CALDO E CUORE
Dopo una primavera incerta e piovosa gli esperti ipotizzano una stagione estiva con un crescente tasso di umidità, venti caldi provenienti dal continente africano e temperature in costante aumento fino a raggiungere vette record.
Il nostro organismo come tollera queste condizioni climatiche estreme? Ci sono pericoli per i cardiopatici? Quali precauzioni vanno prese per evitare che un clima del genere possa avere ripercussioni negative sul nostro sistema cardiovascolare?
Secondo autorevoli studi effettuati per valutare i danni delle alte temperature sull'organismo le categorie maggiormente a rischio sono rappresentate dai bambini sotto i 12 mesi e gli adulti sopra i 60/70 anni. Le persone considerate a rischio maggiore sono quelle impiegate in attività fisicamente pesanti, spesso appartenenti alle classi socioeconomiche più basse. Tra i principali fattori di rischio comportamentali particolare menzione va fatta per le persone che vivono da sole, le persone costrette a letto, coloro che assumono tranquillanti, le persone che soffrono di una malattia mentale o di alcoolismo, coloro che non lasciano il proprio domicilio almeno una volta al giorno, le persone che vivono ai piani superiori di un edificio. A livello di patologie pregresse i rischi maggiori in caso di temperature elevate interessano le patologie respiratorie e le patologie cardiovascolari. Sono le persone anziane quelle più a rischio: questo potrebbe essere dovuto a una più limitata tolleranza ai cambiamenti di temperatura in questi soggetti: le ridotte capacità di termoregolazione e sensibilità alla temperatura aumentano il rischio d'ipertermia o ipotermia, che a loro volta rafforzano i fattori di rischio e possono provocare o aggravare patologie cardiovascolari. Tra le altre patologie a rischio si possono menzionare le patologie cerebrovascolari, i dismetabolismi, il diabete e le malattie del sistema genito-urinario. Come ricorda l'OMS nel 2003, all’ondata di caldo registrata in Europa furono attribuite ben 45mila morti. Entrando nello specifico del sistema cardiovascolare, menzione particolare va data al controllo della pressione arteriosa. L'aumento della temperatura induce vasodilatazione, spesso spiccata, con diminuzione anche significativa della pressione. Una diminuzione repentina e significativa della pressione comporta una riduzione dell'afflusso di sangue a livello cerebrale ( in particolar modo negli anziani), un sovraccarico del lavoro cardiaco con tachicardia riflessa ed una perdita di liquidi con rischio di disidratazione. Motivo per cui i pazienti che assumono terapia antipertensiva devono controllare con particolare attenzione i valori pressori ed informare il proprio medico curante che apporterà eventuali variazioni nei dosaggi dei farmaci.
Molto importante è compensare la perdita di liquidi e sali minerali idratandosi ed assumendo integratori; in estate, infatti, può abbassarsi il potassioe l’ipopotassiemia facilita le aritmie, dalle semplici extrasistoli ad episodi di tachicardia e/o fibrillazione atriale.
Le principali regole per far si che il torrido caldo estivo non abbia ripercussioni significative sulla nostra salute, sia in caso di soggetti sani che affetti da patologie, sono le seguenti:
- limitare ed in alcuni casi evitare l'esposizione diretta al sole, prediligendo per uscire le prime ore del mattino ed il tardo pomeriggio 2) in caso di esposizione diretta al sole munirsi di copricapo o bagnarsi spesso la testa 3) idratarsi frequentemente, evitando le bibite ghiacciate 4) integrare le perdite di minerali con un largo consumo di frutta e verdura, o assumendo integratori alimentari specifici 5) per chi va al mare cercare di rimanere in spiaggia per un numero limitato di ore ( principalmente prima mattina o tardo pomeriggio), idratarsi, evitare i bagni in acqua fredda dopo essere stati esposti per lungo tempo al caldo ( soprattutto per i cardiopatici) 6) cercare di soggiornare in zone ombreggiate della casa ed usare, se possibile, l'aria condizionata in modo moderato ma continuo nelle ore più calde 7) per chi assume terapie cardiovascolari monitorare con frequenza i parametri “pressione arteriosa” e “frequenza cardiaca” ed informare il proprio medico di eventuali variazioni
In conclusione, probabilmente una torrida estate ci aspetta “al varco”, cerchiamo di mettere in atto una serie di comportamenti corretti e di adottare uno stile di vita adeguato alle alte temperature, i colpi di calore e la disidratazione possono interessare anche soggetti giovani e sani; per quanto riguarda anziani e cardiopatici è consigliata un'attenzione ancora maggiore alle abitudini quotidiane ed un tempestivo consulto con il proprio medico in caso di malessere anche generalizzato.