10 COSE CHE NON SAI DI KAMALA HARRIS
di Elena Oddino
E ora tutto il mondo ha ora gli occhi puntati su di lei. Kamala Harris, attuale vicepresidente degli Stati Uniti e candidata in corsa per il partito Democratico, dopo il ritiro di Joe Biden. Harris incarna la speranza di tutti: che una donna, per la prima volta, possa diventare Presidente Usa, sconfiggendo Donald Trump alle prossime elezioni presidenziali di novembre 2024. E che in America la democrazia non corra di nuovo il rischio di cedere il passo ad una politica folle e sconsiderata già purtroppo sperimentata. Kamala è giovane, preparata, grintosa. La prima donna asioamericana in corsa per la presidenza americana. Con un curriculum personale e professionale davvero eccezionale. Ed una famiglia non convenzionale che l'ha sempre sostenuta e spinta a puntare al massimo, per contribuire nella società a fare la differenza con il suo operato. Siete curiosi di conoscerla meglio? Ecco 10 cose che di Kamala Harris proprio non sapete.
1 – Le origini - Kamala Devi Harris è nata a Oakland il 20 ottobre 1964 da madre indiana, Shyamala Golapan, immigrata da Chennai, e dal padre Donald J. Harris, di origine giamaicana. La sua storia è stata molto influenzata dalle radici familiari. È il 1960 quando Shyamala Gopalan, 19 anni, della casta dei bramini, riesce a convincere i genitori a mandarla a Oakland in California, per fare un dottorato in endocrinologia all’università di Berkeley. Dopo pochi mesi, anche Donald J. Harris a 23 anni, lascia la Giamaica per andare a Berkeley a laurearsi in Economia. I due si incontrano ad una riunione dell’Afro American Association, il movimento per i diritti civili. Condividono gli stessi valori, finiscono per innamorarsi e poi, nel 1963, per sposarsi in India. Il 20 ottobre 1964, nasce Kamala, nome che significa «fiore di loto», e tre anni dopo arriva la seconda figlia, Maya. Ma il matrimonio tra il papà economista e premiato professore di Standford, e la mamma, dottoressa endocrinologa e oncologa, naufragherà nel 1971. "Mia madre e mio padre, sono venuti da parti opposte del mondo per arrivare in America: uno dall'India e l'altro dalla Giamaica in cerca di un'istruzione di livello. Ma ciò che li ha uniti è stato il movimento per i diritti civili degli Anni 60. Ed è così che si sono incontrati come studenti per le strade di Oakland, marciando e gridando per questa cosa chiamata giustizia in una lotta che continua ancora oggi. Io ne facevo parte. Mia madre, Shyamala, ha cresciuto me e mia sorella Maya per credere che ogni generazione di americani debba continuare a marciare ".
2 – Infanzia – Dopo la fine del matrimonio dei genitori, Kamala cresce a Berkeley con la madre e la sorella. In famiglia tutti sono attivisti, dalla nonna materna Rajam, fino agli amici studenti della madre. Le prime marce per il diritto di voto, i diritti civili e contro la guerra in Vietnam Kamala le fa in passeggino. La mattina Shyamala va in laboratorio, mentre le figlie prendono per andare a scuola il “desegregation bus”, un autobus istituito per mescolare gli studenti dei vari quartieri e dei vari colori. Esperienza importante per la Harris ma allora criticata da tanti bianchi. Kamala canta nel coro gospel della chiesa e quando nel 1976 Shyamala vince un posto da ricercatrice a Montreal, si trasferisce in Canada e lì si diplomerà. Poi negli anni ‘80 tornerà negli Usa per studiare prima economia e scienze politiche alla Howard University di Washington, e poi giurisprudenza all’Hastings College of the Law di San Francisco, dove si laurea nel 1989. L’anno dopo diventa avvocato. Quindi procuratrice distrettuale, prima ad Alameda e poi a San Francisco, occupandosi di omicidi, traffico di droga, reati a sfondo sessuale, stupratori e molestatori di bambini.
3 – Carriera - Kamala Harris ha avuto una carriera notevole, ricoprendo ruoli chiave prima di diventare Vicepresidente: Procuratrice Distrettuale di San Francisco dal 2004 al 2011. Procuratrice Generale della California fino al 2017. Senatrice degli Stati Uniti per la California, dal 2016 fino alla sua elezione a Vicepresidente nel 2020.
4 - Il tumore della mamma – Durante un pranzo con le figlie mamma Shyamala rivela loro di avere un tumore al colon. Essendo medico, endocrinologa e oncologa, la donna sa bene cosa la aspetta e vuole che le figlie siano preparate. “Durante il periodo della chemioterapia cercavamo di cavarcela“, ricorda Kamala, “io le preparavo pasti elaborati, riempiendo la casa dei profumi dell’infanzia, che ricordavano a lei e a me tempi felici. Quando non ero in ufficio stavo con lei, le raccontavo storie e le tenevo le mani, aiutandola a sopportare il tormento della chemioterapia. Quando perse i capelli, le comprai dei berretti, e dei vestiti morbidi perché potesse stare il più comoda possibile. Avrei imparato che il declino non è né fluido né stabile. Non è un processo graduale. Mia madre raggiungeva un certo livello e ci restava per settimane o per mesi, e poi, apparentemente da un giorno all’altro, cadeva giù, al livello inferiore. L’ultima preoccupazione che ebbe fu per noi. “Le mie figlie staranno bene?” chiese all'infermiera. Voleva assolutamente fare la mamma fino all’ultimo momento». E' scomparsa nel 2009.
5 – L'amore per il marito - Dopo il lutto, Kamala si ributta nel lavoro. E arriva anche l'amore, per Doug Emhoff, l'uomo che sposerà il 22 agosto 2014. Kamala ha raccontato che fu la sua amica Chrisette, consulente di pubbliche relazioni, a organizzare un appuntamento al buio con lui, che andò molto bene.
"È stato amore a prima vista", ha raccontato poi Emhoff "Io ero piuttosto nervoso. Kamala indossava una giacca di pelle marrone, i jeans e le sue ormai famose All Star. Ha visto qualcosa in me
che io non riuscivo a vedere". Kamala ha sposato nel 2014 a Santa Barbara Douglas Emhoff, avvocato californiano, ebreo americano, che, con l'elezione della moglie a vicepresidente, è diventato il primo uomo a diventare Second Gentleman degli Stati Uniti. La Harris invece è diventata matrigna dei due figli avuti da Emhoff dal precedente matrimonio con Kerstin Mackin, produttrice di Hollywood: Cole, nato nel 1994, ed Ella del 1999.
6 – Il marito - Douglas Craig Emhoff, è nato a New York il 13 ottobre del 1964. Si è laureato in giurisprudenza all' Università statale della California, Northrige, e all' University of Southern California. È stato avvocato e partner dello studio legale DLA Piper, con specializzazione in diritto dello spettacolo e della proprietà intellettuale, carriera che ha sospeso dopo l'elezione di Biden e Harris, per dedicarsi all'insegnamento al Georgetown University Law Center di Washington, DC.
7 - La famiglia allargata - Kamala è stata subito accolta bene dai figli di Doug, e anche dalla sua ex moglie Kerstin, che è diventata sua amica al punto che la domenica si cena tutti insieme e ognuno prepara qualcosa. Ha raccontato Kamala che Doug si è comprato un paio di occhialini protettivi per tagliare la cipolla, che lo rendono molto sexy. Kamala invece prepara il piatto principale, tipo uno stufato di maiale, degli spaghetti al ragù o del pollo con feta. “Non tutti amano cucinare” ha detto la Harris, “io invece la trovo un’attività rilassante, faccio qualcosa che conta per le persone che amo”. Quanto al suo essere matrigna, Kamala confessa: "Ho avuto molti titoli importanti nella mia vita ma 'Momala, è decisamente quello che per me conta di più". Così, infatti, la chiamano i due figli di Emhoff, poiché che "stepmom" non piaceva a nessuno.
8 – Il motto di Kamala - Harris cita spesso il consiglio della mamma: "Potresti essere la prima a fare alcune cose, ma assicurati di non essere l'ultima". E come vicepresidente, sente molto la battaglia per sostenere i diritti delle donne e delle minoranze. Come ha detto dopo la nomina a vicepresidente “ogni bambina che guarda stasera vede che questo è un paese di possibilità». Pur sposata, Kamala, a differenza di Hillary Clinton o di Michelle Obama, ha mantenuto con orgoglio il suo cognome da nubile.
9 – Il carattere – Forte, deciso, ma anche pronto a non prendersi troppo sul serio. Tante sono le frasi dette in varie occasioni che rivelano la sua vera natura. Come "L'ottimismo è il carburante che guida ogni combattimento".
"È importante essere in grado di ridere di te stesso e l'uno dell'altro. E io e mio marito riusciamo a farlo in buona parte". E della democrazia dice: "Il membro del Congresso John Lewis, prima della sua morte ha scritto: La democrazia non è uno stato. È un atto. Voleva dire che la democrazia americana non è garantita. È forte solo quanto la nostra volontà di lottare per essa. Proteggerla e non darla mai per scontata. Proteggere la nostra democrazia richiede lotta. Ci vuole sacrificio. Ma c'è gioia".
10 - Sport – Kamala Harris è una sostenitrice del fitness e della salute, pratica regolarmente yoga e corsa. Fa sport appena può. "Mi alleno ogni mattina, indipendentemente da quanto ho dormito” ha detto, “fa bene alla mente, fa fluire il sangue e l'adrenalina". La giornata inizia all'alba con 30 minuti di bici ellittica o tapis roulant. Nei weekend Harris si concede allenamenti più intensi partecipando una classe SoulCycle più lunga. Per lei è, dice, come andare in discoteca. Con il marito ama fare passeggiate di 10 km insieme. E dopo l'allenamento, una colazione nutriente: una ciotola di raisin bran con latte di mandorla, e tè con miele e limone.