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Diana Bianchedi. una milanese a roma...2024

Diana Bianchedi, dalla pedana iridata alla scrivania a cinque cerchi olimpici

di Luigi Capasso

Abituata a ricevere fiori e a tirare di fioretto. Di schivare colpi bassi, ne ha fatto una professione.
Ed è per questo motivo che il motto "la miglior difesa è l'attacco" con lei non funziona. 
2 ori olimpici, 5 mondiali, 2 Europei, 1 Coppa del Mondo a squadre di Scherma hanno trasformato Diana Bianchedi, da campionessa pluridecorata ad una dirigente sportiva di alto profilo. Medico sportivo, prima donna nell'esecutivo del Coni, dove ha ricoperto il ruolo di vice presidente, ora siede su una delle poltrone più prestigiose dello sport nostrano. Quella di Coordinatrice Generale di Roma 2024. Ed è grazie a questa lunga esperienza che non ha problemi a mettersi a disposizione a rispondere al nostro tiro incrociato. Si, perchè quando ricopri un ruolo di tale livello, il dazio da pagare è proprio quello di dover rispondere di tutto e di tutti. Ma dell'entusiasmo e del carattere della Bianchedi te ne accorgi immediatamente e ti rendi conto che in un percorso così tortuoso potrebbe essere decisiva la sua stoccata.
Mentre fuori impazzano gli Internazionali di Tennis, davanti all'ex aula bunker del Foro Italico, in una palazzina austera ed elegante, molto discreta, si lavora alla cremente all'organizzazione del più grande evento che un Paese possa ospitare. I cinque cerchi Olimpici.

In un lustro di secolo è la terza volta che Roma si candida ad ospitare le Olimpiadi? Quali sono le differenze?
Può affacciarsi alla finestra. Può vedere migliaia di appassionati che si apprestano a godersi i loro Campioni di tennis e neanche un logo di Roma 2024. La sostanza più della forma. Questo è cambiato, Viviamo una rigidità pazzesca. Deve essere fatto tutto sotto la lente di ingrandimento del CIO. Quindi la risposta? E' cambiato tutto. Stravolto completamente il modo di approccio all'organizzazione di questi eventi globali. Siamo giustamente sotto la continua osservazione del CIO in ogni minuto della nostra giornata lavorativa. Ed è questo che ci fa ben sperare, perchè stiamo lavorando alla grande. Sono diventati rigidissimi nel cercare di trovare la Città che abbia i requisiti giusti per la sostenibilità di un progetto di tale importanza. Si è parlato troppo, a volte a sproposito, dei presunti buchi che hanno lasciato i giochi olimpici nei precedenti paesi ospitanti, ma ora è tutto più controllato e non potrà mai succedere che riaccadano i minimi sperperi. Siamo orgogliosi di rappresentare un nuovo modo di organizzare lo sport. 
Nella Capitale è dai Mondiali di calcio del 1990 che non ospitiamo grandissimi Eventi sportivi. Si è fatta un'idea del perchè?
Capisco l'importanza del calcio, ma ci sono stati tanti Mondiali di discipline diverse che si sono svolti brillantemente negli ultimi decenni. Poi voglio sottolineare il respiro nazionale della nostra candidatura. Abbiamo individuato aree dove si terranno varie discipline in molte regioni proprio per dare un impatto oggettivo che sarà un Evento a scala nazionale. Comunque, dipende tutto dai servizi che offri. L'importanza degli impianti sportivi è fondamentale ed è per questo motivo che nel nostro Progetto c'è un attento recupero di strutture da troppo tempo dimenticate. Lo stadio Flaminio, il Palazzetto di viale Tiziano noi siamo pronti a supportare un decisivo intervento di recupero. Il lavoro è duro, ma abbiamo le competenze per ottenere i risultati. Quando sei un'atleta che ha girato il mondo per disputare campionati e Coppe del Mondo hai una prospettiva diversa, da atleta, di quello che serve per organizzare un Evento.
Quanto sarà importante il supporto del prossimo Sindaco di Roma?
E' chiaro che per il Comitato 2024 avrebbe un buon ritorno dal sostegno del primo cittadino di una Metropoli come Roma, anche perchè l'orologio che scandisce il tempo corre ed in menchenonsidica ci ritroveremo a settembre 2017 quando verranno assegnati i Giochi. Noi rispettiamo le idee e le opinioni di tutti, ma andiamo per la nostra strada. Siamo convinti che abbiamo un percorso difficile da intraprendere, ma la limpidezza e la chiarezza delle nostre carte parla per noi. Mi piacerebbe tanto che ogni cittadino di Roma trovasse il tempo per leggere il nostro Progetto, in modo che possa capire bene che si sta facendo di tutto per migliorare la Città.
Non trova che sia una nota stonata, il fatto che chiediamo le Olimpiadi ed allo stesso tempo abbiamo gli stadi vuoti di calcio, basket e pallavolo? 
Viviamo con molta attenzione e rispetto il periodo di disaffezione che stanno attraversando i tifosi capitolini e le difficoltà che affrontano alcuni imprenditori a trovare le risorse necessarie, ma proprio per questo dobbiamo guardare avanti. Dobbiamo andare in giro per le scuole a promuovere i valori dello sport ai Campioni del domani. Promuovere tutte le discipline, senza alcuna eccezione, nella stessa maniera. Non è perchè io vengo dalla scherma, ma per sognare un domani ricco di successi a cinque cerchi, i più piccoli devono cominciare a conoscere ed amare anche altre discipline. Andavo allo stadio a vedere il Milan già a 12 anni, ma mi rendo conto sempre di più che siamo un Paese che vorrebbe vivere di solo calcio. Dobbiamo cambiare la nostra mentalità sempre rispettando la nostra storia e la nostra cultura.
Lo skyline di Roma è cambiato con il simbolo dello spreco pubblico, la Vela di Calatrava. Si comprendono le diffidenze dei romani?
Certo che le capisco. ed è per questo che devono credere nel nostro lavoro. Vogliamo accompagnare Roma in un bel viaggio che la farà diventare una Metropoli moderna e ricca di servizi, diciamo pure 3.0, al pari di tante città europee. Sono di Milano ed ho fatto una scelta di vita nel venire a vivere nella Capitale con la mia famiglia più di dieci anni fa e, forse anche per questa ragione, che a volte nel traffico tra una buca e l'altra, mi rendo conto che grazie a questo volano della candidatura possiamo cambiare le cose. Almeno dobbiamo provarci. Tante infrastrutture vecchie e logore, potrebbero fare posto a dei nuovi impianti, sportivi e non, che ci porterebbero a ridurre l'oggettivo gap che ci distanzia dalle altri Capitali.
Se dovesse convincere l'ultimo degli scettici con sole 3 parole. Cosa gli direbbe?
Leggi...il...Progetto.