VINCENZO CAPUA
Chitarra & pallone
Cantautore, chitarrista e musicista che
ha partecipato al Festival di Castrocaro
su Rai 1 ed è stato tra i protagonisti del programma EdicolaFiore di Fiorello. Il suo ultimo singolo "Polvere" racconta
dei delicati equilibri delle storie d'amore.
Abbiamo incontrato l’artista per conoscere qualche dettaglio della sua vita privata e i progetti lavorativi futuri.
Qual è lo sport che ami seguire?
Sono da sempre “malato” di calcio. Sono uno di quelli che si guarda tutte le partite di Serie A, e che durante il weekend monopolizza la televisione, per la felicità del resto della famiglia. Oltre al Calcio mi piace seguire il Tennis, sono un grande fan di Rafa Nadal, ed ho seguito con passione la sua ultima impresa agli Australian Open.
Qual è la tua squadra del cuore?
Sono un grande tifoso della Roma. Forse anche troppo tifoso, perché la nostra Roma ci fa soffrire, ma è la sofferenza più dolce che ho. Sono un assiduo frequentatore dello Stadio Olimpico e condivido questa mia passione con mio fratello. La fede romanista mi è stata trasmessa da mia madre che è sempre stata una tifosa accanita. Come tanti romanisti sono pazzo di Francesco Totti, ed anche per questo gli ho dedicato una canzone che si chiama “Immortale”, e la cosa più bella è che a Francesco è piaciuta molto.
E quello che invece pratichi?
Gioco a calcio da quando ho 3 anni, ho giocato per tanti anni in Promozione da difensore centrale. Da qualche anno ho avuto una metamorfosi e sono diventato un centravanti numero 9. Adesso continuo a giocare in alcuni tornei di calciotto. Poi gioco con la Nazionale Italiana Cantanti, e quella è una fantastica avventura, perché giochiamo a calcio facendo beneficenza e solidarietà. Per me è un onore far parte di un'associazione come la Nazionale Cantanti, che in 40 anni di storia ha devoluto oltre 100 milioni di euro in beneficienza.
Come è nata la tua vocazione artistica e quali sono i tuoi modelli?
È nata grazie a mio padre, che mi ha trasmesso la sua passione per la chitarra e mi ha insegnato i primi rudimenti artistici. Da quel momento ho scoperto un amore immenso per la musica che mai avrei immaginato prima, ed ho iniziato a suonare ed a scrivere canzoni. I miei modelli sono i grandi cantautori italiani, uno tra tutti Lucio Battisti. È con le sue canzoni che ho imparato a suonare la chitarra. Poi c'è Fabrizio Moro, che è stato un po' un maestro perché mi ha voluto per aprire i concerti dei suoi tour, e questa cosa non la dimenticherò mai.
Parlaci della tua musica. Quali sono gli argomenti che la caratterizzano? Di cosa ti piace parlare nei tuoi testi?
Nei miei testi racconto la mia vita, le mie esperienze, ma racconto anche storie che non mi riguardano in prima persona ma che secondo me vale la pena raccontare. Cerco di raccontare i dubbi, le ansie, le paure e le insicurezze che spesso attanagliano ognuno di noi. Racconto storie d'amore, ma anche storie di vita, e cerco di farlo in maniera cruda e reale. Poi sono un sognatore e sono un'ottimista, e mi piace portare questo mio lato anche nelle canzoni.
A quale, tra le tue opere, sei più legato?
È difficile rispondere a questa domanda, perché ogni canzone per un cantautore è come un figlio. Diciamo che ad ogni momento della mia vita c'è una mia canzone a cui sono più legato. Adesso sono legato molto a Polvere perché è l'ultimo brano che ho pubblicato, ma potrei dirti anche “E ci sei tu”, perché mi ha lanciato portandomi al Festival di Castrocaro ed è diventata poi un tormentone all'Edicola fiore di Fiorello, venendo poi addirittura inserita nella compilation Hit Mania Estate.
Quale invece parla più di te?
Forse la canzone che parla più di me deve ancora uscire. Si chiama “Cantautore “, l'ho scritta un po' di tempo fa, e farà parte dell'album a cui sto lavorando. Vorrei fosse anche il titolo dell'album.
Parlaci del tuo nuovo singolo.
Polvere è una canzone piena di vita reale, che racconta gli alti e bassi costanti che vive una storia d'amore. C'è la malinconia che prende il sopravvento quando le cose non funzionano, c'è la rabbia che nasce quando non ci si riesce a capire, c'è la voglia e la speranza di farsi accettare dall'altro nonostante i difetti, le incomprensioni e gli eccessi. La ricerca di un delicato equilibrio da trovare tra le nostre imperfezioni. A volte tendiamo ad esasperare i problemi della nostra vita, facendoli diventare come
dei mostri giganti ed insuperabili, quando poi in realtà, se fossimo in grado di
affrontare le cose nel modo giusto, capiremmo che i nostri problemi sono in realtà piccoli ed insignificanti come la Polvere. Sta solo a noi capire come farlo.
Progetti per il futuro?
Sto lavorando ad un album, ho tante canzoni nel cassetto, e spero di dargli
vita nell'estate del 2022. Poi avrò tanti concerti questa estate, e non vedo l'ora di tornare a suonare dal vivo. La dimensione live è quella che mi piace di più. Mi ricarica e mi dà un’energia infinita, non potrei vivere senza.
Poi c'è sempre la Radio. Sono in onda ogni sabato mattina su Radio Italia Anni 60 Roma 100.5 Fm, ed anche con la radio abbiamo tanti progetti entusiasmanti. Nel mio futuro vedo tanta radio e tanta musica, sempre ad alto volume!