10 COSE CHE NON SAI DI NANNI MORETTI
di Elena Oddino
Ha compiuto 70 anni il 19 agosto, ma Nanni Moretti, da quando ha iniziato la sua carriera, ad oggi, non è cambiato di una virgola. Regista, attore, sceneggiatore e produttore, ha mantenuto lo stesso amore per il cinema, la stessa voglia di far film dove il protagonista, anche se non appare, è sempre lui, e anche lo stesso carattere poco morbido. Riservato, con l'antipatia per le interviste e spesso per i media in genere, Nanni appare spesso scostante e scontroso. Sul set però non ne sbaglia una. Come con l'ultimo film “Il Sol dell'avvenire”, dove ritroviamo tutti i tic e le sue manie con cui ha conquistato il pubblico e riempito le sale d' Italia. Moretti ci ha dato film cult indimenticabili, che restano nella storia del cinema. Ma di lui si sa poco. Ecco allora 10 cose che di Nanni certo non conoscete.
1 – Infanzia - Giovanni Moretti, detto Nanni è nato non a Roma, come molti pensano, ma a Brunico, il 19 agosto del 1953. Da sempre però vive a Roma, città che adora e che lo ha adottato. Figlio di Luigi Moretti, docente universitario di epigrafia greca, e Agata Apicella, professoressa di Liceo, Nanni da sempre ha due grandi passioni, il cinema e la pallanuoto, che ha praticato a livello agonistico, nella Lazio in serie A e poi nella nazionale giovanile.
2 – Gli inizi - Dopo la maturità al Liceo Classico Lucrezio Caro di Roma, Nanni vende la sua collezione di francobolli per comprare una Super8, con cui gira i primi cortometraggi nel 1973. "Il pomeriggio andavo al cinema Mignon, al Nuovo Olimpia, o al Farnese per vedere i classici, i film d'autore degli anni '60, come Polanski e Skolimovski” ha raccontato Moretti. “La sera andavo a pallanuoto. Mi piaceva Fellini. Mi sono formato con quel cinema, Bertolucci, Bellocchio, Taviani, Pasolini, Ferreri, Olmi".
3 - Carriera – Gira i primi due cortometraggi con un budget limitato nel 1973, "La sconfitta" e "Patè de bourgeois". Tre anni dopo realizza il primo film, simbolo di un'epoca, "Io sono un autarchico", dove protagonisti sono i rapporti, gli amori e le delusioni della generazione post '68. Nel '78 arriva “Ecce bombo” che diventerà un cult. Negli anni ’80 Moretti realizza alcuni dei suoi film più belli, come “Sogni d’oro” (1981), “Palombella rossa” (1989), “La messa è finita” (1985). Mentre negli anni ’90 escono i tre capolavori “Caro diario” (1993), “Aprile” (1998) e “La stanza del figlio” (2001). Nel 2006 "Il caimano", ispirato alla figura di Silvio Berlusconi, scatena polemiche. Seguono “Habemus Papam” (2011), “Mia madre” (2015) e “Tre piani” (2021). Fino all'ultimo, “Il Sol dell'avvenire”.
4 – Matrimonio – Nanni è stato sposato con Silvia Nono,traduttrice e figlia del musicista Luigi Nono, da cui ha avuto il figlio, Pietro, nato a Roma nel 1966. La coppia ha divorziato nel 2000.
5 - Il figlio pittore - Pietro Moretti è un pittore molto quotato. Ha da poco festeggiato la sua prima mostra personale, alla Galleria Doris Ghetta di Milano, dove ha esposto lo scorso maggio. Ha studiato alla Slade School of Art di Londra dove si è diplomato nel 2020. E' stato attore nel film Aprile, ma poi la passione per colori e pennelli lo ha allontanato dal set. Nel 2022, a 26 anni, un suo quadro “La visita, un’altra visita”, è stato acquistato dal Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea per 8.000 euro. I temi che Pietro affronta spesso riguardano le emozioni e le vibrazioni umane. “Mi piace come la pittura, proprio per la sua impossibilità di essere simile ad un testo, un fumetto o un film, insegni a rivedere ciò che si crede di vedere” ha detto una volta il pittore Moretti. “Ciò la rende più vicina alla vita. A differenza di un film o di un brano musicale, la pittura non finisce, si può guardare un quadro quanto si vuole, per secondi o per ore”.
6 - Malattia - Nanni Moretti ha dovuto combattere con un linfoma di Hodgkin, e nel 1993, in “Caro Diario”, aveva raccontato del suo tumore sconfitto. Recentemente ha detto di averne vinto un altro, 20 anni dopo, in un’altra parte del corpo.
7 – Roma - Per Moretti, Roma “è un po’ come mia madre”. Qui vive dagli anni '80, prima nel quartiere Trieste e poi a Monteverde. E qui ha girato quasi tutti i suoi film. Nel quartiere Prati si svolgono “Ecce Bombo” e “Tre piani”, “Bianca” invece tra Monteverde e l'Aventino. ”Caro diario” ci porta al Gianicolo, ai Parioli e alla Garbatella. “Aprile” tra via delle Botteghe Oscure e l’Isola Tiberina.
8 - Torta Sacher – una delle sue passioni e un dolce che è diventato quasi un simbolo nei suoi film. “Continuiamo così, facciamoci del male” diceva nel film “Bianca”, amareggiato davanti a chi non aveva mai assaggiato la celebre torta viennese, una frase diventata iconica! Dal 1986 questo è il nome anche della sua casa di produzione, la Sacher film, e dal '91 anche del suo cinema, Nuovo Sacher, ricavato da un ex dopolavoro ferroviario, a Trastevere.
9 - Carattere – Nanni Moretti non è simpatico a tutti. C'è chi lo trova noioso, bacchettone, scontroso, auto-celebrativo, egocentrico, come nella sua fase politica in cui organizzava girotondi come protesta pacifica. È uno che baruffa con i giornalisti perché non usano le parole giuste, e non si concede mai alle interviste. Certo, fa di tutto per risultare scostante. Però i suoi film incantano, le sue frasi restano storiche, e le scene dei suoi film hanno resistito al tempo.
10 - Frasi celebri – Ecco alcune perle dei suoi film rimaste nella memoria di tutti.
“Che dici vengo? Mi si nota di più se vengo e me ne sto in disparte o se non vengo per niente?“ (Ecce bombo). “Giro, vedo gente, mi muovo, conosco, faccio delle cose” (Ecce bombo). “Non me ne andrò mai da questa casa, non lo voglio superare il complesso di Edipo” (Sogni d’oro). “Siamo diversi, ma siamo uguali agli altri, ma siamo diversi” (Palombella rossa). “Io credo nelle persone, però non credo nella maggioranza delle persone” (Caro diario). “D’Alema di’ una cosa di sinistra, di’ una cosa anche non di sinistra, di civiltà. D’ Alema di’ una cosa, di’ qualcosa, reagisci”. (Aprile).