GLI ITALIANI E IL SUPER BONUS
L’istituto demoscopico LAB.21.01 ha realizzato tra Marzo e Aprile 2024, un’indagine demoscopica tramite la somministrazione di 1.000 interviste valide e complete alla popolazione italiana maggiorenne.
A quattro mesi dall’inizio del 2024, con ormai alle spalle il COVID-19, ancora su l’economia degli italiani pesa l’onda lunga dei provvedimenti economici messi in atto all’epoca dal governo guidato da Giuseppe Conte. Tra questi quello che sembra aver impattato maggiormente sull’economia dello stato è il cosiddetto Super Bonus.
Come è noto il superbonus è “l’agevolazione fiscale disciplinata dall’articolo 119 del decreto legge n. 34/2020 (decreto Rilancio), che consiste in una detrazione del 110% delle spese sostenute a partire dal 1° luglio 2020 per la realizzazione di specifici interventi finalizzati all’efficienza energetica e al consolidamento statico o alla riduzione del rischio sismico degli edifici”
A distanza di quattro anni il governo Meloni, e più nello specifico il ministro Giorgetti, individuano proprio nel super bonus uno dei principali fattori che hanno portato al dissesto dei conti pubblici italiani.
Ma cosa ne pensano gli italiani? Per il 39,8% degli intervistati è stato un incentivo positivo, mentre per 6 italiani su 10 (60,2%) ha contribuito in maniera determinante al dissesto dei conti pubblici italiani.
Tra le priorità dell’agenda economica del governo Meloni gli italiani mettono al primo posto, con il 30,1% delle preferenze, la riduzione delle tasse seguita da più incentivi per il lavoro (21,6%).
In terza posizione gli italiani vedono prioritarie le visure contro il caro prezzi (18,2%) seguite dagli investimenti sulla sanità (11,3%), dall’aumento delle pensioni (10,1%) e dagli investimenti sulla sicurezza (8,7%).