LA PREVENZIONE DELLE MALATTIE CARDIOVASCOLARI
Ogni anno, le malattie cardio-cerebrovascolari causano oltre 18,6 milioni di morti nel mondo, e in Italia ben 127.000 donne e 98.000 uomini, per un totale di oltre 220.000 persone, muoiono a causa di infarto del miocardio, scompenso e ictus cerebrale, rappresentando la principale causa di decesso. In particolare, secondo i dati Istat 2018, la cardiopatia ischemica è responsabile del 9,9% di tutte le morti mentre gli accidenti cerebrovascolari dell'8,8%.
Chi sopravvive a un attacco cardiaco è destinato a diventare un malato cronico. La malattia modifica la qualità della vita e comporta notevoli costi economici per la società. In Italia la prevalenza di cittadini affetti da invalidità cardiovascolare è pari al 4,4 per mille (dati Istat). Il 23,5% della spesa farmaceutica italiana (pari all'1,34 del prodotto interno lordo), è destinata a farmaci per il sistema cardiovascolare
Risulta pertanto evidente il ruolo fondamentale giocato dalla prevenzione dei principali fattori di rischio cardiovascolare, legati principalmente alle abitudini di vita, che predispongono a tali patologie.
Mentre età, sesso e familiarità sono evidentemente fattori di rischio non modificabili, i principali fattori di rischio su cui possiamo agire con il nostro stile di vita sono fumo, pressione arteriosa, colesterolemia totale e HDL, glicemia, peso corporeo ed attività fisica.
Il fumo, dopo l’età, è il fattore più importante nell’aumento del rischio cardiovascolare. Già dopo pochi anni dall’aver smesso di fumare, il rischio cardiovascolare si riduce in modo rilevante. È dannoso sia il fumo attivo che quello passivo, compreso quello delle sigarette elettroniche.
Per quanto riguarda l’alimentazione è importante seguire regole generali quali : aumentare il consumo di frutta fresca, verdure, ortaggi e legumi, privilegiare gli oli vegetali e le carni magre, limitare il consumo di insaccati e formaggi, ridurre il consumo di dolci, privilegiare i prodotti integrali ricchi di fibre, limitare il consumo di sale e l’uso di bevande zuccherate, ridurre il consumo di bevande alcoliche.
Da non dimenticare il peso negativo della sedentarietà. L’esercizio fisico svolto con regolarità rafforza il cuore e migliora la circolazione sanguigna. Non è necessario fare sport o svolgere attività particolarmente faticose: è sufficiente camminare per 30/40 minuti al giorno e, se possibile, salire le scale a piedi.
Secondo l’ESC ( Società europea di cardiologia) la prevenzione delle malattie cardiovascolari non si può limitare ai soggetti considerati a rischio, ma deve essere applicata alla popolazione generale; inoltre, l’invecchiamento della popolazione e l’aumento dell’aspettativa di vita impongono di considerare la prevenzione anche nelle fasce di età più anziane ( over 70).
In quest’ottica risulta fondamentale l’ausilio del medico curante nel consigliare in modo scadenzato l’esecuzione di analisi del sangue atte alla verifica dei valori ematochimici che giocano un ruolo chiave nella salute del sistema cardiovascolare: profilo lipidico ( colesterolo totale, hdl, ldl – trigliceridi), glicemia ed emoglobina glicata, uricemia, omocisteinemia, elettroliti ematici, proteina C reattiva, biomarcatori.
Importante eseguire con regolarità accertamenti cardiovascolari di primo livello dal proprio specialista come elettrocardiogramma, ecocardiogramma colordoppler, ecocolordoppler arterioso, elettrocardiogramma da sforzo. In seguito a tali accertamenti e ad un’accurata visita specialistica con misurazione della pressione arteriosa, il cardiologo procederà eventualmente a consigliare esami diagnostici di secondo livello.