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Nathalie Caldonazzo

“Se mantieni il controllo, il caos è fuori di te”

di Valeria Barbarossa

La bellissima e raffinata attrice è in partenza per l’edizione 2017 de L’Isola dei Famosi. L’esperienza come naufraga in Honduras potrebbe essere per lei una seconda chance, visto che la prima…
Una chiacchierata in cui Nathalie si scopre ma con molta discrezione ed eleganza. Una donna consapevole di ciò che vuole, di ciò che ha avuto ma anche di ciò che merita.

Nathalie ti senti pronta per la partenza?
Sì. Mi sono appassionata a questo reality sin dalla prima edizione e l’ho sempre seguito con grande interesse.
Che cosa ti spaventa di più?
Il tempo. È prevista una perturbazione che porterà vento, pioggia e freddo e, pare, non durerà poco. Poi, certo, anche la scarsità di cibo mi preoccupa un po’.
E il rapporto con gli altri?
Quello non particolarmente perché sono una persona che va abbastanza d’accordo con tutti. È naturale che il nervosismo si farà sentire, specialmente per la mancanza di cibo che può esasperare i comportamenti ma credo che alla fine da questa esperienza ne uscirò comunque arricchita.
Cioè?
Siamo abituati ad avere tutte le comodità: un letto, un tetto, da mangiare. Nel momento in cui tutto questo ti viene a mancare, dopo lo apprezzi di più.
Vedendo le edizioni precedenti, che cosa è da evitare e quali potrebbero essere le strategie vincenti?
Credo che farsi in anticipo dei piani mentali sia sbagliato. Sono troppe le variabili che poi, quando sei lì, incidono sui comportamenti. Come ti dicevo, il contesto ambientale in cui andremo è completamente diverso da quello a cui siamo abituati. In quelle circostanze magari escono lati del nostro carattere che neanche immaginavamo di avere. Il consiglio che mi dò è semplicemente di essere me stessa e cercare di non annoiarmi. Ne approfitterò per meditare e pensare ad una sceneggiatura che ho sempre sognato di scrivere.
Tua figlia che cosa ne pensa di questa tua partecipazione?
All’inizio ha pianto! Poi però abbiamo visto molti reality insieme e ha capito che è un business e un’opportunità lavorativa per me.
La lontananza però sarà dura…
Sì, anche se in un certo senso siamo abituate. Quando sono in tournée con il teatro posso stare fuori casa anche un mese e mezzo. Certo, in questo caso, se tutto va bene, potrei stare lontana per tre mesi e non sarà sicuramente facile.
Come ti sei preparata fisicamente?
Mah, a prescindere dall’Isola, amo lo sport e mi alleno tutti i giorni al circolo Due Ponti che considero ormai la mia seconda casa. Ho una personal trainer, Fulvia, bravissima che mi segue da tempo. Sono fissata con il benessere, mi piace eliminare tossine e seguo un’alimentazione molto sana e regolare.
Ma quando lavori in teatro come fai a seguire un regime alimentare così rigido?
È una questione di abitudine e di allenamento mentale. Quando finisci uno spettacolo, quasi sempre in tarda serata, arrivi al ristorante con una fame da lupo ed è lì che devi essere bravo a non ingozzarti di qualunque cosa ma a regolarti, mangiando, ad esempio, dei finocchi al posto del pane. La mia non è una fissazione ma solo una sana abitudine.
Parliamo della tua vena artistica che in realtà veicola un impegno verso un tema molto attuale: la violenza degli uomini sulle donne.
È una condizione che ho vissuto personalmente nella mia famiglia, per questo sono molto sensibile all’argomento. Ho conosciuto Chiara Insidioso, una ragazza che da anni vive in uno stato vegetativo perché massacrata dal fidanzato. I genitori sono distrutti. Ho incontrato anche Valentina Pitzalis, una donna dotata di una forza straordinaria e il cui volto è stato sfregiato dalle fiamme appiccate dall’ex marito geloso dopo averla cosparsa di kerosene. Lui è morto nel rogo. Una magra consolazione. Sono solo due delle tante, troppe storie che sentiamo ogni giorno e tante restano comunque nel silenzio. Pensiamo a quante donne esistono che rimangono in una condizione di violenza, vittime di vessazioni e ricatti psicologici perché non hanno alternative. Bisogna parlare, non si fa mai abbastanza informazione e soprattutto, le pene dovrebbero essere esemplari. Il papà e la mamma di Chiara non riavranno più la figlia come prima, non gliela ridarà nessuno. L’informazione è fondamentale: al primo segnale di violenza bisogna scappare, perché tanto, un uomo che dimostra di essere violento, non cambierà mai. Insieme all’artista Enrico Dico, abbiamo realizzato cinque opere contro il femminicidio. Il ricavato è andato ad alcune donne rovinate dai loro uomini.
Il tuo uomo invece, come deve essere?
Sensibile, generoso di animo, che mi sia vicino e che mi basti. Non deve tarparmi le ali, mi deve sostenere e deve essere bello…
Non è proprio facile…
L’ho incontrato… si chiama Andrea ed è l’amore della mia vita.
Che cosa ti aspetti una volta fuori dall’Isola?
Mi aspetto una seconda chance visto che la prima penso di essermela giocata male. Nel pieno del successo sono rimasta incinta ed ho un po’ perso la bussola. Ho fatto scelte che mi hanno portato a stare più con lei. Credo di meritarmi una seconda opportunità.
Altri progetti futuri?
Sto disegnando una linea di tute da sera che si chiamerà Suit 69. Ne indosserò una nell’ultima puntata.