costituire un sistema di percorsi dedicati a una circolazione non motorizzata in grado di connettere le persone con le risorse culturali e paesaggistiche del territorio, ha elaborato un piano di ciclovia lungo la tratta ferroviaria in disuso. Un progetto serio che merita grande attenzione, soprattutto nell’ottica della riapertura della linea ferroviaria, al fine di rendere complementari due realtà che potrebbero diventare veri punti di forza del nostro sistema turistico regionale. Per questo e per avvicinarsi sempre più ai grandi Paesi Europei che fanno dell’eco sostenibilità e della mobilità sostenibile un vero e proprio fiore all’occhiello, abbiamo il dovere anche di rivedere l’aspetto dei finanziamenti introducendo un piano strategico concreto attento sia alla programmazione degli interventi che alla loro realizzazione”. 
ABBIAMO PARLATO DI GREENWAY: E LA CITTÀ? I DATI RELATIVI ALLA QUALITÀ E ALLA QUANTITÀ DELLE EMISSIONI RILASCIATE NELL’ARIA DALLE NOSTRE AUTOVETTURE, CI IMPONGONO A PREVEDERE POLITICHE A SOSTEGNO DELL’ECO SOSTENIBILITÀ: DA DOVE PARTIRE?
“Dal ride sharing al car sharing e al car pooling, dal lavoro agile al bike sharing: fortunatamente il percorso verso l’eco sostenibilità è iniziato. Ora dobbiamo dargli le ali. Possiamo farlo attraverso un percorso di pianificazione, programmazione e attuazione improntato sul protagonismo delle Istituzioni e dei stessi cittadini. A riguardo è necessario mettere in campo politiche lungimiranti attente non solo alla realizzazione di nuove opere ma anche al potenziamento delle strutture esistenti come, ad esempio, la pista ciclabile di Roma che, per lunghi tratti, è letteralmente impraticabile. A riguardo, grazie al protocollo d’intesa tra il MIT e il Campidoglio, è stato fatto un passo molto importante verso quello che sarà il Grande Raccordo Anulare delle Bici che, mi auguro, sia un vero esempio di viabilità ciclistica di qualità con alti livelli di sicurezza. Dobbiamo entrare nell’ottica che la bici non è solo sinonimo di sport e tempo libero ma anche di mobilità quotidiana: per essere tale, però, le Istituzioni devono garantire alcuni aspetti imprescindibili a partire dalla sicurezza delle ciclovie presenti e future”.