SUPERPAPPACENA
Le manca un solo esame alla Laurea in Giurisprudenza che ha rimandato a dopo gli Europei. Chiara Pappacena è la numero 1 in Italia ma insieme a Giulia Sussarello ha ottenuto il risultato internazionale più prestigioso di tutta la storia del Padel italiano.
La sua storia è identica a quella di tante altre ragazze della sua generazione, baby fenomeni del tennis travolte ancora bambine dai troppi impegni e sacrifici che lo sport agonistico richiede senza fare sconti a nessuno. Cinque anni fa appena maggiorenne Chiara- carattere forte e determinato - prese la “sua” decisione: “lascio il tennis, mi annoio, non mi diverto più”. Una sentenza impossibile da cambiare, “peccato… però” devono aver pensato in famiglia perché Chiara era proprio forte ed era arrivata alle soglie del professionismo. Ma la felicità e anche la serenità (un concetto su cui Chiara tornerà fra poco) è un bene troppo grande per i giovani e va inseguita. Valori da proteggere.
Aveva appena cinque anni quando iniziò a giocare a tennis. Tutti i giorni scuola tennis, sul suo diario non c’erano varianti. La racchetta e la borsa nell’auto dei genitori che l’aspettavano ogni giorno all’uscita di scuola. Dalle suore o dal linguistico, ogni volta una corsa verso i campi. Pranzava in macchina Chiara mentre i genitori l’accompagnavano all’altra scuola, quella del tennis. Oggi Chiara racconta quei momenti con dolcezza senza nascondere il fatto che è stato il suo primo grande amore della sua vita. Qualcosa che non si scorda mai..
“Un giorno ho smesso e non ho più ripreso la racchetta in mano. Basta, finito. Ho fatto tanti sacrifici e li hanno fatti anche i miei genitori, ancora oggi ne faccio coinvolgendo altre persone che sono vicino. Un appoggio che non è solo economico ma soprattutto umano perché i momenti di sconforto sono tanti. Devi riuscire a superarli e l’unica salvezza sono gli affetti. Insieme superi qualunque ostacolo. Ho sempre trovato la forza di andare avanti, perché chi fa sport agonistico sa vedere gli obiettivi e fa di tutto per raggiungerli, anche nei giorni in cui non ti va troppo di allenarti.”
Chiara, in campo sei molto sicura …
“Sono determinata, fuori dal campo invece sono timida. Ma non pensare che anche io ho i miei momenti di debolezza in cui mi butto giù.”
Raccontaci come sei diventata la numero 1 del Padel italiano?
“Con il lavoro, l’impegno e la voglia di lottare. Il cambiamento più grande l’ho avuto quando sono passata all’Orange. Intorno a me c’è una bella famiglia di amici e non solo. Mi seguono e trasmettono serenità, qualcosa di veramente importante nella vita di chi fa sport.”
Quali sono i tuoi allenatori?
“Simone Campioni mi segue per la parte atletica, la parte più dolorosa del mio programma di lavoro. E’ lui che deve farmi trovare la condizione fisica giusta: velocità nei movimenti e resistenza perché in partita bisogna essere leggeri e rapidi. In verità Simone deve farmi bruciare qualche mio eccesso alimentare perché una mia grande passioni sono i dolci. Simone mi ammazza, mi fa faticare. E’ quasi un incubo”.
In che senso?
“Beh sono un po’ pigra per cui all’inizio dell’allenamento devo superare alcune barriere mentali ma lo faccio perché in fondo mi diverto. Simone capisce subito quando e quanto sono disponibile a faticare ma non si intenerisce per nulla… purtroppo.”
Il tuo maestro di Padel invece è Alexis Rosete, è lui che ti allena sul campo e ti ha portato a questo livello…
“Si, abbiamo lavorato tanto. Sul campo Alexis è molto serio. Mi corregge e mi spiega ogni cosa. E’ bravissimo e per me è uno stimolo continuo a migliorare. Facciamo sia tecnica che tattica. Il rapporto tra giocatrice e allenatore é fondamentale. Bisogna capirsi, ci deve essere dialogo e rispetto. Con Alexis sono cresciuta anche a livello mentale, una parte fondamentale nel Padel. Non smetterei mai di giocare con lui specie quando mi sfida in un tie-break. Mi piacciono gli allenamenti impegnativi, non mi tiro mai indietro e mi piace sentire la stanchezza a fine allenamento, qualcosa di unico. Una volta a settimana vado anche da Manuel Rocafort, il partner di Alexis nei tornei che giocano, sono quasi fratelli. Cugini, diciamo. Intorno a me c’è un gruppo di persone eccezionali. Sono felice.”
Insieme a Giulia Sussarello hai ottenuto il miglior risultato internazionale del Padel italiano entrando nel tabellone principale della tappa World Padel Tour di Alicante. Avete fatto la storia…Le faccio la domanda e Chiara non risponde subito. Si prende il suo tempo, tira un sospiro e continua con gli occhi che le brillano ma prima di rispondere mi fa vedere sul telefonino la sua classifica nel World Padel Tour: settanta cinque al mondo!...
“Un’emozione indescrivibile. Faccio ciò che mi piace e lavoro con metodo e impegno grazie alle strutture e alle persone dell’Orange, il resto viene dalle esperienze nel Wpt fondamentali per poter crescere, abbiamo grandi margini di miglioramento. In questa stagione abbiamo partecipato a 11 tornei del World Padel Tour, due tornei Fip come il Foro Italico e Milano più tutta l’attività in Italia con gli Slam e la Serie A in cui ho giocato per l’Orange in coppia con la Berl. In squadra c’è anche Belasteguin da cui ho cercato di “rubare” qualche segreto. Finito di giocare Bela entrava in palestra a lavorare e fare stretching. Lavoro, lavoro e lavoro. Una grandissima professionalità.