Intervista a Angelo Cito, Presidente FITA
di Chiara Soldi
Tra successi sportivi ed eventi internazionali, la Federazione Italiana Taekwondo diventa punto di riferimento mondiale. Ad aprile, a Milano, anche il torneo di qualificazione olimpica. Il Presidente: "Orgoglioso del movimento. Tokyo 2020? Ho grande fiducia nei miei ragazzi"
È stato un anno brillante quello della Federazione Italiana Taekwondo (Fita), che visto l’Italia conquistare il primo titolo mondiale con Simone Alessio, ottenere la qualificazione a Tokyo 2020 con Vito Dell’Aquila e organizzare quattro eventi di caratura mondiale tra cui una tappa di Grand Prix e i Campionati Europei e per finire lo stesso Pres.Cito nominato Supervaisor per Giochi Olimpici di Tokyo da parte della World Taekwondo. Il 2020, poi, è iniziato sulla stessa scia positiva con il secondo pass per i Giochi Paralimpici, i primi della disciplina, con Antonino Bossolo. Come coronare tutto questo? Dal 17 al 19 aprile, a Milano, si terrà il torneo europeo di qualificazione olimpica e paralimpica che metterà in palio gli ultimi biglietti per il Giappone. Dalla nomina come miglior federazione nazionale, da parte della Wt (2018), la Fita ha fatto passi da gigante ritagliandosi una posizione di tutto rispetto agli occhi della scena mondiale e ancora non è finita: "Abbiamo la capacità di organizzare eventi che fanno la storia", sottolinea il Presidente Angelo Cito. E allora, aspettatevi grandi cose... A partire da Milano.
Angelo, è stato un 2019 ricco di soddisfazioni.
"Direi proprio di si! Un anno da incorniciare con risultati sportivi straordinari e l’organizzazione di ben 4 eventi sportivi di rilevanza internazionale: il Grand Prix di Roma, un evento che abbiamo fortemente voluto portare in Italia sia io che il Pres.del CONI Giovanni Malagò ,che in sole due edizioni è gia diventato uno degli eventi più belli a livello mondiale, l’Universiade a Napoli, i Master Games a Torino e i Campionati Europei G4 a Bari. Se poi aggiungiamo il Tour per tutta l’Italia del Demo Team, la squadra dimostrativa della Word Taekwondo, mi permetto di dire che una cosa del genere non si era mai vista a livello mondiale. Sentivamo una grande responsabilità nell’essere stati premiati come migliore federazione al mondo del 2018, ma forse abbiamo esagerato – dichiara con un sorriso-. A parte gli scherzi, sono veramente orgoglioso di tutto il movimento che, con la passione e la professionalità che ci contraddistingue, ancora una volta ha portato la Fita a essere punto di riferimento per il mondo intero".
La prima qualificazione a Tokyo è arrivata proprio sul finire del 2019 con Vito Dell’Aquila. Dopo Rio 2016 senza degli azzurri alle Olimpiadi, il taekwondo italiano è ufficialmente tornato a brillare?
"Il Taekwondo è uno sport in continua evoluzione e qualificarsi è diventato sempre più difficile, sia per il sistema di qualificazione che per il numero di atleti presenti a livello mondiale: siamo arrivati ad avere 210 Paesi affiliati alla WT, che hanno portato il taekwondo ad essere tra gli sport con più Nazioni presenti. Lo scopo primario della federazione e il sogno di ogni Atleta è riuscire a partecipare ai Giochi Olimpici, quindi è facilmente comprensibile quanta gioia ci sia in ognuno di noi quando si centra l'obiettivo, perché ripaga di tutti gli sforzi fatti. È talmente difficile riuscirci che basta guardare quanti pochi lo raggiungono, e no mi riferisco solo a livello nazionale ma anche mondiale".
Vito è il simbolo di una nuova Italia del taekwondo, potremmo dire un nuovo Molfetta?
"Vito è Vito, ogni Atleta è una realtà a sé e si confronta in un contesto diverso da chi lo ha preceduto. Abbiamo una Nazionale giovanissima che è stata capace di raggiungere risultati straordinari, il più grande di loro ha 24 anni! Sono atleti e atlete che sapranno farsi valere ancora per molti anni".
Il 2020 è iniziato mantenendo la scia positiva con la qualificazione di Antonino Bossolo alle Paralimpiadi: saranno le prime e l’Italia c’è. Quanto è importante avere un rappresentante anche in quella rassegna?
"Riuscire a Qualificare l’Italia ai primi Giochi Paralimpici del taekwondo è un grande orgoglio, esserci è importante allo stesso modo dell’essere presenti alle Olimpiadi. Il messaggio è forte e chiaro: lo sport è prima di tutto uno strumento per superare i propri limiti e migliorare il mondo in cui viviamo e questo lo si trasmette sia con le Olimpiadi che con le Paralimpiadi. La FITA è e sarà sempre in prima linea in questo".
Dopo la nomina a miglior federazione nazionale 2018 arriva anche il riconoscimento sul campo con l’assegnazione del torneo di qualificazione europeo. Cosa dobbiamo aspettarci da questo grande evento?
"La Fita è punto si riferimento a livello mondiale per la sua capacità di organizzare eventi che fanno la storia e sono certo che saremo all’altezza anche questa volta. Milano è una città che meritava un evento di questo rilievo, c’è stato grande entusiasmo da parte del Comitato Regionale Lombardia e delle società sportive lombarde nel volerlo e ci siamo riusciti. Con la collaborazione di tutto il movimento italiano delle istituzioni locali, Regione Lombardia e Comune di Milano, sono certo che daremo vita a un evento sportivo di alto livello”.
Che possibilità ha l’Italia di qualificare altri ragazzi a Tokyo? Abbiamo un Campione del Mondo in casa ad esempio, Simone Alessio, che potrebbe avere grandi speranze ad aprile...
"Io ho molta fiducia nei mie ragazzi e sono certo che daranno il massimo per riuscirci, impegnandosi con la serietà che li ha sempre contraddistinti. Sono Giovani ma molto determinati. Il compito è difficile, ma loro sapranno affrontarlo. il direttore tecnico Claudio Nolano, coadiuvato dal team manager Carlo Molfetta e da tutto lo staff tecnico, sanno quello che devono fare e io ho fiducia in loro. Per quanto riguarda le possibilità o i nomi non rispondo: spesso ci si dimentica che essere superstiziosi nello sport non è determinate ai fini del risultato, ma può aiutare".