Nuova revisione: che cosa cambia?
Stessi intervalli di revisione ma più dati sulla carta di circolazione: "truccare" i km sarà impossibile.
di Tommaso Armati
Dal 20 maggio è in vigore il nuovo certificato di revisione, che ha l’obiettivo di rendere più scrupolosi i controlli tecnici per far circolare solo vetture conformi agli standard di sicurezza. Quali sono le novità? Oltre alla fustella adesiva applicata sulla carta di circolazione, le officine rilasceranno una sorta di pagellino con la valutazione dell’efficienza del mezzo, riportando eventuali carenze individuate e categorizzandole in tre livelli: lievi, gravi e pericolose. Inoltre le officine saranno tenute a certificare i chilometri percorsi dal veicolo al momento della revisione. Questa misura ha l’obiettivo di contrastare i tentativi di truffa delle “schilometrate”, ovvero l’abbassamento artefatto dei chilometri percorsi per poter rivendere l’auto a un prezzo più alto. Sempre in ottica di trasparenza, d’ora in poi, tutti i dati delle revisioni, compresi i chilometri, saranno consultabili in tempo reale sul Portale dell’Automobilista (www.ilportaledell’automobilista.it). L’introduzione di questo certificato è conseguenza di una direttiva europea che è stata poi recepita nel nostro paese attraverso un decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti del 19 maggio 2017.
Quindi la natura della revisione cambia, ma i tempi rimangono gli stessi: la prima si effettua a quattro anni dalla prima immatricolazione, mentre le successive vanno fatte ogni due anni. Anche i costi rimarranno invariati: 45 euro se la revisione è effettuata presso la Motorizzazione Civile e 66,88 euro se fatta in un centro autorizzato. E chi non la fa? Rischia una multa salatissima tra i 169 euro e i 680 euro.