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7,11 metri sopra il cielo...

Intervista esclusiva a Fiona May, campionessa di salto in lungo, ora dirigente di spicco al Comitato Roma 2024

31 gradi all'esterno, di più all'interno nonostante l'ottimo funzionamento dell'aria condizionata. E' il giorno dopo lo spoglio dei voti alle elezioni amministrative a Roma. Riunione fiume del Comitato per la Candidatura olimpica a Roma 2024. Ci sono tutti. Anche Lei. Fiona May, simbolo vincente dell'atletica azzurra per aver anellato più medaglie di tutti. Mondiali, Europei, Olimpiadi e Giochi del Mediterraneo, la May ha un palmarès che farebbe invidia ai più grandi atleti mondiali. Laureata all'Università di Leeds in materie economiche, attrice in fiction di successo, trionfatrice di "Ballando sotto le Stelle", ha intrapreso la carriera di dirigente sportivo di alto profilo, responsabile progetti d'integrazione e lotta al razzismo della FIGC, che l'ha portata ad essere una punta di diamante dell'entourage che lavora per portare i Cinque Cerchi Olimpici nella Città Eterna.

Qual'è il suo preciso ruolo nel Comitato per Roma 2024?
"Curo il rapporto con gli atleti. Una sorte di "Donna immagine" che grazie ai propri trascorsi cerca di trasmettere ai giovani che hanno l'onore di indossare la maglia azzurra la giusta esperienza ed i valori da perseguire nel loro cammino che li porterà un giorno a calcare i palcoscenici più importanti al mondo. Ho iniziato la carriera da atleta a 9 anni in un piccola paese dell'Inghilterra e penso di aver perseguito un cammino, day by day, che mi abbia dato la visione completa della vita di uno sportivo e quindi fa piacere poter relazionarmi con quelli più giovani di me e potergli trasferire tutto quanto possa migliorare la loro preparazione."
Insieme alla Bianchedi, ricoprite un ruolo determinante nel sogno Olimpico. Sarà la forza delle donne a far vincere la candidatura?
"Ci hanno scelto, in primis, per il nostro curriculum. Io e la Bianchedi abbiamo deciso di vivere lo sport a tutto tondo. A me piace conoscere, vivere e lavorare in più campi possibili di questo affascinante mondo. Il fatto di essermi laureata nasce proprio da una esigenza personale di esplorare altre situazione lavorative che esulano dalla pedana di salto in lungo. Essere donna può aver contribuito ad avere una visone diversa dal resto della squadra. Purtroppo, il mondo dello sport è ancora molto maschilista e quindi non è stato facile farmi accettare come dirigente sportivo. Qui mi trovo benissimo e c'è una grande empatia con tutto il gruppo dirigenziale. Faremo grandi cose insieme. Proprio oggi mi ha chiamato Malagò per darmi la notizia che, insieme a Nino Benvenuti, rappresenterò il nostro Paese alla cerimonia funebre di Classius Clay. Per me è un vero onore, Lui e Jesse Owens sono stati il riferimento di un'intera vita prima dal punto di vista sociale e poi da quello sportivo."
C'è una grande attesa sul nome del prossimo sindaco di Roma. E se fosse la Raggi?
"Quello che mi è molto dispiaciuto che la Raggi abbia espresso dei giudizi decisi e forti senza conoscere bene il Progetto. Sono sicura che se avesse avuto il tempo per studiare la nostra candidatura non avrebbe detto che ospitare i Giochi "è criminale". Mi farebbe piacere incontrarla per potergli raccontare serenamente il nostro percorso che intendiamo perseguire. Come si fa ad essere contrari all'Olimpiadi? Vivo vicino Firenze ma adoro Roma e non ci si rende conto che sull'impiantistica sportiva siamo fermi a Roma 1960. Non si riesce a capacitarsi che Roma potrebbe usufruire di benefici inclacolabili. Dal punto della sostenibilità, saremmo eccellenti sia dal punto delle infastrutture sia da quello prettamente economico/finanziario. E' vero che nella Capitale ci sono dei problemi imminenti da risolvere, ma noi vogliamo portare Roma ad essere una Metropoli che non abbia nulla da invidiare alle altri Capitali mondiali. E poi l'orgoglio di far accendere i riflettori su Roma da parte di ogni angolo del mondo mi entusiasma incredibilmente. Questa città merita l'Olimpiade e tanto altro...è troppo bella e, come si dice dalle mie parti, è troppo ganzo!"
Parliamo della sua disciplina...Come si supera il periodo buio dell'atletica italiana?
"Con tanto lavoro, con impianti nuovi ma soprattutto, e sottolineo soprattutto, chiamando tanti ex atleti ad insegnare la disciplina ai nostri ragazzi. Farò il possibile per vedere le leggende dello sport italiano che affianchino da allenatori gli insegnanti delle società dilttentantistiche. Se i miei coach non avessero creduto in me, non avessero capito quali fossero state le tecniche per migliorare il mio salto adesso non sarei qui. Mi hanno sempre insegnato un valore che non si trova in nessun libro di scuola: l'umiltà. Vorrei allenatori che possano essere una sorte di mentori per i giovani, che possano trasmettere il loro know/how a chi si relazioni tutti i giorni con gli atleti. E' chiaro che tutto questo ha bisogno di finanziamenti da trovare necessariamente nelle sponsorizzazioni private e, magari un domani, anche nel pubblico."
Come ha vissuto il mondo dello sport la sua ascesa nel campo dello spettacolo?
"Bene, anzi ottimamente. I colleghi sono stati tutti molto carini e mi hanno sempre augurato le migliori fortune. Per me è stata e, spero possa continuare, un'esperienza incredibile recitare al fianco di grandi attori. La mia timidezza dei primi ciak si è andata ad affievolire quando mi sono accorta che star del piccolo schermo venivano da me per presentarsi...Capisci! Erano loro che si avvicinavano per conoscermi. Tra questi, nella fiction televisiva "Butta la Luna", è stato il grande Giuliano Gemma un mito della mia giovinezza e idolo di mio padre per i suoi western che in Inghilterra sono un vero e proprio cult."

Entusiasmo, professionalità, esperienza sono solo alcune doti della campionessa Fiona May. Speriamo che il suo cognome, possa essere un buon auspicio per le Olimpiadi. Roma 2024 può farcela....