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Destinazione Roma

Di Roberto Diacetti

Roberto Diacetti, ci eravamo già incontrati per i Mondiali di nuoto di Roma 2009, quando era Direttore Generale del Comitato Organizzatore. Poi è stato A.d. in Risorse per Roma ed in Atac SpA. Oggi è Presidente di EUR SpA, società controllata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze al 90% che, oltre a detenere nel proprio importante patrimonio immobiliare capolavori del razionalismo italiano (il Colosseo Quadrato tanto per dirne uno), a giorni collocherà sul mercato dei grandi eventi internazionali il nuovo Centro Congressi, progettato da Massimiliano Fuksas, per fare di Roma una destinazione leader del turismo congressuale mondiale. A quando l’inaugurazione ufficiale? Quanto può valere il turismo congressuale a Roma?

La struttura congressuale, il cui progetto è di uno dei più grandi architetti italiani in campo mondiale, è ultimata: oltre 8.000 posti ed un luxury hotel da 439 stanze “La Lama”, per posizionare Roma nella top 5 delle destinazioni congressuali mondiali. Il 29 ottobre prossimo, in occasione della cerimonia ufficiale di inaugurazione, che sarà trasmessa in diretta televisiva su Rai1, mostreremo a tutti la bellezza e la funzionalità di un'opera che è già un landmark artistico per la Capitale. Peraltro in quell’occasione verrà svelato il nuovo nome, che sostituirà l’appellativo Nuvola di Fuksas, e che sceglieremo all’esito di concorso di idee internazionale aperto a tutti, a cui c’è tempo fino al 6 ottobre per partecipare (www.namethefuture.com). Considerando la grande bellezza di Roma e l’appeal di questa grande opera, siamo convinti che sapremo guadagnare una importante quota di mercato in un segmento, quello della meeting industry, molto interessante in termini di ricchezza generata e sviluppo del territorio. Il turismo business (viaggi d’affari, convegni, congressi, eventi corporate, incentive) vale, a livello internazionale, qualcosa come 990 miliardi di dollari (dati OCSE Turismo 2012). Il turismo congressuale di grande dimensioni è la parte più interessante e strutturata del turismo business e pesa all’incirca un terzo dell’intero comparto. Solo questo basta a dare la misura di quanto sia importante, in termini di Pil regionale e nazionale, sviluppare questo settore di business. Inoltre, le previsioni per il triennio 2014-2016 sono di ulteriore crescita (5- 5,5% all’anno), soprattutto in Europa nel bacino del Mediterraneo. Questi i numeri di un mercato in cui il nuovo Centro Congressi dell’Eur sarà il principale atout di Roma nei confronti dei PCO (professional congress organization) e degli operatori congressuali di tutto il mondo. Per rispondere alla sua domanda citerò uno studio della Camera di Commercio che stima tra 1.000 e 1.400 euro ad evento la quota spesa da un singolo congressista. Calcolando che noi, a regime, possiamo puntare ad ospitare tra i 200 e i 300 mila congressisti l’anno, la potenziale ricaduta sul territorio è stimabile tra i 200 e i 300 milioni di euro.

Avete già appuntamenti in agenda?

Certamente si, a conferma del grande appeal di Roma come destinazione turistico-congressuale, capace di sbaragliare la concorrenza di importanti città congressuali internazionali come Monaco e Boston. Rispetto ai mega congressi, quelli con oltre 3.000-delegati che si pianificano con 4-6 anni di anticipo, ospiteremo già nel 2018 IBA (International Bar Association) il congresso mondiale degli avvocati, che porterà a Roma dal 7 al 12 ottobre oltre 6.000 partecipanti. Ci siamo poi aggiudicati – in partnership con AiM Group International, la gara per ospitare proprio al nuovo Centro Congressi ICSES 2022, il meeting Internazionale di Chirurgia della Spalla e del Gomito, organizzato con cadenza triennale, con oltre 3.000 delegati provenienti da tutto il mondo. Ma il 2017 sarà già l'anno della piena operatività, in cui inizieremo ad ospitare congressi associativi, convention del mondo corporate ed eventi, di medie e grandi dimensioni.

Il 2016 sarà un anno ricco di inaugurazioni: non solo il nuovo Centro Congressi, ma anche il Luneur. A quando l'apertura?

Il business congressuale è parte di un progetto di rilancio e di innovazione molto più ampio, che ha come obiettivo quello di connotare questo quadrante della città come business district e costruire un'offerta turistica che sia complementare a quella del centro-storico. Un’offerta integrata, con standard qualitativi di livello internazionale, che si compone di meeting e di grandi eventi internazionali, senza dimenticare il leisure, l’intrattenimento e lo sport: questa è la nostra vision. In questo quadro il 2016 è un anno decisivo per l'Eur: il 27 ottobre prossimo ci sarà l'apertura al pubblico del Luneur, rinnovato da un colosso del settore come Cinecittà Entertainment. Si tratta di un family park, concentrato su una fascia d’età specifica, 0-12 anni, che avrà anche una serie di attrazioni collegate all’elaborazione psicologica e all’apprendimento del bambino, che giocando potrà apprendere.

In questo senso Lei ha parlato spesso di Eur 2.0. Cosa intende esattamente?

Intendo la capacità di immaginare un nuovo centro di attrazione per Roma, che sia etero-orientato al turismo business, in una dimensione multipla dove convivano insieme la gestione e conservazione del nostro patrimonio storico-architettonico, che rappresenta il moderno a Roma, lo sviluppo di nuovi progetti che sappiano imporre un segno artistico e architettonico contemporaneo, come per il Centro Congressi disegnato da Fuksas, e aprire nuovi mercati, l'entertainment e le leisure activities, come detto. Un Eur 2.0 dunque, prendendo a prestito un'espressione usata per indicare lo stato d'evoluzione del web, che può aiutare ad esprimere con un messaggio efficace ed espressivo questa nuova immagine che ci proponiamo. Un'operazione che colloca la tutela del patrimonio in un quadro di sviluppo dinamico dell'area, tenendo ben presenti due finalità che devono essere contemperate: la valorizzazione degli interessi che siamo chiamati dai nostri azionisti a conseguire e la promozione socio-culturale del territorio, perseguendo come obiettivo più generale una migliore vivibilità, anche ponendo l'Eur quale ambito urbano privilegiato per l'attuazione di progetti in field di innovazione e sostenibilità ad ampio raggio.

E lo sport?

L'Eur ha sempre avuto una grande tradizione sportiva: gran parte del suo sviluppo è legato alle Olimpiadi di Roma 1960. Pensiamo soltanto al Palazzo dello Sport, alla Piscina delle Rose e alla sistemazione dell’area del Laghetto. E proprio il lago artificiale è tornato ad ospitare nuovamente il grande grande sport: il Grand Prix di Triathlon con oltre 100 triatleti internazionali, per promuovere il grande intrattenimento sportivo all'Eur. Un'operazione che ha riscosso grande successo e che portiamo avanti di pari passo con la promozione della pratica sportiva, aperta a tutti, perché l’Eur è anche sport amatoriale, jogging e relax nei suoi 70 ettari di parchi urbani e giardini di pregio. In questo senso, guardando con interesse e con le dovute proporzioni ai grandi parchi urbani come Hyde Park (250 ettari), non escludiamo di organizzare anche all’Eur dei centri fitness temporanei all’aperto – per esempio - per favorire la partica sportiva ad impatto zero, coniugando i grandi eventi sportivi, la cultura della sostenibilità e della salvaguardia ambientale, con la partica amatoriale ed il benessere dei cittadini e di quanti sceglieranno l’Eur.