Le vere storie al Cinema/ 2010
The Fighter. Nel nome del fratello...
Contro tutto e tutti, la famiglia che divenne l'orgoglio d'America.
Un trionfo. Un successo senza precedenti. Il film sul mondo della Boxe che ha messo in secondo piani i classici sul Pugilato. The Fighter, pellicola ispirata alla vita e alla storia sportiva del pugile americano di origine irlandese Micky Ward, uno straordinario Mark Wahlberg, campione nella categoria pesi leggeri, famoso per aver incontrato per tre volte il pugile di origine italiana Arturo Gatti, e del suo fratellastro, pugile per un breve periodo e allenatore di Ward, Dicky Eklund, strapremiato Christian Bale in una delle sue interpretazioni migliori dell'eccellente carriera. Quest'ultimo nella sua breve carriera pugilistica si è scontrato con il campione del mondo degli anni settanta Sugar Ray Leonard.
Dicky e Micky sono fratellastri ed entrambi pugili. Dicky, ormai ritiratosi dal ring e divenuto tossicodipendente, viene contattato dalla HBO per un documentario sulla sua vita, avendo in passato avuto un incontro (perso ai punti) con Sugar Ray Leonard. L'emittente televisiva lo segue nel suo quotidiano per diciotto mesi e in questo progetto vengono coinvolti anche Micky e tutta la famiglia.
Nel frattempo, Micky tenta una scalata al successo nel pugilato, seguendo i consigli della madre che gli fa da manager e del fratellastro che gli fa da allenatore. La loro presenza, invadente ed eccessiva, si rivela deleteria per la carriera di Micky, che, nonostante tutto rimane legato alla famiglia e ne segue i suggerimenti. Prima di un incontro nel quale verrà massacrato, Micky incontra Charlene, un'avvenente barista e inizia una relazione con lei. Durante la loro storia, lei gli aprirà gli occhi sulla realtà che lo circonda e lo spronerà sempre di più a compiere scelte autonome.
Intanto Dicky continua a perseverare nel considerarsi una leggenda locale. Una sera, trovandosi a corto di denaro, truffa e deruba uno sconosciuto e viene arrestato da una pattuglia di polizia che, dopo averlo inseguito e acciuffato, inizia a picchiarlo brutalmente. Micky, intervenuto per aiutarlo, subisce una grave ferita ad una mano. Questa ferita, e la sua lenta guarigione costituiscono il momento di svolta per Micky, che con l'ingombrante fratello in carcere, torna ad allenarsi con un nuovo team e a guadagnare fiducia in se stesso.
La sera della diretta televisiva del documentario su Dicky, questi si pregusta un momento di gloria, accolto nella stanza della televisione dall'entusiasmo generale degli altri detenuti. Il documentario però non glorifica i pochi successi sportivi del pugile, ma ne ritrae la profonda e drammatica tossicodipendenza da crack (dalla quale, tra l'altro, è uscito grazie all'astensione forzata del carcere). Questo filmato provocherà profondo turbamento nei due fratelli, nella madre Alice e nella famiglia in generale.
Quando Dicky esce di prigione però, Micky realizza l'importanza del suo ruolo nel suo successo e gli concede un'altra possibilità di allenarlo per l'incontro decisivo della sua vita da pugile. Dicky si rende conto che il protagonista non è più lui, ma il fratellastro e dopo aver riguadagnato la fiducia di Charlene, lo allena e gli fa da secondo sul ring. Micky vince l'incontro per il titolo WBU di pesi welter leggeri contro Shea Neary, riscattando la sua carriera e l'affetto della famiglia.
La pellicola doveva inizialmente essere diretta dal regista Darren Aronofsky, che nel 2008 diresse The Wrestler, e il ruolo di Eklund doveva essere affidato a Brad Pitt. L'attore rinunciò perché impegnato in altri progetti e al suo posto fu proposto Matt Damon. Dopo l'abbandono del regista newyorkese la regia del film venne affidata al regista e sceneggiatore di origine americana David O. Russell. Il ruolo del fratellastro di Mark Wahlberg venne infine affidato a Christian Bale che per interpretarlo si sottopose nuovamente ad una trasformazione drastica del suo fisico, come già aveva fatto nel 2004 per L'uomo senza sonno e nel 2006 per L'alba della libertà.