Motori

DAI BANCHI DELLA SAPIENZA AL CIRCUITO DI SILVERSTONE

LA STORIA DEGLI STUDENTI D’INGEGNERIA E DELLA MACCHINA COSTRUITA DA LORO

di Gianmarco Giansanti

Sapienza Corse è un team di circa 30 studenti dell’Università di Roma La Sapienza che ogni anno progetta, sviluppa e realizza una monoposto da competizione presso i laboratori della Facoltà di Ingegneria Civile e Industriale a San Pietro in Vincoli, a due passi dal Colosseo.
Gajarda, questo il nome della vettura, partecipa agli eventi di Formula SAE e Formula Student: una serie di gare tra atenei di tutto il mondo sui più celebri tracciati internazionali del motorsport. Dopo aver partecipato negli scorsi anni agli eventi di Hockenheim, Varano e Montmelò, in questa stagione Gajarda correrà a Silverstone (Inghilterra) e in Ungheria, in due tra le competizioni più prestigiose.

Progetto:
Attiva dal 2008, la squadra ha visto fino a oggi il contributo di oltre 200 ragazzi che hanno lavorato alla realizzazione di 8 differenti vetture da competizione, tutte contraddistinte dal numero 19 e dall’iconico nome “Gajarda”. Ogni anno infatti nuovi studenti della facoltà di ingegneria e non solo decidono di prender parte al progetto, per realizzare la vettura da corsa sognata da bambini applicando e concretizzando fin da subito le conoscenze teoriche acquisite durante il percorso universitario. I ragazzi del team, suddivisi in reparti specializzati, lavorano per migliorare anno dopo anno le performance stradali e l’affidabilità della vettura, progettando e realizzando con i mezzi a disposizione gran parte dei componenti, talvolta con il prezioso ausilio dei partner tecnici. La partecipazione alle gare permette poi agli studenti di entrare in contatto diretto con il mondo del motorsport e di presentare il proprio lavoro a grandi personalità dell’automobilismo, alcune delle quali provenienti dalla Formula 1, prima di scendere in pista e cimentarsi in numerose prove dinamiche, tra cui l’accelerazione 0-75m e un’endurance di circa 22 km. I piloti sono sempre membri della squadra, e, per regolamento, rigorosamente non professionisti.
Sapienza Corse è un laboratorio di soluzioni tecnico-ingegneristiche nuove, ma anche un mezzo per introdurre i ragazzi al mondo del lavoro, che conferisce loro competenze a 360 gradi, dalla gestione dei rapporti coi fornitori al marketing e al reclutamento dei nuovi membri. Un’esperienza sul campo da aggiungere al proprio curriculum, riconosciuta e apprezzata da numerose aziende: non è un caso che molti ex studenti abbiano successivamente trovato impiego presso realtà come FCA, Ferrari o Lamborghini.

Monoposto:
Gajarda è una monoposto da competizione a ruote scoperte e motore centrale, di dimensioni compatte e dal peso ridotto (circa 200 kg). Nella sua ultima evoluzione, Gajarda propone un’architettura esclusiva a livello mondiale: è l’unica tra le vetture della sua categoria ad adottare la trazione integrale AWD abbinata a un sistema di Torque Vectoring per la ripartizione attiva della coppia motrice sulle ruote, per incrementare motricità e guidabilità. Un progetto ambizioso che ha richiesto oltre due anni di lavoro e ha suscitato notevole interesse a livello internazionale, come testimoniano i numerosi riconoscimenti ottenuti: tra questi, la vittoria assoluta in Class2 nell’evento di Silverstone del 2016 e il MTU Most Innovative Powertrain System Award nell'ambito della Formula Student Germany 2017.
Il telaio di Gajarda AWD, monoscocca in fibra di carbonio, ospita un propulsore di origine Honda 4 cilindri in linea aspirato di 599 cm3 lubrificato a carter secco, alimentato a miscela etanolo/benzina E85 e disposto longitudinalmente. Sviluppa una potenza massima di 60 kW (82 CV), per un rapporto peso/potenza di 2,5 kg/CV e un’accelerazione 0-100 km/h in poco più di 3 secondi. È accoppiato a un cambio sequenziale a 5 marce che, grazie all’elettroattuazione specifica con paddles al volante, consente rapidissimi tempi di cambiata.
Il progetto vanta un uso esteso della fibra di carbonio, lavorata a mano dal team, per la realizzazione di numerose parti, tra cui le sospensioni di ispirazione F1, il gruppo ruota e il pacchetto alare con il sistema DRS. La gestione del motore e dei numerosi sottosistemi elettroattuati di Gajarda è demandata a ben tre centraline, incaricate di elaborare tutti i dati raccolti dai sensori dislocati nella vettura.

Testimonianze:
Lorenzo: Partecipo al progetto da poco tempo e non ho ancora vissuto l’esperienza, forse principale, della gara e quindi del confronto con alte università ma frequentando il laboratorio e la stanza 19 ho avuto modo di conoscere i ragazzi del Team trovando un ambiente più familiare che didattico dove ogni componente è sempre disposto a spiegazioni o consigli per approcciare al meglio il progetto. Non so dove questo progetto mi porterà ma il percorso si prospetta molto interessante…
Valerio: Dopo diversi anni passati a studiare tra i banchi di ingegneria, pensavo che il difficile fosse ormai passato, reputavo che la progettazione fosse una sorta di “esercizio difficile” ma che fosse in un qualche modo limitato ai parametri puramente legati al pezzo in questione; grazie a Sapienza Corse ho capito che non è così perché anche il pezzo più semplice, oltre ad essere comunque immerso in un ambiente che impone altri vincoli, deve essere realizzabile, economico e semplice da installare, il che eleva non poco sia la complessità che la bellezza del progetto stesso.
In squadra c’è un profondo legame che lega i membri attuali, gli ex membri e il professore. Questo permette di poter lavorare sempre insieme ad altri membri e semplifica notevolmente il lavoro.
Sebbene sembrerebbe scontato dire che il momento più bello sia stato quello della vittoria del MOST INNOVATIVE POWERTRAIN AWARD a Hockenheim la scorsa estate, i momenti che mi hanno colpito maggiormente sono stati quelli nei quali stavamo nei box del circuito e, incessantemente, c’era gente degli altri team che faceva domande, ammirava e si complimentava del lavoro svolto
Emanuele: Il lavoro in squadra ci permette di avere un'esperienza diretta nella realizzazione di un nostro progetto, sviluppando in noi uno spirito critico verso ciò che è effettivamente realizzabile con i mezzi a nostra disposizione, avendo sempre in mente la futura semplicità sia della lavorazione sia del successivo assemblaggio.
SC (Sapienza Corse ndr) porta avanti un progetto d’innovazione e accrescimento del progetto Gajarda negli anni, portando avanti soluzioni sempre innovative e di rottura rispetto ad una standardizzazione delle monoposto sempre più evidente nell'ambito della formula student. Inoltre la squadra, nonostante una suddivisione dei compiti e di responsabilità, è caratterizzata da uno spirito di condivisione e confronto che ci permette di sviluppare conoscenze del progetto nella sua interezza.
Il riconoscimento del lavoro svolto con il premio del Most Innovative Powertrain e in generale tutta l'esperienza delle gare è qualcosa che sicuramente la squadra non dimenticherà facilmente, ma almeno per me il momento migliore è stato veder girare Gajarda perché in quei giri sono racchiusi impegno, competenze e passione di un gruppo che ha lavorato duramente perché tutto ciò fosse possibile, perché come si dice in squadra "Gajarda è la luce".
Matteo: La possibilità che viene offerta tramite progetti universitari come la Formula Student è qualcosa che intrapreso e non è di certo da lasciarsi sfuggire. Il tempo che viene investito è considerevole, tenendo conto che si è contemporaneamente studenti, ma è una preparazione che si può rivendicare in sede di colloquio di lavoro e fa la differenza. Questo perché, oltre all’apprendere abilità trasversali come il teamwork, porta lo studente a una conoscenza profonda del componente da progettare, affinchè abbia una veduta ad ampio raggio per quanto riguarda il problem solving. Tutto ciò è una preparazione che il mondo del lavoro ottiene a costo zero ed è per tale motivo che le aziende valorizzano – e alle volte l’ambito automotive pretende- l’esser stato membro di un team.
La filosofia di squadra è volta all’innovazione e l’esempio più grande è rappresentato da una vettura AWD con uno schema originale e un torque vectoring non convenzionale; inoltre si pensa non solo alla fase di progettazione, ma allo stesso tempo al processo produttivo. Questo poiché un nostro punto fondamentale è il voler realizzare il più possibile utilizzando le macchine utensili a nostra disposizione in università, in maniera da poter supervisionare costantemente l’avanzamento delle lavorazioni, oltre a evitare tempistiche non controllabili.
Sin’ora il momento più bello resta il fire-up. Esser presente alla “prima” di un progetto cosi complesso a cui ho preso parte, dove tutto era un’incognita, è un’emozione senza eguali.
Irene: Avere la possibilità di confrontarsi con un progetto reale, come costruire un veicolo da competizione, che ogni anno deve essere pronta per gareggiare in estate è un’occasione (e direi un regalo) per noi studenti che ci fa entrare in un mondo altrimenti lontano durante lo studio. Infatti a differenza degli esami che ci sono circa ogni 2 mesi, la gara non ha “periodi di recupero”.
La nostra squadra cerca di progettare e realizzare tutti i componenti possibili all’interno della facoltà, il che ci rende consapevoli dell’intero processo di progettazione/produzione e delle possibili difficoltà di funzionamento; in questa maniera si acquisisce una conoscenza in diversi ambiti e una piccola esperienza.
Ogni volta che Gajarda si accende è un’emozione unica che sicuramente fa dimenticare quante ore di lavoro sono state necessarie per arrivare a quel momento. Inoltre aver ricevuto riconoscimenti a gare di altissimo livello come quella tedesca (Most Innovative Powertrain) oltre al via vai di giudici e partecipanti durante il periodo della gara curiosi e interessati al nostro progetto ci ha dato una dimensione di quanto fosse ambizioso e innovativo costruire un veicolo come Gajarda AWD.