10 cose che non sai di Babbo Natale
di Elena Oddino
E’ il “dono” più atteso da tutti i bambini. Babbo Natale, il “vecchio” dalla barba bianca, il pancione ed il cuore grande, pronto a premiare i bimbi di tutto il mondo con regali, dolci e mille sorprese nella notte più santa dell’anno. Anche se solo i più piccoli credono in Babbo Natale, molti adulti vorrebbero ancora ritrovare quella magia, e certo, essere più buoni, farebbe bene a tutti. E chi ha detto poi che non esiste? Più di un secolo fa, il 21 settembre 1897 sul New York Sun un giornalista, Francis Pharcellus Church, ad una bimba che aveva chiesto se Babbo Natale esistesse scrisse: “Sì, Babbo Natale esiste. Esiste così come esistono l’amore, la generosità e la devozione, e tu sai che abbondano per dare alla tua vita bellezza e gioia. Come sarebbe triste il mondo se Babbo Natale non esistesse!”. Quell’editoriale diventò uno dei pezzi più pubblicati al mondo, e il messaggio è valido anche oggi. Ma siete certi di conoscere bene il grande vecchio che volando sulla slitta lascerà i regali sotto il nostro albero? Ecco 10 cose di Babbo Natale che proprio non sapete.
1 – Il nome – Ne ha tanti Babbo Natale. In alcuni paesi è Santa Claus, in altri San Nicola. E’ Kriss Kringle in Germania, Pere Noel in Francia, Deushka Moroz (Nonno Gelo) in Russia. Negli USA è persino nata un’associazione che ricerca le prove della sua esistenza, l’Institute of Scientific Santaclaus.
2 - Dove abita – Per gli americani vive al Polo Nord, a nord del Circolo Polare Artico, dove la temperatura è ideale per le sue renne, da –30º a + 18º. Per i Canadesi invece abita in Quebec tanto che nel 2008 gli hanno anche attribuito la cittadinanza. Per gli europei Babbo Natale vive invece in Lapponia, a Rovaniemi, anche se i norvegesi lo danno residente a Drøbak, un porto marittimo vicino Oslo.
3 – Origini – Pare che tutto sia nato da Nicola, un uomo greco nato intorno al 280 d.C. nei paesi dell’odierna Turchia, ricco di famiglia ma rimasto orfano da piccolo, che, allevato in un monastero, a 17 anni divenne prete e regalò tutta la sua ricchezza ai bambini poveri della sua città. Fu un personaggio grandioso, capace di fare miracoli, sconfiggere povertà e carestie. Anni dopo divenne arcivescovo, aveva una lunga barba bianca e un cappello rosso in testa, e alla sua morte, a Myra il 6 dicembre del 343, fu fatto Santo. San Nicola, curiosamente, divenne poi patrono di Bari poiché nel 1087 una spedizione navale andò a Myra, che era diventata musulmana, e portò via le reliquie del Santo fino a Bari, dove poi fu costruita la splendida cattedrale.
4 – Look - Babbo Natale agli inizi era vestito di verde e indossava una pelliccia, proprio come viene descritto lo “Spirito del Natale” nel famoso libro “Canto di Natale” di Charles Dickens. L’abito rosso venne dopo, grazie ad un illustratore del periodo della Guerra di Secessione, Thomas Nast, che per primo rappresentò Santa Claus con la lunga barba bianca, abito e berretto rosso, in una vignetta su Harper’s Bazaar nel 1863. Per altri il look rosso sarebbe invece opera della Coca-Cola che negli anni '30 utilizzò Babbo Natale per la sua pubblicità natalizia, e lo vestì nei colori della sua famosa bibita.
5 – Cosa mangia - Negli Stati Uniti si usa lasciare a Babbo Natale un bicchiere di latte e dei biscotti. In Inghilterra una fetta di “mince pie”, dolce tipico inglese di pasta frolla ripiena, e un bicchierino di sherry. Nella tradizione olandese e spagnola i più piccoli invece mettono fuori una scarpa piena di fieno e una carota per le renne.
6 – Le letterine – Sapevate che la celebre risata di Santa Claus, “Hoh oHo”, è il codice postale usato dalle poste canadesi per spedire le lettere a Babbo Natale? Sì, in Canada è stato predisposto un Cap per le letterine indirizzate a Babbo Natale, H0H 0H0, e dal 1982 più di 13.000 impiegati delle poste canadesi rispondono ai bimbi. Le missive dei bimbi al “vecchio” con la slitta sono una tradizione che non può mancare. Negli Stati Uniti le letterine spesso si lasciano vicino al camino dove, trasformandosi in fumo volano da Babbo Natale. In Sud America vengono legate a dei palloncini e fatte volare via. Oggi in molti paesi le Poste accettano le lettere a Santa Claus e spesso ci sono schiere di impiegati e volontari pronti a rispondere ai bimbi. Ma oggi si può contattare Babbo Natale anche via e-mail, scrivendo a “Letters to Santa”, “Email Santa.com” o alla sede ufficiale di Rovaniemi al Polo Nord: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
7 –Le Renne – sono nove, volano, trainano la slitta e accompagnano Babbo Natale nel suo viaggio. I loro nomi sono Saetta, Ballerino, Schianto, Guizzo, Cometa, Cupido, Tuono, Lampo e Rudolph. Rudolph è l’ultima arrivata. La storia narra che una volta abitasse al Polo Nord ma possedendo uno strano naso rosso e luminoso, venisse deriso per questo. Una notte della Vigilia, pare poi che Babbo Natale fosse immerso in una nebbia fittissima e molto preoccupato, notando il naso luminoso di Rudolph, chiese alla piccola renna di aiutarlo illuminando la strada e rendendogli possibile la consegna dei regali ai bambini. Rudolph accettò e da allora per premio fu ammessa tra le renne ufficiali di Babbo Natale.
8 – Gli Elfi – Sono gli aiutanti di Babbo natale. Quando non è in giro a portare i doni, Babbo Natale lavora per realizzare i giocattoli e ovviamente non fa tutto da solo, ma è adiuvato dagli elfi. Attenzione: non tutti gli elfi sono aiutanti di Babbo Natale! Occorrono minimo 99 anni di esperienza per diventarlo! Gli elfi aiutanti di Babbo Natale comunque sono tredici, e dai nomi indecifrabili, Stekkjastaur, Giljagaur, Stúfur, Þvörusleikir…
9 – Tutto in una notte! – Come fa Babbo Natale a consegnare i regali ai bimbi di tutto il mondo solo in una notte? Ha la magia del tempo. E qualcuno si è anche scomodato a fare i conti. Secondo l’ Unicef nel mondo ci sono 2.106 milioni di bambini al di sotto dei 18 anni. Se si suppone che ogni famiglia ha in media 2,5 bambini, Santa Claus dovrebbe fare 842 milioni di fermate la vigilia di Natale, percorrendo circa 355 milioni di km. Data la differenza di fusi orari, Babbo Natale ha solo 36 ore per consegnare i regali e quindi la sua velocità media sarebbe di quasi 1046 km al secondo, visitando 822 case al secondo. Magico!!!
10 – Dove incontrarlo – Ovviamente a Rovaniemi, in Finlandia, il primo e più famoso villaggio dedicato a Babbo Natale dove si trova la sua casa ufficiale e dove è Natale tutto l’anno. Oppure a Disneyland Paris o nei più famosi parchi a tema del mondo. Ma anche a due passi da casa si può incontrare Santa Claus ed ogni regione italiana ha i suoi appuntamenti. A Milano Babbo Natale vi aspetta nel più grande villaggio di Natale mai realizzato in Italia, nell’ippodromo di San Siro, al “Villaggio di Natale”. A Roma al Luneur Park e a Cinecittà World. Ma se volete trovare il luogo più vicino a voi provate a cercare su questo link: www.tuttomercatinidinatale.it/calendario-date-mercatini-di-natale.html. E auguri a tutti!