UMBRIA BELLA E SICURA
www.umbriatourism.it
Credits: @GOOOD Paolo Petrignani & Marcello Scopelliti
Tutte le attività sportive e per il tempo libero nel
Cuore Verde d’Italia: l’Umbria è una palestra naturale per tutte le età
Trekking
l’Umbria offre territori a chi piace camminare per scoprire borghi e immergersi nella natura, con percorsi adatti a tutti, a chi è esperto e a chi non lo è, a chi vuol farlo solo in giornata o a chi ha più tempo a disposizione. Un mondo a sé sono poi quei sentieri in cui la spiritualità pervade. Ecco i cammini più famosi che coinvolgono il territorio umbro.
CAMMINO DI BENEDETTO
Il cammino di Benedetto è un itinerario che parte da Norcia e giunge a Montecassino, attraverso borghi e strade dove è nato e si è diffuso l’ordine benedettino.
Lungo l’itinerario lungo 300 km si possono scoprire le ricchezze di un territorio di grande interesse artistico, storico e naturalistico: un percorso in cui la spiritualità benedettina si fonde ad una storia ultra millenaria tra scorci paesaggistici sorprendenti ; qui la natura è rigogliosa e incontaminata. Lungo il cammino si scopre una parte d’Italia poco conosciuta, si incontrano paesi dal fascino incantevole e luoghi suggestivi, si respira spiritualità negli innumerevoli luoghi di culto che si incrociano, ed in essi ci si accosta alla pace.
VIA DI FRANCESCO
L’identità della Via di Francesco si lega indissolubilmente alla persona del Santo originario di Assisi: camminare nelle terre dove egli ha vissuto significa confrontarsi, passo dopo passo, con la sua visione della vita. Non è soltanto la Via dal punto di vista naturalistico, o per il patrimonio storico che si incontra lungo il Cammino, la Via di Francesco è animata da una presenza affascinante, che è in grado di offrire risposte convincenti alla ricerca che muove il camminare. La Via di Francesco non è un cammino storico, consacrato da pellegrinaggi di tradizione millenaria, bensì è un itinerario che collega i luoghi della vita del Santo rimasti inalterati nella loro spiritualità ma anche nel rispetto e nella gratitudine per il Creato e nella generosa accoglienza dell’altro. Due i percorsi: al nord, da La Verna ad Assisi ; al sud che arriva fino a Roma attraverso Assisi e la Valle Santa reatina, quasi 500km da percorrere a piedi, in bicicletta o a cavallo in una meravigliosa cornice naturale, attraverso luoghi che trasmettono grandi emozioni in una meravigliosa esperienza con il mondo, con l’uomo e con Dio.
VIA AMERINA
La Via Amerina è un percorso assai antico, risale infatti al III sec. a.C., come “cucitura” di tracciati locali precedenti: oggi è possibile percorrere a piedi, come gli antichi pellegrini, il tratto da Perugia a Roma. Ne è stato infatti ripristinato e segnalato l’itinerario, con il triplice scopo di riproporre il valore del pellegrinaggio come strumento di ricerca interiore e percorso di conversione; di riscoprire l’importanza culturale della Via Amerina; di creare l’opportunità per un incontro piacevole e arricchente con un territorio dotato di grandi risorse umane e ambientali. La distanza a piedi da Perugia a Roma è di circa 200 km, suddivisi in 11 tappe. La Via Amerina, in qualità di antico itinerario, ha da offrire al pellegrino e al turista un patrimonio storico artistico di grande valore e suggestione, che va dalle “tagliate” falische, alle catacombe paleocristiane, ai castelli e monasteri medievali.
A Cavallo nelle terre del Trasimeno
In questo percorso vogliamo offrirti uno spunto per una passeggiata a cavallo che ti offrirà una particolare e suggestiva veduta del Lago Trasimeno. Parti dal Romotorio di Pozzuolo, una piccola frazione di Castiglione del Lago: fermati a visitare la piccola chiesa del XVII secolo dedicata a Sant’Antonio Abate e detta, appunto, Romitorio. Imbocca il viale in direzione Piana, e, guardando sulla destra, non potrai fare a meno di ammirare la meravigliosa vista del Lago Trasimeno. Se sei fortunato ed è un giorno particolarmente limpido puoi addirittura ammirare le cime del Monte Tezio. Percorri altri 600 metri e gira, imboccando una strada in discesa che passa tra due piccoli laghi, dove, secondo la stagione, puoi osservare uccelli come anatidi e trampolieri. Inizia a risalire la costa e ad un certo punto ti lascerai sulla sinistra il Cimitero di Pozzuolo; ora imbocca una delle due strade strette che ti trovi innanzi (entrambe confluiscono su una strada più grande). Su questa strada trovi una casa che ha alla sua destra una strada, imboccala e percorri il bellissimo viale alberato: da qui si stagliano dinnanzi a te le acque del lago Trasimeno. Puoi distinguere chiaramente il centro storico di Castiglione del Lago. Una volta oltrepassato un ponticello attraversa la strada asfaltata ed entra nuovamente in un sentiero interpoderale che ti condurrà fino alla Chiesa di Piana. Se hai bisogno di una pausa oppure vuoi gustare un buon panino con gli affettati tipici della zona, fermati al bar vicino alla chiesa. Dopo di ché riparti e goditi il paesaggio che si presenterà diverso secondo la stagione della tua visita: in zona ci sono molti vivai che rendono i colori intorno a te unici e caratterizzati dei cicli di produzione. Rimonta in sella e segui il viale di Pallareto: questa strada ti riconduce, attraverso una zona di macchia mediterranea, verso dei campi dove è molto probabile avvistare dei simpatici caprioli. Seguendo lo stradone giungerai in Località Scopi dove si trova una strada interpoderale che ti ricondurrà dritto al Romitorio di Pozzuolo, da dove sei partito. Per questo itinerario hai bisogno di circa tre ore: non perdere l’occasione di vedere un angolo magico di Umbria da una prospettiva inedita!
Parapendio in Umbria
Le correnti ascensionali dell’Umbria hanno favorito negli anni la pratica di uno sport davvero mozzafiato: il parapendio. In questi territori che sono nate numerose scuole di volo, alle quali consigliamo di affidarti per vivere un’esperienza in tutta sicurezza, anche con i bambini al seguito. Le località di decollo possono essere diverse, ti raccomandiamo di consultare le previsioni meteorologiche di volta in volta per scegliere la zona che ti interessa maggiormente e verificare che sia nelle migliori condizioni per la pratica di questo sport.
Vari i dislivelli affrontabili, diversi i punti di vista mozzafiato sul paesaggio umbro, con decolli a partire da varie zone della regione. Di seguito ti riassumiamo quelle migliori per la pratica del parapendio.
- Castelluccio di Norcia e Monti Sibillini
- Monte Subasio
- Monte Pennino a Colfiorito
- Monte Cucco
Qualunque sia il luogo del tuo volo in parapendio in Umbria, potrai essere sicuri che ai tuoi occhi si apriranno scenari incredibili. Il nostro consiglio? Quando sarai in volo pensa solo a rilassarti, assaporando il piacere di scivolare nell’aria, godendoti un’emozione tutta tua.
Nelle viscere della montagna:
la grotta del Monte Cucco
L’acqua che scava lentamente la roccia, gli odori della profondità della montagna, immagini e figure create dalle formazioni calcaree interne: tutto ciò è il risultato sensoriale che hai all’interno della grotta del Monte Cucco. La grotta énbspun posto che devi visitare se ti trovi a Gubbio o dintorni ed è sì adatta a speleologi esperti, ma ci sono anche molti percorsi per chi, semplicemente, vuole fare un’escursione. Le sfumature della natura ti accompagnano in silenzio nel ventre del monte, i giochi di luce disegnano sulle pareti delle forme oniriche in un eccezionale susseguirsi di pareti, caverne, canali, laghetti: un mondo fiabesco creato dall’incessante opera della natura. Ogni cavità è un susseguirsi di formazioni stalattitiche e stalagmitiche di grande effetto. Inoltre, tra le tante formazioni fantastiche, si aprono piccoli laghi e scorrono rivoli d’acqua. Da queste sale principali partono una serie di cunicoli, corridoi e diramazioni che si aprono su altrettanti ambienti. Dalla Sala Margherita si raggiunge, ad esempio, un ramo ascendente molto interessante, la Galleria delle Ossa, che nella sala terminale (sala dei Faraoni), presenta il pavimento coperto di ossa di animali vissuti oltre 20000 anni fa durante l’ultima glaciazione: rinoceronti, orsi, stambecchi, martore, cervi, buoi.
Torrentismo in Valnerina
Lo sport e l’avventura sono la tua passione? Non vedi l’ora che sia primavera per poter scovare gli scorci più impervi, imbracarti e scendere tra le montagne solo con l’aiuto delle tue braccia? Torrentista più o meno esperto che tu sia, le Forre della Valnerina sono quello che fanno al caso tuo. Le Forre di Pago si trovano a Scheggino. Questa zona è famosa per uno dei prodotti tipici umbri più pregiati: il tartufo nero. Ritagliati qualche ora di tempo per fare un giro tra negozi e botteghe in cui acquistarlo in purezza o nelle sue molte applicazioni gastronomiche.
L’itinerario nella forra di Pago delle Fosse è uno dei più affascinanti di tutta l’Umbria e l’alternanza di tratti di marcia a discese ripide, ne fa un percorso adatto anche a principianti (allenati) alla prima discesa.
Per cominciare il percorso, raggiungi il paese di Ceselli, gira a destra oltrepassando un ponte e imbocca la prima stradina bianca sulla destra che conduce a un vasto pianoro che è l’uscita della forra. Torna quindi sulla strada asfaltata e prosegui a destra verso il monte, fino al paese di Monte San Vito. Sei quasi arrivato all’ingresso delle Forre di Pago. Prima di cominciare la discesa, ricordati di procurarti l’attrezzatura necessaria: due corde da almeno 35 metri, muta e calzari, casco, imbracatura, moschettoni, discensori e zaini e scarpe tecniche.
Pago delle Fosse è un vero e proprio canyon, profondamente inciso su una faglia preesistente e rimodellato dalle acque che oggi lo hanno quasi abbandonato, salvo nei periodi fortemente piovosi. La mancanza di acqua, però, non pesa affatto perché l’ambiente isolato e selvaggio offre un’atmosfera primordiale e suggestiva che rende questa gola la più spettacolare tra quelle della Valnerina. Le pareti, grigio calcare massiccio, ti accompagnano nella discesa in una vegetazione rigogliosa, creando un contrasto suggestivo ed emozionante che sorprende un metro dopo l’altro. Il primo tratto di questa discesa è davvero qualcosa di unico, la wilderness è bellissima. La seconda parte, più infossata e umida rispetto alla prima, da cui è separata da un tratto di marcia, termina oltre una condotta in cemento sospesa tra le pareti. La Forra di Casco rappresenta invece una discesa classica del circuito torrentistico appenninico. Partendo sempre da Scheggino e attraverso un bel sentiero boscoso d’accesso, si arriva alla forra alla scoperta di canyon, rarità faunistiche e panorami mozzafiato sulla Valnerina fino ai Sibillini.
Sempre in Valnerina, a Vallo di Nera, nella Forra di Roccagelli potrai scendere, con l’aiuto della corda, sette cascate in rapida sequenza, la maggiore di 16 m. L’assenza di vasche profonde rende questa forra l’ideale per avvicinarsi al moderno canyoning sportivo.
Arrampicata a Ferentillo:
il luogo ideale per i free climbers
C’è chi passa le proprie giornate libere passeggiando in riva al lago e chi preferisce l’adrenalina di una scalata lungo la roccia: quest’ultimo è il caso dei free climbers. Roccia, acqua, terra: sono i tre elementi che si fondono insieme, plasmando le forme, il paesaggio e la natura che diventano protagonisti di questa terra. Una montagna dal paesaggio unico e irripetibile. La Falesia di Ferentillo è immersa nella Valnerina, vicina al centro del paese, e non distante dalla Cascata delle Marmore, una cascata artificiale costruita dai Romani nel III secolo a.C., tra le più alte d’Europa. Una visita al parco delle Cascate delle Marmore è una tappa obbligata se vi trovate in zona. La Falesia offre una vastità di vie dai 15 mt fino ai 120 mt (i settori sono 5: l’isola, le mummie, lo strittu, il balcone e il gabbio) per la scalata dai gradi adatti sia agli scalatori con meno esperienza, sia agli scalatori più esperti. Le Mummie presenta le vie più semplici e adatte ai principianti, mentre i climbers più scafati potranno cimentarsi con le vie più complesse della falesia nei settori il Balcone e il Gabbio. La Falesia è una delle zone più frequentate d’Italia per l’arrampicata sportiva, anche per l’attrezzatura su roccia sempre aggiornata e di ultima generazione. La natura incontaminata di questa zona offre quanto di più suggestivo un free climber possa desiderare: man mano che si sale, si gode di una vista della Valnerina sempre più emozionante. Pensa che è l’unico punto da cui la valle si può ammirare interamente, nella sua piena e incredibile bellezza.
Escursioni nei dintorni
della Cascata delle Marmore
Prendete nota delle suggestioni che riceverete da questo breve ma intenso tour in un lembo della conca ternana che ruota attorno alla Cascata delle Marmore, celebrata da artisti e scrittori di ogni epoca, definita da Lord Byron “orribilmente bella” e che, come un’attrice, è stata al centro di numerosi film, tra cui “L’Intervista”, del maestro Federico Fellini. Tutti sappiamo che si tratta di un’eccellente opera d’ingegneria, ma ci piace farvi conoscere la leggendaria storia d’amore da cui ha origine la Cascata. Essa narra della ninfa Nera e del suo amore per il pastore Velino. Quando la dea Giunone venne a sapere di questo amore profano, decise di punire la Ninfa portandola in cima al Monte Vettore dove la fanciulla fu trasformata in un fiume: il Nera. Velino decise di gettarsi dalla rupe delle Marmore per potersi ricongiungere alla sua amata. Quel salto d’acqua, oggi la Cascata delle Marmore, è il simbolo del loro amore eterno. A soli 6 km dalla Cascata c’è il Lago di Piediluco, sinuoso specchio d’acqua dove si riflette il minuscolo borgo circondato da boschi. Il luogo è un salotto di perfezione e armonia che induce alla contemplazione e al silenzio, ma anche allo sport come il canottaggio: qui si allenano da anni tutti i campioni della specialità grazie a condizioni di acqua e vento sempre ottimali. A circa 20 km da Piediluco è Ferentillo che sorge in una gola boscosa allo sbocco del fosso Salto del Cieco nel fiume Nera e si sviluppa su due nuclei, Matterella e Precetto.
Canottaggio al lago di Piediluco
Piccolo e suggestivo borgo di origine medievale posto lungo la riva dell’omonimo lago, Piediluco è il luogo ideale per appassionati di velismo, canottaggio e sci acquatico. Il lago di Piediluco è uno dei più bei campi di canottaggio d’Italia e d’Europa: la particolare leggerezza dell’acqua e la totale assenza di vento, infatti, agevolano lo scorrimento delle imbarcazioni, rendendolo un campo di regata d’eccezione.
È stato scelto dalla Federazione Italiana Canottaggio come sede del Centro Nazionale Remiero; qui si svolgono gare internazionali di canottaggio e le sue strutture sportive, oltre a quelle ricettive, sono utilizzate da atleti di tutto il mondo come sede ideale per ritiri e stage.
Circondato dal verde dei boschi, il lago può essere utilizzato per le sessioni di allenamento di canottaggio a livello agonistico, ma anche per un approccio amatoriale. Una piccola curiosità: sulla riva del lago opposta a quella su cui sorge il paese di Piediluco, si eleva il Monte Caperno, comunemente detto anche Monte dell’Eco perché in grado di ripetere distintamente un intero endecasillabo.
La vecchia ferrovia Spoleto-Norcia in bici
La ferrovia fu inaugurata nel 1926 e, per il tempo, rappresentava un vero e proprio capolavoro di ingegneria, con ben 377 opere d’arte realizzate in poco più di 50 chilometri, tra cui gallerie elicoidali e l’ardito ponte sul torrente Cortaccione. La ferrovia fu chiusa nel 1968 e, dopo molti anni di inutilizzo, nel luglio del 2014 sul tracciato della vecchia ferrovia è stato inaugurato l’attuale percorso ciclopedonale, oggi percorribile fino a Piedipaterno. Il percorso prende il via appena fuori Spoleto, lungo la strada che porta verso Forca di Cerro. Il tracciato è in sterrato ben battuto nella prima parte e un po’ più smosso nella seconda, quindi vi consigliamo di utilizzare una mtb. In più, non dimenticate che ci sono diverse gallerie completamente buie, che possono essere affrontate solo portando con voi una luce o una torcia. Dunque, se il tracciato da Assisi a Spoleto può essere affrontato proprio da tutti, qui un minimo di preparazione ed esperienza sono richieste; giusto quanto basta per godervi senza rischi quest’avventura.
L’Umbria in moto
Territorio prevalentemente collinare, l’Umbria è il luogo ideale per il turismo in motocicletta. Appuntamenti dedicati, motoraduni, idee per viaggiare in moto con percorsi che spaziano dalle città d’arte a spazi naturalistici, senza dimenticare soste culturali, cucina e prodotti tipici. Strade ricche di curve, dislivelli continui e traffico limitato: se ami i cordoli e le pieghe con il ginocchio a terra ti suggeriamo anche di passare per l’Autodromo dell’Umbria di Magione, poco distante da Perugia. Per goderti il tuo giro a pieno, lascia un po’ di spazio in valigia per una bottiglia d’olio, un formaggio o un salume di Norcia e per poterti divertire rispettando la tua e l’altrui sicurezza, ricorda di rispettare il codice della strada e di usare l’abbigliamento giusto: in questa sezione trovi tanti suggerimenti per programmare la tua vacanza in moto nel Cuore Verde d’Italia.